L'ETA' DI THAPSOS
Il
quadro storico-culturale della Sicilia orientale subisce un profondo mutamento
nel corso della seconda metà del XV secolo a. C. Questo quadro appariva fino a questa
età notevolmente frazionato. Su tutta la regione si afferma ora una cultura del
tutto nuova e sostanzialmente unitaria: la cultura di Thapsos. Il cambiamento
sembra radicale e improvviso e non preannunciato da alcun elemento nella
cultura precedente.
Possiamo datare
questo mutamento intorno al 1430 a. C., basandoci sui rinvenimenti di ceramiche
che appartengono per la maggior parte al Miceneo III A e in piccolissimo numero
al Miceneo II e al Miceneo III B. Il cambiamento non è solo nello stile delle
ceramiche e in un progresso della metallotecnica, ma investe assai più
profondamente l'intera organizzazione sociale ed economica. Segna cioè il
deciso prevalere di interessi commerciali e marittimi a largo raggio
mediterraneo su quelli agricolo-pastorali che prevalevano nell'età precedente.
A
differenza di quelli della cultura castellucciana gli insediamenti della cultura di Thapsos sono
infatti quasi sempre situati sulla costa, in rapporto con insenature o spiagge
che si prestavano ad essere scali marittimi: Catania, Barriera del Bosco,
Paternò, S. Mauro di Lentini, Molinello (Augusta), Ortigia, Plemyrion, Cozzo
del Pantano (Siracusa), Tabaccheddu (Floridia), Avola, Pachino e Ispica.
L'insediamento
di gran lunga più importante di questa età è quello di Thapsos, del quale,
oltre alle necropoli, conosciamo anche l'impianto urbano. Esso si è sviluppato
sulla penisoletta rocciosa e pianeggiante di fronte alla costa di Priolo alla
quale è congiunta solo da uno stretto istmo sabbioso. Questo istmo separa due
insenature portuali contrapposte. La necropoli presenta tombe di tipo più
evoluto rispetto a quelle castellucciane, celle più ampie, nicchie alle pareti,
spesso decorate con cornici. L'abitato si estendeva per quasi un chilometro di lunghezza lungo la sponda rocciosa delle
due insenature. Le capanne, generalmente tondeggianti, talvolta quadrangolari,
sono circondate da un muretto perimetrale di pietrame a secco. Plinti litici o
fori per i pali reggevano la travatura del tetto. Nella zona centrale sono venuti
alla luce i resti di fabbricati più evoluti, rivelanti un apporto miceneo,
costituiti da una successione di vani rettangolari disposti intorno a cortili
lastricati, attestanti un'attività commerciale connessa al porto.
La
durata di questa civiltà è stata di circa un secolo e mezzo.