CLASSI  DEGLI  ALIMENTI.    

Alimenti di origine vegetale
CEREALI: grano, riso, mais, orzo, segale, avena
I cereali sono carboidrati.
 

Alimenti di origine vegetale.

I cereali appartengono alla famiglia delle Graminacee. Essi sono: grano (o frumento), riso, mais (o granturco), orzo, segale e ed avena. I frutti, o cariossidi, costituiscono la parte principale destinata all’alimentazione umana, che viene separata dalle spighe. La cariosside (chicco) è costituita da tre parti principali: pericarpo (involucro esterno), endosperma, e germe. La parte centrale, l’endosperma, detta anche albume, contiene la mandorla farinosa, costituita da amido, che è un carboidrato; a seguito della macinazione, la mandorla farinosa da origine alla farina. La maggior parte dei cereali è formata da carboidrati (circa il 70%), segue l’acqua (circa il 14%), poi le proteine (circa il 10%), il resto da grassi e sali minerali. Per il grano, che viene seminato in autunno, e raccolto tra giugno e luglio, con la trebbiatura si ha la separazione del chicco dagli steli e dalle glume, che danno rispettivamente origine alla paglia ( l’insieme degli steli) usata per foraggio, e la pula (l’insieme delle glume) usata per imballaggi; se si osserva una moderna mietitrebbiatrice in azione, si vede che in un solo passaggio stacca le cariossidi dalle spighe, e le separa dalla paglia, che esce dalla mietitrebbiatrice  confezionata già in rotoli cilindrici.

Il riso.              Il raccolto viene fatto con mietitrebbia, ed il prodotto ottenuto è il risone, formato dalle cariossidi rivestite di glumelle. Dal risone si ottiene il riso, così come lo intendiamo, e così come è definito per legge, e cioè il prodotto che deriva dalla lavorazione del risone dopo asportazione delle glumelle e completa raffinazione. Per raffinazione del risone si ottiene il riso mercantile (la raffinazione comprende, tra l’altro, una sbramatura – passaggio delle cariossidi rivestite tra due rulli che, ruotando a diversa velocità, asportano le giumelle - , con cui si ottiene il riso integrale, e due sbiancatore successive – passaggio delle cariossidi tra coni smerigliati che ne asportano la parte superficiale - , con cui si ottengono il riso semiraffinato e il riso mercantile; con una terza sbiancatura, si ha il riso raffinato, che, lucidato con oli di semi e vasellina, da luogo al riso camolino).

Esistono in Italia  più di quindici  varietà commerciali di riso mercantile, raggruppate in 4 gruppi principali, a seconda della lunghezza, larghezza e forma del chicco, che ne determinano a loro volta l’utilizzo specifico; essi sono:

*   riso comune, a grani corti e piccoli, es. di  varietà commerc.: Balilla 
                      e Originario; per minestre e dolci

*   riso semifino, a grani semilunghi e medi, es. varietà: Vialone nano 
                       e Romeo; per minestroni e insalate

*   riso fino, a grani lunghi e grossi, es. varietà commerciale: Vialone 
                       e Rizzotto; per risotti e timballi

*   riso superfino, grani molto lunghi e grossi, es. varietà: Camaroli 
                        e Razza 77; per risotti e contorni

Il riso mercantile, sottoposto a lavaggio con soluzioni di glucosio e talco (brillatura), da luogo al riso brillato. In Italia, il riso più comunemente usato è il riso brillato.  Il valore nutritivo del riso è influenzato dalla tecnica di lavorazione, che provoca perdite sensibili di sostanze nutritive  localizzate negli strati periferici della cariosside e nell’endosperma.

Partendo dal risone, e con una particolare tecnica di lavorazione, che permette di far migrare all’interno del chicco una buona parte delle  vitamine e sali minerali che andrebbero altrimenti perse durante la brillatura, si può ottenere il riso “parboiled” (o riso ambra, avorio).

Il mais o granturco.           Graminacea originaria del Sudamerica, poi diffusa in Europa ed altrove (ed in Italia chiamato “grano turco” per distinguerlo dal nostro grano); gli Stati Uniti sono forti produttori della varietà Zea mays indentata. In Italia  esiste in tre varietà commerciali: mais primaverili (ciclo vegetativo: circa sei mesi); mais estivi o agostani (c. veget.: circa 4 mesi); mais quarantini o cinquantini (con c. veget. rispettivamente di 40 e 50 giorni). Attualmente il mais è destinato per la quasi totalità ad uso zootecnico o alle industrie, che ne ricavano amido, glucosio, alcol e olio di germe. In parte la farina è impiegata per preparare polenta o fiocchi.

L’orzo.  L’orzo è un cereale fornito da alcune Graminacee del genere Hordeum. A seconda della diversa disposizione dei grani nella spiga, si distinguono tre tipi di orzo: esastico, quadrato, e distico. Un buon orzo deve essere asciutto (15% di umidità massima), color giallo paglierino, lucente, a grani uniformi e grossi. L’orzo in polvere è usato per la colazione. L’orzo è anche usato come foraggio e per la preparazione del malto, e quindi della birra.

Segale ed avena.                  Entrambi questi cereali sono usati come foraggio. La segale si adatta a climi freddi; farina di segale è usata in Alto Adige per un tipo di pane locale (la farina può essere inquinata da un fungo parassita, detto  segala cornuta, che è velenoso). L’avena è utilizzata come biada per il bestiame, ed in piccola parte per pane dietetico e prodotti dietetici, come i fiocchi di avena.