ARCHIVIO

8 luglio 2004

 

 

   

Il WWF contesta la Bandiera Blu

Ad un giorno dalla cerimonia di consegna della bandiera blu alle spiagge di “Scalette” e “Salsello”, che avverrà domani presso il teatro Mediterraneo, non si sopiscono le polemiche tra la Fee Italia, che assegna annualmente l’ambito fregio alle città meritorie, e il gruppo attivo locale Wwf, che continua a sottolineare che alcuni aspetti ambientali della realtà locale stridano con il riconoscimento e debbano essere attentamente approfonditi e verificati.

Ieri il presidente della sezione biscegliese del Wwf, Mauro Sasso, ha inviato una lettera al Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio, Altero Matteoli, al Ministro delle politiche agricole e forestali, Giovanni Alemanno, al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente e al Comando generale delle Capitanerie di Porto, per invitarli ad esaminare e prendere in considerazione alcune note negative sullo stato dell’ambiente biscegliese, precedentemente inviate alla Fee Italia, e non ancora evase.

“Abbiamo richiesto alla Fee Italia chiarimenti in merito a criteri adottati e controlli effettuati per l’attribuzione della bandiera blu all’intera città nel 2001 e a ‘Scalette’ e ‘Salsello’ nel 2003 e nel 2004” ha spiegato Sasso, che ci ha tenuto a sottolineare che il suo gruppo ha voluto elusivamente porre all’attenzione della Fee alcuni dati che non rispetterebbero pienamente i parametri richiesti per l’attribuzione della bandiera blu e pertanto dovrebbero essere analizzati e verificati con attenzione. “Non abbiamo mai incolpato la Fee di aver assegnato l’ambito fregio con troppa generosità né abbiamo mai accusato l’amministrazione comunale di aver ‘comprato’ il riconoscimento”.

Il Wwf si è soffermato su diversi requisiti necessari per ottenere la bandiera blu. “In merito alle depurazione delle acque, Bisceglie ha un impianto sotto inchiesta della magistratura, giudicato dal Pm Antonio Savasta assolutamente non idoneo”, ha spiegato il presidente del gruppo locale del Wwf, che ha illustrato anche molte incongruenze inerenti la gestione dei rifiuti. “La città non possiede un’isola ecologica e ha una percentuale di raccolta differenziata di gran lunga inferiore alla soglia prevista del decreto Ronchi. Nell’agro inoltre sono presenti 60 siti di abbandono abusivo di rifiuti, dei quali almeno 24 contaminati da amianto, che hanno condotto al sequestro, da parte della Gdf, di 5 discariche negli ultimi mesi”.

Molti controsensi riguarderebbero anche i parametri inerenti il traffico veicolare, secondo Sasso tutt’altro che scorrevole proprio in corrispondenza delle spiagge premiate, la qualità delle acque di balneazione, la protezione dell’ambiente e del paesaggio costiero, le infrastrutture e le attrezzature

Nicola Mastrototaro

Torna inizio articolo  

 

  ARCHIVIO

29 aprile 2004

 

 

   

Nuove discariche abusive

Non si placa, ma si amplifica, l’allarme sulle discariche abusive a Bisceglie. Nella mattinata di mercoledì 28 aprile l’attività di monitoraggio del Wwf, effettuata su tutto il territorio locale, di concerto con il protocollo d’intesa siglato con la Guardia di Finanza, ha condotto al terzo sequestro di aree utilizzate per l’abbandono illegale di rifiuti nell’arco di tre mesi.

Due i siti scoperti nell’agro: il primo in zona “Lama di Macina”, dove un proprietario terriero aveva usato una superficie di tremila metri quadrati per l’accumulo illecito di rifiuti sia inerti sia pericolosi per la salute umana, comprese diverse strutture in eternit. Il secondo sequestro è stato effettuato nella vicina strada Salandra, dove una vecchia cava in disuso, di cinquemila metri quadrati, era stata utilizzata per il riempimento di materiale inerte, stimato in diecimila metri cubi.

Molto preoccupanti le parole del coordinatore regionale del Wwf, Pasquale Salvemini, che ha fatto capire come, nonostante gli ultimi interventi ravvicinati, il problema ambientale sia ancora lontano da una risoluzione definitiva: «In collaborazione con la Guardia di Finanza abbiamo prima represso diverse attività illegali nell’ambito della salvaguardia marina, come la pesca di frodo, poi abbiamo proseguito con le indagini nell’agro. L’amministrazione comunale sta puntando allo sviluppo turistico e all’acquisizione della Bandiera Blu, ma la realtà è allarmante. Ci sono infatti decine di siti, alcuni di questi anche sul mare, adibiti a discariche, nelle quali spesso vengono abbandonate sostanze che hanno effetti dannosi sulla salute dei cittadini - ha avvertito Salvemini - che ha lanciato un monito forte per scuotere le Istituzioni locali. Sussiste una forte necessità di controllo e bonifica del territorio. Orientativamente, dalla costa all’entroterra, ci sono cinquantotto aree abusive, per un ammontare di circa cento tonnellate di spazzatura».

Ancora più inquietanti i dati sull’amianto, che sarebbe abbandonato in diciotto siti diversi. Proprio in questo senso il Wwf Puglia ha organizzato a Bisceglie una conferenza stampa, che avrà inizio alle ore 10,00 di domani mattina presso un noto albergo cittadino in via Siciliani, sulla litoranea di ponente. Mauro Sasso, responsabile della sezione biscegliese dell’associazione ambientalista, esporrà i risultati del monitoraggio del territorio locale. Sarà l’occasione per mettere a conoscenza la cittadinanza dell’allarme sull’amianto e per stimolare le Istituzioni, affinché si impegnino a garantire un impegno continuativo in favore dell’ambiente

Nicola Mastrototaro

Torna inizio articolo