"Centro Valle" - sabato 11 settembre 2004

_________________________________________________________________________

    "Il Giorno", domenica 12 settembre 2004

________________________________________________________________________

 

 

Paola Mara De Maestri, L’amore parla piano, Missaglia-Lecco, BelleIdee edizioni, 2004, pp .64 , € 9,50

           Prefazione di A.Figliolia, illustrazioni e copertina di Mari Carmen Mur

Classe 1970, già apparsa con le sue liriche in buone riviste, già autrice di una silloge poetica nel 2001, Dentro la vita, Paola M. De Maestri qui raggiunge un grado di maturità notevole rispetto alle precedenti liriche. A me pare che  molti argomenti,anche di genere sociale, trovino qui espressioni davvero ottimali.Il silenzio e l’inquietudine sono nella mia analisi e rilettura le matrici principali che muovono la creatività di tale novissima raccolta –stampata a luglio 2004 con eleganza tipografica- e la rendono non solo ricca di fermenti euristici atti ad una seria meditazione ma rispecchia nel contempo tematiche ek-sistenziali dello smarrimento dell’uomo d’oggi,pronto a versare con un gesto di «magnanimità» con carta di credito o altro mezzo soldi ad associazione caritatevoli e -nel frattempo- a deridere dell’angoscia del vicino di casa o del collega. E non solo questo.Tale liriche denunciano una situazione  d’ipocrisia «vagante»,dell’impotenza «voluta» da chi ha in mano le redini del potere per non risolvere situazioni disastrose(cfr. ad es.,In un battito o Tam-Tam  ove«ogni giorno/sulle strade,/nelle case,/tra la gente,/nei nostri deserti/Cristo/un po’ ebreo/un po’ palestinese/muore.»).

Poesie brevi, a parte alcune,quasi frammenti che ti entrano nel carnato in questo”amore che parla piano”.Credo che la miglior prefazione a tale silloge sia Senza veli,che apre la raccolta,senza offendere chi ha redatto concisamente la prefazione .Nei Ricordi del poeta, colpisce quel crescendo d’angoscia sino all’abbandono che ivi riporto«e ad un tratto/mi sono sentita/nuda/

di fronte all’arcano.», che rimanda al senso dello smarrimento dell’essere umano di cui ho brevemente fatto cenno inizialmente. Così il frammento Intrecci, stupendo davvero del male d’esistere inautenticamente da ricollegarsi al forte e agito desiderio d’autenticità(non si tratta di gioco di parole) al frammento Nel tramonto o nella brevissima ed esemplare Naufraga(«con l’angoscia di perdermi nuovamente/io nell’immenso mare/sola…..»)Ma si trova anche  la bellezza poetica,non “dis-giunta” da un discorso impegnativo,in Grigio e la pienezza quasi mistica in Libertà dove Io e Dio si legano,diventano un tutto in uno.Dove l’io «sembra» perder i connotati di egoità psicologica per divenire “pneuma”.Né manca quel senso di panismo legato alla Natura…ma forse abbiamo discorso troppo.La parola al lettore e che sia intelligente e soprattutto sensibile alla propria condizione umana,non proiettato nella dimensione categorica dell’esteriorità.Tale è la lectio,in sintesi,di tale ottima silloge di Paola De Maestri.

Prof. Enrico Marco Cipollini  

"Il Convivio" - Anno V, n. 3-4 luglio - dicembre 2004

"Verso il futuro"- Anno XIV, N. 3 dicembre 2004

"Universo"Rivista Letteraria - N. 10 dicembre 2004

"Il Cristallo"- dicembre 2004