COMUNICATO STAMPA N° 8/2004

Rifiuti: quali soluzioni?

Il Decreto Legislativo 22/97 (Decreto Ronchi), riferimento fondamentale nell’attuale normativa sui rifiuti, sostituisce al precedente concetto di rifiuto come materia inutile, che ha esaurito la funzione alla quale era stata in origine destinata, quello di una materia eccedente che può eventualmente essere immessa in un nuovo ciclo produttivo. Il riciclaggio, pertanto, rappresenta la soluzione moderna e sostenibile per il suo smaltimento.

Tuttavia il metodo di smaltimento più usato rimane il confinamento in discariche controllate, anche se le discariche già esistenti (soprattutto quelle abusive e incontrollate) rappresentano una fonte potenziale di inquinamento.

Ogni anno in Italia vengono prodotti 23 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani, 4 milioni di tonnellate di rifiuti assimilabili agli urbani, poco meno di 23 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (di cui 2,7 milioni tossici e nocivi) e circa 14 milioni di tonnellate di rifiuti inerti, per un totale di 64 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti.

Qualcuno ha pensato di risolvere il "problema rifiuti" con il loro incenerimento. Detto che nei processi di incenerimento dei rifiuti vengono liberate sostanze tossiche, tra le quali diossine, anidride carbonica, ossidi di zolfo e di azoto, altri gas inquinanti, oltre a scorie non gassose, ovvero ceneri, polveri e residui solidi incombusti, ricordiamo che questa soluzione è considerata da Decreto Ronchi "l’estrema ratio" del ciclo di smaltimento, così come recita il testo:

Art. 3, comma 1 - Le autorità competenti adottano, ciascuna nell'ambito delle proprie attribuzioni, iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti.

Art. 4, comma 2 - Il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre forme di recupero.

Per questi ed altri motivi sottoscriviamo, rigettando fini politici o strumentalizzazioni, l’appello lanciato dalla Sezione WWF di Andria cui hanno aderito numerose associazioni.

L’APPELLO

Alla c. a. di:

Avv. Napoletano – Sindaco di Bisceglie

Capi-Gruppo Consiliari - Bisceglie

Sindaci e Capi-Gruppo Consiliari delle città facenti parte dell’Autorità per la gestione dei rifiuti del bacino BA/1

Organi di stampa

Come Vi è noto, il commissario delegato per l’emergenza rifiuti, Raffaele Fitto, con decreto n. 303 del 13.12.2003, pubblicato sul B.U.R.P. n. 154 del 31.12.2003, ha indetto una "Gara per l’affidamento del pubblico servizio di gestione del sistema impiantistico per il recupero energetico dei rifiuti urbani costituito da linea di produzione Cdr e/o di termovalorizzazione, inclusa l’acquisizione dell’area, la progettazione e la realizzazione", fissandone il termine ultimo per la presentazione dell’offerta al 30.04.2004, ulteriormente prorogata al 28.05.2004 .

Avendo appreso da organi di stampa che qualche Amministratore, in maniera estemporanea, ha dichiarato la disponibilità del territorio di propria competenza alla realizzazione di un termodistruttore, questo coordinamento di associazioni, riunitesi ad Andria mercoledì 31 marzo u.s., ritiene di partecipare alcune riflessioni:

  1. l’ipotesi di costruire un termovalorizzatore nel territorio di una delle nostre comunità è di competenza dell’A.t.o., e non una decisione che possa calare dall’alto;

  2. si rende necessaria un’adeguata informazione dei cittadini, poiché i termodistruttori non fanno miracoli: anche loro producono rifiuti in quantità tutt’altro che trascurabile e con effetti nocivi superiori a quelli dei materiali trattati. Presentandoli come una messianica salvezza, con la letterale distruzione dei rifiuti, si ingenera confusione nella popolazione;

  3. si esorta quindi la partecipazione attiva alle scelte di destinazione del territorio di appartenenza (individuazione del sito per l’inertizzazione delle ceneri, con quali costi, con quali problemi sanitari per gli operatori, con quali garanzie di assenza di rilascio di sostanze pericolose nel tempo).

Esiste però l’alternativa alla realizzazione del termodistruttore ed è quella che prevede la riduzione della produzione dei rifiuti e il potenziamento della raccolta differenziata: ridurre, riparare, riciclare, riutilizzare sono i principi da seguire per gestire adeguatamente

Pertanto, considerato che procedure, metodi e contenuti di una scelta non possono essere compiute con superficialità, né per sollecitazione di lobby che vogliono imporre costosi e inquinanti impianti di incenerimento che altrove non hanno mercato, questo coordinamento sollecita la costruzione partecipata di un percorso sostenibile a vantaggio dell’intera comunità: ci sia al più presto un confronto tra Amministratori e Cittadini su questo problema così importante per le nostre comunità.

Distinti saluti.

Bisceglie, 2 aprile 2004

Il Gruppo Attivo WWF

wwfbisceglie@libero.it

Altre associazioni sottoscrittrici:

Sezioni WWF di Andria, Barletta, Molfetta, Trani

Gruppo attivo WWF di Corato

Circoli Legambiente di Bisceglie, Trani

Osservatorio Giuridico Ambientale di Andria

V.A.S. di Bari

Coordinamento Città Sana di Andria

Filomondo di Andria

Associazione Genitori di Trani

Pachamama di Trani