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Megara Iblea: la Storia

Foto di Sebastiano Ramondetta

 

 

 

 

 

Mentre nella parte orientale della Sicilia nascevano, sotto l’egida di Calcide, le città ioniche di Nasso, di Lentini, di Catania e di Zancle, i Dori di Megara e di Corinto fondavano altre due città: Megara Iblea e Siracusa.

Tucidide, lo storico della guerra del Peloponneso, racconta che, mentre le prime colonie calcidesi si fondevano sotto la guida di Teocle, arrivò in Sicilia Lamis, alla testa di una colonia proveniente da Megara, e si stabili sul fiume Pantacia, nella località chiamata Trotilo; poi abbandonò questa zona per andare a convivere con i Calcidesi a Lentini.

I Megaresi, fatti entrare da Teocle nella città perché ne cacciassero i Siculi, ne furono a loro volta espulsi sei mesi più tardi dai Calcidesi, dopo essere stati spogliati delle armi grazie a un’astuzia. Lamis tentò allora di colonizzare Thapsos, dove mori. Dopo la sua morte, gli altri coloni, costretti ad abbandonare Thapsos, accettarono l’offerta del re siculo Iblon, che concesse loro un determinato territorio, e fondarono la città chiamata Megara Iblea.

La città sorgeva sopra un ripiano roccioso alto da dieci a quindici metri, in riva al mare, fra due torrenti che non si prosciugano mai: il fiume Cantera a Nord e a Sud il torrente San Cusmano, l’antico Alatone, le cui acque, a quanto si raccontava, passavano attraverso un bacino costruito da Dedalo. La città fu fortificata già nell’epoca arcaica con una cinta di mura di cui qua e là sono stati ritrovati resti. L’area occupata da Megara era estremamente ristretta, non superando i cinquanta ettari. La fondazione di Megera fu di uno o due anni posteriore alla colonizzazione di Lentini e sarebbe avvenuta verso il 727 a.C.

L’espansione di Megara fu limitata da una parte da Lentini, dall’altra da Siracusa. Una parte della sua popolazione fu cosi costretta a emigrare, nel secolo VII, verso la Sicilia occidentale, e fondò Selinunte, città che divenne ben più famosa e ricca.

Megara Iblea, nel corso della sua breve esistenza, non brillò mai di fulgida luce; e fu la prima a soccombere sotto i colpi di una vicina troppa potente: Siracusa. La città fu presa e distrutta da Gelone verso il 483-482; ricostruita da Timoleonte, fu definitivamente cancellata nel 214-213 a.C. dall’esercito romano.