Agli occhi dell’osservatore si apre una scenografia campestre caratterizzata da un’infinita serie di muretti a secco, che segnano i sentieri, e da una modesta macchia di flora mediterranea (1), contraddistinta da alberi bassi e cespugli sempreverdi con foglie coriacee e spinose, tipiche dei climi caldi e secchi.

 

 

 

Questi lembi di vegetazione spontanea, che persistono nonostante l’intenso sfruttamento agricolo del terreno e l’azione trasformatrice operata dall’uomo, caratterizzano la cosiddetta Murgia costiera (1), ove si concentrano e si diffondono gli odori dell’acqua salmastra trasportati dalla brezza e i profumi d’essenze aromatiche tra le più inconsuete: origano, menta, rosmarino, camomilla, lentisco, aglio selvatico e basilico.

Non meno interessante è lo strato formato dalle rizomatose, le bulbose e le bulbotuberose: Asphodelus fistolosus, Ornithogalum umbellatum, Allium spp. (almeno tre specie, tra cui sicuramente Allium neapolitanum), Arum italicum (Gigaro), Cyclamen neapolitanum (Ciclamino selvatico), Crocus sativus (Zafferano), Sternbergia lutea, Muscari racemosum, Muscari comosum, Ophrys apulica. Il Muscari racemosum, dall’affascinante fiore viola simile al lampaggione (o lampascione, Muscari comosum, bulbo commestibile), attecchisce in terreni poco antropizzati ove non arrivano i diserbanti, al pari della regale orchidea Ophrys apulica, specie protetta presente in grandi colonie.

La tradizione popolare tramanda il legame con la natura che dona verdure selvatiche commestibili e, a volte, appetitose: spesso erbacee perenni come la Borragine (Borago officinalis) o la ruca selvatica (Diplotaxis tenuifolia) rendono gustose le pietanze a base d’insalata, mentre altre specie come l’asparago selvatico, il cardo selvatico (Cirsium arvense), (...........) **

Non vanno dimenticate specie caducifoglie come il Biancospino (Crataegus oxyacantha) e i cespugli tipici della macchia mediterranea: lentisco (Pistacia lentiscus), Rosa canina, Pero selvatico (Pyrus communis), Prugna selvatica (Prunus spinosa) e Prunus mahleb.

Ai piedi degli alberi, lungo i vecchi muretti a secco, sui sentieri e a ridosso dei campi, attecchiscono erbacee perenni quali, Vinca major (Pervinca) Sedum sp. (tipica pianta delle costruzioni a secco), Santolina sp., Acanthus mollis (Acanto), Ruta graveolens, Smilax aspera, Eryngium maritimum, Arundo donax (Canneto), Foeniculum vulgare e Ferula sp. (Finocchi selvatici).  

La Violacciocca (Matthiola incana, fiore che, provenendo dai giardini delle ville antiche, ha colonizzato molte zone) la margherita, il papavero, il croco, il ciclamino, la pratolina, la malva (Malva silvestris) compongono una tavolozza di colori inimitabili.

Questi contrasti cromatici sono visibili all’inizio del periodo primaverile (fine marzo - tutto aprile) e alla fine della stagione estiva (settembre).

La malva è particolarmente ricercata dagli erboristi per il suo potere emolliente e sedativo: foglie e fiori servono per cataplasmi pettorali e per un infuso rinfrescante.

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Un magnifico gruppo di sempreverdi carrubi (13), i cui frutti erano frugale alimento per l’uomo e foraggio per gli animali, domina la lama segnata dai canneti. Per quanto concerne la vegetazione dell'area sommersa sono presenti praterie costiere di Posidonia (18) oceanica (Fanerogama marina)(...........)**

** Per il testo completo della guida. La guida è disponibile presso la Biblioteca "Sarnelli" e tutte le librerie scolastiche di Bisceglie.