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Vizzini: Itinerario verghiano

di Luigi Russo

 

Verga stesso raccontava  che “nella sua infanzia una lunga epidemia di colera aveva costretto la sua famiglia a rifugiarsi nelle terre ch’essa possedeva nell’interno della Sicilia, a Vizzini”. Lì nacque il primo spunto per la Storia di una Capinera, e lì Jeli il pastore fu compagno di giochi del ragazzo Verga. “Così mi mescolai alla vita dei contadini: ebbi dei compagni della mia età, di cui mi impressionarono la storia e il carattere; assistetti direttamente ai drammi della loro miseria e delle loro passioni: mi affezionavo alle brave persone che vedevo tutti i giorni: cercavo istintivamente di comprenderle. Più tardi queste impressioni della giovinezza mi ritornarono con forza vivissima; fu allora che tentai di fissarle…”.

Il mito della passione e della giovinezza è calato in anime elementari, perché pare che vibri in queste più genuino e più profondo. Le passioni ivi riescono più forti, perché, pur nella loro forma elementare, sono legate ad un sistema, costituiscono una religione, trascinano con sé tutta una storia patriarcale di tradizione e di sentimenti regolari. Le passioni di questi primitivi hanno infatti un centro, un tempio: la casa, con tutte le sue leggi dell’onore e del lavoro. I drammi appaiono drammi religiosi: l’amore, il desiderio sensuale, l’onore, la vendetta perdono la loro forma demoniaca, trascendono cioè le persone, e si richiamano ad un’etica tutta ideale, elementarissima ma organica e ferrea nelle sue leggi.

 

Presentiamo di seguito alcuni brani del Verga ambientati a Vizzini: due novelle (Cavalleria rusticana e La lupa) in versione integrale e il brano d’inizio di Mastro don Gesualdo.