Sezione WWF di Bisceglie (BA)

COMUNICATO STAMPA N° 6/2008

Qualcuno si dimenticò del cuculo e del colubro leopardino

Avevamo concluso l’ultimo comunicato stampa (comunicato n. 5/2008 - Caccia, le vittime innocenti) denunciando il “silenzio assordante” dell’Assessorato all’Ambiente della città di Bisceglie riguardo la tutela delle aree di interesse naturalistico della città (Pantano-Ripalta, Lama di Croce e Lama Paterna). Esprimiamo il nostro disappunto per l’assenza di risposte concrete alle nostre esternazioni, che avrebbero dovuto porre rimedio ad una situazione che si riflette negativamente sulla vita della fauna e della flora selvatica.

Il nuovo recupero

Dopo un intenso e lungo inverno, finalmente la tanto sospirata primavera sta arrivando, anche se intervallata da eventi meteo climatici invernali che portano ad un graduale risveglio della natura. Questo lento passaggio dalla stagione invernale a quella estiva apporta un notevole vantaggio salutare alle piantagioni e alle colture di ogni genere. Il Sig. Giacinto Preziosa nell’intento di sistemare il ciliegeto del proprio fondo, è stato attratto da un uccello che tentava di spiccare il volo, tentativo fallito a causa della giovane età e dell’inesperienza dell’esemplare.

Preoccupandosi di salvaguardare il piccolo volatile lo ha recuperato allertando tempestivamente la Sezione WWF di Bisceglie. Gli attivisti Leonardo ed Enrico hanno immediatamente riconosciuto il volatile in un Cuculo Femmina (Cuculus canorus) nato da poche settimana. Il volatile recuperato è stato immediatamente portato presso il C.R.A.S. (Centro Recupero Animali Selvatici) di Molfetta, nelle mani del responsabile Regionale, Pasquale Salvemini. Qui è stato rifocillato, imboccato perché ancora incapace di nutrirsi da solo e verrà tutelato, protetto fino a quando avrà raggiunto la giusta autonomia. Solo allora verrà restituito alla vita selvatica.

Il WWF ringrazia il gesto del Sig. Giacinto Preziosa e invita chiunque si trovi nella stessa sua condizione di non esitare a chiamare il comando dei Vigili Urbani di Bisceglie che sono tenuti a trovare una soluzione idonea alle legittime richieste dei cittadini.

Eccezionale scoperta

Gli attivisti del WWF in una delle strade poderali dell’agro Biscegliese hanno trovato, purtroppo ormai morto perché schiacciato da un’automobile, un esemplare adulto di Colubro leopardino (Elaphe situla) lungo 90 cm. L’eccezionalità del ritrovamento non sta tanto nelle dimensioni del rettile, di età adulta. L’esemplare è stato rivenuto nell’Oasi di Protezione di Torre Calderina (Zona Pantano – Ripalta) al di fuori del suo areale (area di diffusione) finora conosciuto, in altre parole gli studiosi non ritenevano che il Colubro leopardiano potesse diffondersi così a nord della provincia di Bari. Non si esclude la presenza di altri colubri nella zona.

La situazione fa il paio con l’altro avvenimento botanico del ritrovamento nella stessa area dell’Arum apulum, una pianta rara che si credeva sino a quel momento diffusa solo sulle Murge. La morale della storia è sempre quella: la zona Pantano Ripalta è un prezioso ecosistema che deve avere maggior attenzione da parte della classe politica dirigente ed anche dei cittadini, che dovrebbero imparare a rispettare a tutti gli esemplari selvatici (rettili, rapaci, piccoli mammiferi) che popolano le nostre zone perché sono parte attiva e integrante del nostro ambiente. 

Per quanto tempo?

Il volontariato comporta sacrificio, passione e fatica: per quanto tempo ancora potranno i volontari della locale Sezione WWF soccorrere animali in difficoltà? Ricordiamo, per mero dovere di cronaca, che in poco più di sei mesi abbiamo salvato poiane, grillai, civette, tartarughe marine e rigogoli. Ma senza nessun aiuto da parte dell’Assessorato all’Ambiente, che si è dimostrato insensibile alle nostre istanze in merito, sarà difficile portare avanti questa attività utile a tutta la comunità.

 

SCHEDA TECNICA SINTETICA

CUCULO (Cuculus canorus)

Famiglia

Cuculidae

Specie

Cuculus canorus

Lunghezza

33 cm

Habitat

Foresta di conifere-latifoglie, vegetazione a macchia, cespugli, arbusti

CARATTERISTICHE

Il sonoro “ cucù” emesso dal maschio dà il nome alla specie e alla famiglia. Si nutre di grandi bruchi e piccoli invertebrati. La femmina osserva una coppia di piccoli uccelli costruire il nido; poi al momento opportuno, lo visita, toglie, spesso mangiandolo, un uovo e ne depone uno dei suoi al posto dell’altro. Per questo motivo l’uccello è considerato un parassita di nidificazione: depone, infatti, un solo uovo nel nido di un uccello insettivoro che alleva il giovane cuculo.

