Gruppo Attivo WWF di Bisceglie (BA)

COMUNICATO STAMPA N° 1/2006

Il WWF Italia si oppone alla cementificazione della Zona Pantano-Ripalta con il ricorso al T.A.R.

Il WWF Italia scende in campo contro il Motel previsto in zona Pantano, zona costiera a sud di Bisceglie. Con il ricorso presentato innanzi alla Sede di Bari del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia il WWF Italia, nella persona del Presidente nazionale Fulco Pratesi, difeso dall’avv. Michele Carnevale del Foro di Bari, chiede l’annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale di Bisceglie n.° 97 del 14/12/2005 avente come oggetto: ”Approvazione variante al PRG ex art. 5 DPR 447/98. Intervento proposto dal sig. Papagni Paolo” e di ogni atto connesso e/o conseguente, ivi compreso il parere scritto reso dal delegato regionale nel corso della conferenza di servizi in data 25/5/2005.

La storia in sintesi

Il 25 maggio 2005, presso il Comune di Bisceglie, si teneva una Conferenza dei Servizi avente ad oggetto l’esame di un progetto, presentato dal sig. Papagni Paolo, per la realizzazione di un impianto di distribuzione di GPL con annesso motel su 3 particelle ricadenti in zona Pantano, zona a levante di Bisceglie ricompressa nell’Oasi di Protezione “Torre Calderina”. Il progetto in questione interessava una zona agricola così come individuata dallo strumento urbanistico generale vigente. Alla medesima conferenza di servizi il delegato regionale, arch. Vito Gianfrate, forniva parere scritto favorevole con prescrizioni. Il WWF ricorreva con una missiva al Presidente Nichi Vendola e agli assessori Losappio e Barbanente, il WWF Puglia esprimendo i dubbi e le perplessità sul “parere favorevole con prescrizioni ed adeguamenti” concesso in sede di conferenza di servizi. Successivamente, con delibera consiliare n.° 97 del 14/12/2005 il Comune di Bisceglie approvava il progetto in questione. A questo punto il WWF si appellava all’Assessore regionale all’urbanistica Barbanente chiedendole di assumere provvedimenti immediati a salvaguardia dei beni paesaggistico - ambientali minacciati dal Motel, così come previsto dall’art. 6.04 delle N.T.A. del P.U.T.T./P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico / Paesaggio) della Regione Puglia. Ogni tentativo è vano.

Il ricorso al TAR

Non avendo ottenuto l’annullamento del progetto, il WWF decide di ricorrere al TAR di Bari. Secondo il WWF Italia l’area di Torre Calderina, nota come Zona Pantano-Ripalta, è sottoposta ai vincoli paesaggistici e ambientali del Decreto Galassino del 1/8/1985 e del D.P.R.G. n° 1061/85 e pertanto alla tutela del P.U.T.T./P. Nel ricorso si contesta la violazione delle prescrizioni di base di cui al punto 3.13.4 dell’art. 3.13 delle N.T.A. del P.U.T.T. e dell’art. 5.03, punto 2, delle N.T.A. del P.U.T.T., nonché l’eccesso di potere per difetto di istruttoria, la disparità di trattamento e il travisamento dei presupposti in diritto.

Subito dopo il Comune di Bisceglie nomina in sua difesa l’avv. Triggiani.

Considerazioni sulla vicenda

Nonostante tutti i tentativi di arrivare ad un accordo che potesse scongiurare la cementificazione dell’Oasi di Torre Calderina, il WWF Italia per riaffermare i principi che contraddistinguono la sua azione di tutela ambientale e paesaggistica, propri del WWF Nazionale e internazionale, è stato costretto, per forza di cose, a seguire la strada del ricorso alla giustizia amministrativa.

Ciò non vuol dire, come spesso erroneamente si intende, creare una “campana di vetro” dove sono presenti solo divieti, ma anzi significa creare un modello di sviluppo, al quale attingere come esempio, secondo i principi della sostenibilità e del rispetto delle normative esistenti.

Lo scenario futuro

La salvaguardia e la valorizzazione delle bellezze naturali presenti in un territorio, oltre a garantire il sacrosanto diritto di tutti alla fruizione pubblica di ambienti quasi incontaminati, permette di disporre per sempre di una risorsa anche economica. Tale strategia, perfettamente eco-sostenibile, si contrappone a quella visione puramente utilitaristica che tende invece allo sfruttamento intensivo del territorio mediante la “riminizzazione” dei litorali con l’instaurarsi di uno sviluppo turistico esclusivamente balneare (quindi limitato ad un’unica stagione) e con il conseguente depauperamento dei beni ambientali.

Per questo abbiamo elaborato un progetto di recupero eco-sostenibile che, partendo dall’analisi delle componenti territoriali (geologica, morfologica, botanico-vegetazionale, colturale, faunistica, archeologica, storica ed architettonica), arriva alla definizione degli ambiti di intervento, delle tecniche di restauro ambientale e anche degli interventi strutturali possibili.

È questo il futuro su cui scommettiamo e per il quale ci impegneremo, nel solco di un impegno ormai decennale.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

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