Gruppo Attivo WWF di Bisceglie (BA)

COMUNICATO STAMPA N° 10/2006

Discariche, la storia continua

Non c’è estate biscegliese senza mare, divertimentificio e …… Bandiera Blu. La nostra posizione critica nei confronti Fee Italia, detentrice del marchio, è nota e vorremmo solo ricordare che due anni fa chiedemmo formalmente all’associazione i documenti e le risposte ai nostri legittimi dubbi, senza ottenere ciò che volevamo.

Ma quanto mi costi?

Per ottenere la Bandiera Blu il comune sostiene dei costi legati al materiale utilizzato, alle risorse umane impegnate e all’organizzazione degli eventi, come ad esempio il “B.B. Day”. Successivamente si accolla l’onere di affiggere in ogni stabilimento balneare le locandine con i dati debitamente aggiornati sulla qualità delle acque, la stampa e l’affissione in ogni stabilimento balneare delle norme della campagna e delle regole da seguire sulle spiagge, l’istituzione di uno o più Punti Blu, nei quali il turista possa richiedere informazioni sulla campagna ed esporre eventuali suggerimenti e lamentele. In più ci sono i costi delle manifestazioni e di tutte le iniziative realizzate durante l’anno per ottenere il marchio, il tutto moltiplicato per ogni anno nel quale c’è stato il riconoscimento.

Alla fine risulta una cifra di decine di migliaia di euro e sarebbe interessante commisurare la spesa sostenuta dalla comunità agli effettivi vantaggi ottenuti. Per questo lanciamo una sfida: il riconoscimento della Bandiera Blu rappresenta realmente quel volano economico per l’industria turistica della città, tale da giustificare l’esborso di denaro pubblico per ottenerla? La risposta non può tradursi genericamente nelle cifre delle prenotazioni alberghiere o nel numero dei coperti nei ristoranti o negli ombrelloni affittati, ma deve essere approfondita interrogando gli ospiti con appositi questionari che chiedano esplicitamente se la loro scelta è stata influenzata o meno dalla Bandiera Blu.

Le segnalazioni

Ritorniamo a parlare di uno dei parametri fondamentali per l’assegnazione della Bandiera Blu: la gestione dei rifiuti.

Durante i nostri recenti incontri con i tre candidati alla carica di sindaco della città avevamo evidenziato che c’era l’esigenza inderogabile di incrementare la raccolta differenziata, sia qualitativamente sia quantitativamente, e avevamo suggerito la soluzione della raccolta “porta – a – porta” che a Bari sta dando ottimi risultati. È noto, infatti, che la nuova amministrazione comunale ha ereditato percentuali di raccolta differenziata basse e addirittura inferiori ad alcuni comuni rivieraschi limitrofi che non si fregiano del vessillo blu. Altro grave problema gestionale e, aggiungiamo, di rispetto della legalità, è quello delle microdiscariche in agro di Bisceglie.

Lo abbiamo evidenziato in una nota indirizzata al sindaco della città, avv. Spina, e al comandante dei VVUU, Magg. Dell’Olio, segnalando tre siti, di cui uno su terreno privato, interessati da abbandono illegale di rifiuti quali elettrodomestici, scarti edilizi e di lavorazione industriale, materassi, vetri fracassati, copertoni, tubi in plastica, inerti, eternit/amianto e batterie esauste, con conseguente richiesta di bonifica. In questi siti è indecoroso è lo spettacolo del piazzale antistante il casale di S. Maria di Giano, luogo di interesse turistico; indecente è altresì lo stillicidio di spazzatura lungo le complanari della SS 16, luoghi prediletti per la pratica dello “sporca e fuggi”.

Dito puntato contro chi viola senza ritegno le leggi vigenti, insozzando le nostre campagne, contro cui andrebbe severamente applicato il regime sanzionatorio previsto dalla normativa.

Le bonifiche

Registriamo la bonifica completa della cava, in parte di proprietà del Comune di Bisceglie e già sequestrata due volte dalle Forze dell’Ordine su segnalazione delle Guardie Ambientali Volontarie del WWF, nella quale ignoti avevano depositato grandi quantità di inerti, eternit, rifiuti speciali ed elettrodomestici. La zona è stata completamente ripulita e recintata con un’opera di bonifica che premia, ancora una volta, l’impegno e la tenacia del WWF nel perseguire questi reati ambientali.

Ringraziamo per la professionalità la Magistratura e la Guardia di Finanza, nonché la stampa che ha il merito di aver tenuto alta l’attenzione sull’intera vicenda.

Le differenze

Rispetto due anni fa s’è verificato il fenomeno della “parcellizzazione” delle discariche, che sono più piccole e meno voluminose, ma contemporaneamente sono aumentate e interessano una fetta più estesa di territorio. Le tre microdiscariche segnalate sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che non si è mai arrestato e certamente ha radici che affondano colpevolmente nelle passate gestioni. C’è da domandarsi per quale motivo i rifiuti che potrebbero essere conferiti normalmente e senza nessun onere aggiuntivo nell’Isola Ecologica siano invece buttati nelle campagne. Per questo abbiamo richiesto la convocazione di un tavolo tecnico per trovare le soluzioni più opportune per debellare il fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti nell’agro, che riteniamo gravemente lesivo per l’ambiente, la salute pubblica e le casse comunali. Il WWF, cogliendo l’invito dell’amministrazione comunale, è disposto a fare la sua parte nel massimo spirito collaborativo.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it

Immagini allegate

Terreno via Stradelle - Eternit - Divano

Piazzale del Casale di Giano Immagine 1 - Immagine 2

Discarica sulle complanari sotto il ponte di via Terlizzi Immagine 1 - Immagine 2