Sezione WWF di Bisceglie (BA)

COMUNICATO STAMPA N° 10/2008

Motel al Pantano: il TAR annulla il ricorso per un vizio di forma

Tutto pronto per il FUNERALE della Zona Pantano - Ripalta

La notizia è questa: Il TAR per la Puglia – Bari - ha rigettato il ricorso presentato dal WWF Italia avverso la costruzione di un Motel con annessa stazione di servizio carburanti in Zona pantano – Ripalta, territorio di Bisceglie (BA). Il Cavallo di Troia ha fatto breccia, ora è partito il conto alla rovescia della cementificazione dell’Oasi di protezione di Torre Calderina. Prima di entrare nei particolari del fatto ripercorriamo le tappe della vicenda:

La vicenda in sintesi

Il 25 Maggio 2005, presso il Comune di Bisceglie, si tenne una Conferenza dei Servizi avente come oggetto l’esame di un progetto, presentato dal Sig. Papagni Paolo, per la realizzazione di un impianto di distribuzione di GPL con annesso motel su 3 particelle ricadenti nell’Oasi di Protezione “Torre Calderina”. Il progetto in questione interessa una zona definita “agricola” dallo strumento urbanistico generale vigente, e rappresentava quindi una proposta di variante al vigente P.R.G. del Comune di Bisceglie.

L’Associazione LEGAMBIENTE era intervenuta alla Conferenza dei Servizi con 2 apposite note scritte (prot. n° 20057 del 17 Maggio 2004 e prot. n° 014320 del 28 Aprile 2005) per esprimere la propria opposizione nei confronti della realizzazione dell’opera in oggetto.

Il delegato regionale arch. Vito Gianfrate fornì, in sede di Conferenza dei Servizi del 25/05/2005, una nota favorevole con prescrizioni.

Il Consiglio Comunale di Bisceglie, con delibera n.° 97 del 14/12/2005 (fu uno degli ultimi atti  della maggioranza di centrosinistra),  approvò il progetto in questione.

Successivamente il Comune rilasciò al privato il permesso di costruzione.

Il WWF ITALIA, quindi, presentò ricorso al TAR Puglia (rappresentata in giudizio dall’avvocato Carnevale) avverso tale delibera di Consiglio Comunale.

Durante il periodo di Commissariamento del Comune di Bisceglie, questi si costituì in giudizio, nominando un avvocato a difesa della delibera, il che fu fatto anche dal privato proponente il progetto.

Le motivazioni addotte nel ricorso dal WWF furono in sintesi:

1)     Violazione ed erronea applicazione delle prescrizioni di base di cui al punto 3.13.4 dell’art. 3.13 delle N.T.A. del P.U.T.T. della Puglia, relativamente ai movimenti di terra. (Ricordiamo che il PUTT, Piano Urbanistico Territoriale Tematico, è una importante legge regionale che regola l’uso del territorio e ad esso si devono conformare tutti i piani regolatori ed anche le Varianti agli stessi).

2)     Erronea applicazione delle prescrizioni di base di cui al punto 3.13.4 dell’art. 3.13 delle N.T.A. del P.U.T.T. della Puglia.

3)     Assenza di comprovata ed affidabile documentazione ambientale nella nota del 25/05/2005 espressa dall’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia.

4)     Violazione dell’art. 5.01 delle N.T.A. del P.U.T.T. della Puglia.

5)     Violazione dell’art. 5.03, punto 2, delle N.T.A. del P.U.T.T. della Puglia.

6)     Altre violazioni procedurali.

Successivamente il WWF presentò al TAR un supplemento di ricorso per motivazioni aggiunte.

 Le conclusioni della sentenza 2008

Si arriva così alla sentenza TAR N. 499 del 2008.

La difesa del Sig. Papagni ha eccepito preliminarmente l’inammissibilità del ricorso introduttivo, per non essere stato esso notificato anche alla Regione Puglia, ed ha invocato a sostegno dell’assunto l’orientamento del Consiglio di Stato, quantomeno in ossequio ai principi generali, che impongono di notificare il ricorso all’organo che ha emanato l’atto. Così il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia-Bari, Sezione III, ha dichiarato inammissibile il ricorso, per cui non è entrato nel merito della discussione e dei punti contestati dall’Associazione Ambientalista. In altri termini è stato un cavillo ad impedire che il TAR potesse esprimersi sulla sussistenza o meno delle osservazioni presentate dal WWF Italia. Il WWF, pur non giudicando le procedure giuridiche che sono alla base della sentenza del TAR, esprime il rammarico per una decisione di “mero rito” che non ha permesso al Tribunale di entrare nel merito delle questioni sollevate che erano sicuramente rilevanti e avrebbero trovato, senza dubbio alcuno, il consenso del Tribunale adìto.

Questa situazione di fatto compromette la possibilità di avere un giudizio super partes su una situazione complessa ed intricata che da anni anima il dibattito cittadino. Appare singolare che la prossima costruzione di un Motel con annessa stazione di servizio avverrà con la contrarietà di una larga parte della società civile e in assenza di un dibattito pubblico.

Lo scenario

Per chi come noi crede nello “Sviluppo Sostenibile”, per chi si è illuso lottando per la difesa del patrimonio ambientale, ora è di fronte alla dura realtà: ci si scordi, d’ora in poi, l’oasi di sosta per uccelli migratori, il rospo smeraldino, le rare orchidee, la macchia mediterranea. Tra poco tutto questo sarà un ricordo che cartoline sbiadite, quelle che stampammo lo scorso anno, tramanderanno ai posteri. Qualche lavoretto di imberbi alunni dipingerà alle generazioni future questo ecosistema che presto scomparirà. Il cavallo è entrato a Troia: ora si dia inizio al valzer di ruspe !! Tutte le progettazioni, le proposte, le firme di 2500 cittadini raccolte con petizione popolare sono oramai carta straccia.

Il primo a fare autocritica è tutto il gruppo del WWF, che ha sperato con ostinazione in una salvaguardia possibile e concretizzabile. Ci siamo scontrati in realtà contro una classe politica priva di cultura ambientalista, che ha in questi anni promosso progetti cementificatori o, peggio, ha strategicamente voluto non fare nulla. Avevamo ingenuamente creduto, lo scorso anno, che le cose potessero cambiare e che il sogno dell’Area Naturale Protetta potesse finalmente concretizzarsi. Quel castello di sabbia si è sgretolato al cospetto dell’inerzia dell’Assessorato all’Ambiente e ad un anno di distanza tutti quei bei propositi si sono rivelati parole al vento. Eppure ad agosto si festeggerà proprio lì, a Ripalta ….. ma non ci saremo, i funerali li viviamo con discrezione.

È inutile in questo clima ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR: tanto prima o poi, nonostante tutto e tutti, si costruirà !!

La Sezione WWF di Bisceglie

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