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DISCARICA A FUOCO, PRESI GLI AUTORI.

SEQUESTRATA DISCARICA ABUSIVA A NOTO IMPRENDITORE BISCEGLIESE

BISCEGLIE (BA) - Dalla fine di agosto le Guardie Giurate per l’Ambiente erano sulle tracce di alcuni “soliti ignoti” che scaricavano rifiuti all’interno di un terreno annesso ad un’altra area che fungeva da appoggio all’attività commerciale di una nota azienda conserviera del luogo.

Un’area perfettamente allestita per ricevere i rifiuti con tanto di ingresso carrabile ed area spianata, un luogo soprattutto lontano da occhi indiscreti. Ma non a quelli delle Guardie Giurate per l’Ambiente che durante il solito giro antibracconaggio (altra piaga tutta nostrana) ne hanno rilevato la presenza ed immediatamente informato l’Autorità.

Ma poi in itinere delle indagini, come in uno scherzo del destino, l’epilogo del tutto inaspettato, i dipendenti dell’azienda appiccano fuoco alla discarica hanno pensato bene di far sparire tutte le tracce. A quel punto è scattato immediato l’intervento.

Così dopo le constatazioni, l’amaro responso: smaltimento illecito e gestione di discarica non autorizzata, queste le ipotesi di reato che si concludono con l’apposizione dei sigilli di sequestro penale. Non solo, è stata elevata anche una salatissima sanzione amministrativa, perché nella discarica si bruciavano anche imballaggi, materiale per cui vi è l’obbligo del recupero.

Pasquale LATERZA e Mauro SASSO del WWF fanno notare che continua, purtroppo, lo stillicidio dei sequestri di discariche abusive a Bisceglie. Un allarme ambientale continuo, che non tende a fermarsi e che sino ad oggi non è stato contrastato con efficacia: i luoghi di abbandono abusivo di immondizie sono passati da 58 a 68, ma soprattutto è aumentata la quantità e, se vogliamo, la qualità del rifiuto gettato, essendo ben 24 i siti contaminati anche da amianto, per non parlare di quelli inquinati da metalli pesanti, plastiche, scarti di lavorazione industriale e così via.

Questo ennesimo episodio dimostra che il problema non è affatto isolato e i dati raccolti lo confermano in pieno: v’è la poca sensibilità verso l’ambiente considerato non come una risorsa da preservare, ma come da sfruttare per i propri scopi.

Ciò che sta succedendo stride fortemente con le dichiarazioni del Comandante delle Guardie Campestri di Bisceglie, in convenzione con il Comune per la sorveglianza delle campagne, che appena due giorni fa affermava: «Lo scenario è rimasto immutato, nel senso che non abbiamo riscontrato nuovi scarichi di inerti, rispetto ai cumuli preesistenti che attendono una bonifica, a parte qualche busta di immondizia lasciata da qualche imbecille che va a mangiare in campagna».

Se fatti e dati ci darebbero ragione in quanto la situazione non è cambiata, anzi pare aggravata, sarebbe opportuno che le Guardie Campestri rendessero noti i risultati della loro attività perchè è necessario che venga fatta chiarezza su come sono spesi i soldi pubblici dei cittadini.

Riteniamo che i delinquenti, dovendo rischiare di più, si sono organizzati meglio e poi perché hanno accurato le loro tecniche furtive e scaltre per rilasciare la loro “monnezza” nei posti più impensati.

Adesso non resta che aspettare che il Magistrato inquirente, il sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di TRANI dott. Achille BIANCHI, disponga a breve il solo accesso ai luoghi per la messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale del sito, mantenendo il sequestro penale (ex art 17 comma 11 bis D.lgs. 22/97), poiché solo in questa ottica il sito in questione potrà essere definitivamente confiscato. Il giusto monito a chi crede che l’ambiente possa essere aggredito rimanendo impuniti, ma almeno in questo episodio il coordinamento delle forze operanti sul territorio, ha dato i suoi frutti.

Il Gruppo Attivo WWF di Bisceglie

wwfbisceglie@libero.it