Freud e Dalì

Le anomalie e le mostruosità oniriche delle sue opere attirarono l' interesse di Freud, che probabilmente trovava nel suo lavoro alcuni di quei "segni" che andava osservando negli alienati. In effetti l' ombra di Freud e delle sue teorie sarà sempre presente nella produzione daliniana. L' aderenza alle teorie freudiane si fa più evidente nelle figure a cassetti, dove si nascondono universi sconosciuti. Infatti a distanza di tempo Dalì affermerà: "L' unica differenza tra la Grecia immortale e il nostro presenta è Sigmund Freud, che scoprì come il corpo dell' uomo, che al tempo dei greci era puramente neoplatonico, sia oggi pieno di cassetti segreti, che solo la psicanalisi è in grado di aprire".
Nel 1938 a Londra Stefan Zweig ed Edward James lo presentano a Freud, che si mostra interessato alla sua arte.

Salvador Dalì, Ritratto di Freud, 1937

Freud sviluppò un metodo di cura, che sta alla base della teoria psicanalitica, conosciuto sotto il nome di "libera associazione". Infatti il paziente viene invitato a parlare in piena libertà di tutto ciò che gli passa per la mente. Secondo Freud, la libera associazione dei pensieri e delle idee spiega scientificamente il comportamento dell' uomo. Freud sostiene anche che nella vita di un adulto influiscono stati di coscienza repressi o dimenticati con l' infanzia. Nei casi di malattie o di disturbi mentali, l' unica cura efficace è quella di richiamare alla soglia della coscienza questi stati caduti in dimenticanza. Freud mise a tal punto l' accento sull' importanza dei processi mentali delle primissime età dell' uomo, e che i nostri sogni sono una inconscia manifestazione di desideri nascosti, particolarmente di natura sessuale. Freud applicò le sue teorie non solo nella cura dei disturbi mentali, ma anche nello studio delle attività spirituali, come l' arte, le opere letterarie, la mitologia e la religione. Freud riconduce la vita dell' uomo ad un' originaria "libido", cioè ad un' energia connessa principalmente al desiderio sessuale: "Analoga alla fame in generale, la libido designa la forza con la quale si manifesta l' istinto sessuale, come la fame designa la forza con la quale si manifesta l' istinto d' assorbimento del nutrimento". Ma mentre desideri come la fame o la sete non sono "peccaminosi" e non vengono rimossi, le pulsioni sessuali vengono rimosse, per poi riapparire nei sogni e nelle nevrosi. Freud considerò l' interpretazione dei sogni "la via regia verso la conoscenza dello inconscio". I sogni sono la forma che l' attività psichica assume durante lo stato di sogno; più precisamente, sono allucinazioni che, a differenza di quelle osservate nelle malattie mentali, risultano perfettamente normali e non patologiche. Il sogno raccontato dopo il risveglio è solo il risultato finale dell' attività psichica inconscia che ha luogo durante il sonno. Ciò che si ricorda viene chiamato "contenuto onirico manifesto", mentre ciò che produce il sogno, la sua forza motrice, è il "contenuto onirico latente". Il significato reale del sogno non corrisponde mai a quello manifesto. Il processo che ne ha prodotto la trasformazione è chiamato lavoro onirico. Freud sottolinea come questa trasformazione-deformazione corrisponda al processo osservabile nella formazione dei sintomi nevrotici. Il fattore principalmente responsabile della deformazione è la censura onirica, ossia quella funzione psichica che impedisce ai desideri inconsci l' accesso diretto alla coscienza. La censura onirica rappresenta il versante notturno della rimozione, che così costringe il sogno a camuffarsi e ad utilizzare la strategia di travestimento.
L' influenza freudiana farà scaturire alcune delle opere più significative, come "Giraffa in fiamme","Stipo antropomorfico","Sogno causato dal volo di un' ape intorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio","L' Enigma di Hitler".

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