DISTRIBUZIONE

È un uccello migratore. Si riproduce in Eurasia a est fino alla Siberia orientale a sud fino al Nord Africa. Sverna in Sudafrica e Asia

 

SCHEDA TECNICA SINTETICA

COLUBRO LEOPARDINO (Elaphe situla)

Sub Ordine

Serpenti

Famiglia

Clubridi

Specie

Elaphe situla

Lunghezza (adulti)

100 cm

CARATTERISTICHE

L'Elaphe situla è un piccolo colubro che raramente oltrepassa il metro di lunghezza, ed è senz'altro l'ofide europeo più appariscente, per quanto concerne la livrea, sulla tonalità di fondo, grigia o giallastra, spicca infatti uno splendido disegno caratteristico, costituito da una fila di chiazze di colore marrone chiaro o rossastro, bordate di nero; talvolta queste chiazze possono presentarsi riunite in due file longitudinali parallele, o anche formare due linee continue, sempre bordate di nero, che si dipartono dal collo dell'animale (colorazione stripped). Il disegno principale è sovente accompagnato da una serie di piccole chiazze scure distribuite sui fianchi del colubro. Nella regione antistante la testa, spicca quasi sempre una grande macchia a "V" rovesciata, da cui ha inizio il disegno del dorso. Le regioni ventrali sono dapprima molto chiare, poi, mano a mano che si prosegue verso la coda, assumono toni più scuri fino a divenire quasi nere in corrispondenza della stessa In genere gli individui giovani presentano la medesima colorazione degli adulti. Si tratta di un serpente molto slanciato e longilineo, che presenta una testa abbastanza stretta ai lati, nettamente distinta dal resto del corpo. L'occhio, non molto grande, è in genere rosso o arancio, con pupilla rotonda. Le squame presentano una quasi totale assenza di carenatura, ragione per cui la pelle del colubro leopardino risulta liscia al tatto.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ED HABITAT

L'areale di diffusione del colubro leopardino appare molto limitato nel nostro paese, dove si rinviene esclusivamente al sud, in Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia. Altrove, la sua diffusione si fa più massiccia, essendo presente in gran parte dell'area balcanica, e avendo colonizzato anche diverse isole del Mar Egeo.
Si tratta di una specie che ama gli ambienti aridi e soleggiati, quali muretti a secco, parchi e giardini, pietraie, zone a macchia mediterranea, margini di campi e corsi d'acqua. Non è una specie montana, e di rado si spinge al di sopra del 600-700m.

ALIMENTAZIONE, COMPORTAMENTO, RIPRODUZIONE

Il regime alimentare di questo ofide si compone essenzialmente di roditori di piccole dimensioni, quali arvicole, topi campagnoli, e piccoli ratti, anche se, all'occorrenza, non disegna sauri, rane, i piccoli volatili e le loro uova. I giovani sembrano prediligere lucertole e grossi insetti. Essendo privo di zanne e di veleno, uccide le prede per costrizione, o, se le dimensioni lo consentono, per ingollamento diretto. Attivo prevalentemente durante le ore diurne, se le temperature si fanno eccessive, trascorre le ore più calde al riparo di qualche anfratto, per uscire al crepuscolo. Molto agile, si rivela all'occorrenza arboricolo o semiacquatico, essendo un buon arrampicatore e un eccellente nuotatore. Al temine della pausa invernale, ossia in Marzo, anche per questa specie hanno luogo gli accoppiamenti; non si tratta di un serpente prolifico, in quanto la femmina, in giugno, depone 2-5 uova in una buca o al di sotto di qualche ostacolo. Alla nascita i piccoli colubri misurano una trentina di centimetri. La sopravvivenza di questa specie è messa a rischio da diversi fattori, primo tra tutti la distruzione dei biotopi; non sono da sottovalutare inoltre le situazioni in cui questo serpente viene ucciso perché scambiato per una vipera, alla quale non somiglia neppure da lontano, o ancora i prelievi in natura fatti per scopi ornamentali (questa specie rappresenta una sorta di "cimelio" per molti terrariofili), nonostante questa specie sia inserita nella Convenzione di Berna del 1/6/1982 e figuri nel Libro Rosso delle specie a rischio d'estinzione (redatto annualmente dal WWF).

La Sezione WWF di Bisceglie

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