Sortino: Chiesa e Monastero di Montevergine

 

(foto di Sebastiano Ramondetta)

 

 

 

 

 

Fra i monti Iblei, adagiato sul colle Aita a 438 m. sul livello del mare e circondato da profonde vallate, si trova Sortino, tesoro di storia, bellezze naturali ed architettoniche.

 

Nel territorio insistono la Valle dell'Anapo e del Calcinara e la necropoli di Pantalica.

 

Di notevole importanza è la produzione di miele, famoso fin dall'antichità. Ogni anno si celebra una sagra per la sua promozione.

 

Richiamo turistico è dato anche dal musei dei "pupi" e da periodiche rappresentazioni dell'Opera dei pupi.

 

L'incantevole chiesa dedicata alla Natività (1779), vero gioiello di architettura barocca, è contigua al Monastero di Montevergine, edificato nel XVI secolo e ricostruito ed ampliato in seguito ai terremoti del 1693.

 

La facciata, alta e armoniosa, presenta un movimento concavo-convesso e una ricca trabeazione divide il primo dal secondo ordine, culminante in una bella loggia campanaria.

 

L'interno a navata unica ha forma rettangolare con angoli smussati. L'abside è arricchita da un bell'altare marmoreo sormontato da una tela, raffigurante la Natività, affiancata da due statue riproducenti la Fede e la Speranza.

 

Nel pavimento della chiesa, maiolicato a piastrelle di Valenza, è rappresentata la pesca miracolosa.

 

Al di sopra del vestibolo, un matroneo è delimitato da un parapetto in legno, ricco di fregi dorati, sormontato da una gelosia bombata.

 

La volta a botte lunettata è opera di Sebastiano Monaco. L'affresco centrale presenta il trionfo della Fede; ai piedi i Padri della Chiesa: San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio, San Girolamo e Sant'Agostino; ai lati angioletti con le ali aperte. Agli angoli sono affrescati i quattro Evangelisti e sulla volta del vestibolo la cacciata dei mercanti dal tempio.