Le botteghe della Piazza

 

La Piazz', il cuore della vita, da sempre di Palena. Antichissima nella sua struttura ha visto attraversare su di essa le genti e gli eventi della storia di secoli, dal medioevo ai giorni nostri. Sotto i suoi archetti di origine medievale si sono succeduti antichi artigiani, eventi di ogni tipo, guerre e calamità naturali, comprese le terribili conseguenze della catastrofe che vide Palena nel '43 - '44 al centro delle ostilità belliche della seconda guerra mondiale. I carri armati Tiger tedesci sferragliavano con i loro possenti e terribili cingoli sugli immacolati ciottoli di pietra che formavano l'antica pavimentazione della piazza mentre poi le truppe militari tedesche, inglesi, neozelandesi, americane si avvicendarono sul suolo palenese. Dopo queste funeste date l'assetto urbanistico di Palena venne sconvolto e menomato per sempre. Le famose poteche di Palena, tante, addirittura finirono in polvere fra le macerie del paese. Si cercherà di ricostruire qui il loro assetto originario e il loro dislocamento.

 

Palena, 1925

1 - Altro ingresso della bottega di "Rubino" dove si vendevano stoffe, tessuti e mercerie.

2 - Bottega di Giuseppe De Vitis ("Suffiòn"), con la sua bottega di oreficeria e orologeria dove era presente anche il botteghino del gioco del Lotto.

3 - Un'altra bottega di barbiere, il famoso "Ciccottì", in seguito occupata dall'emporio di Pinelli di Lama dei Peligni.

4 - Il forno di "Giuannuccie Di Lauro"

5 - "Chiavarin" (padre dell'arciprete Chiaverini da Sulmona), bottega-emporio di utensili e varie per la casa.

6 - Giovanni MOSCA, uno della tradizionale famiglia di macellai di Palena che lasciò l'attività, nel dopoguerra e fino agli anni '60, nello stesso locale, al figlio Luigi.

7 - La cantina-bettola di "Alfréd'o "

8 - La celeberrima cantina di "Ciccòtt", dove il ritrovarsi nelle gelide sarate invernali di un tempo significava anche gustare squisiti spezzatini, baccalà genuini cotti sulla brace, trippe e formaggi tipici innaffiati dagli abbondanti vini che non mancavano mai in questi locali di un tempo

A - "Gaetanèlla, Vocch d' pesh", piccolo bar-caffè occupato anni prima da "N'col 'i 'fornar" dove si potevano trovare pizzette, alici, frutte secche ecc.

A - Laurett' , piccola bottega dove avveniva la vendita di olio, aceto e pasta, occupata in seguito dal pescivendolo del paese.

 


Palena, 1930

 

1 - Ufficio dell'epoca delle Guardie Comunali.

2 - Il famoso negozio-emporio di "Giuannino Scudazz" (Giovanni Delfini) dove si poteva trovare un pò di tutto, dalle ferramenta alle cose per la casa che rappresentava per i Palenesi dell'epoca, insieme al celebre "Pataniì", il massimo in fatto di negozi a Palena..

3 - La bottega di frutta, uova e verdura di Cristina di Buffo, moglie del negoziante alimentare Antonio Spagnuolo. Nel dopoguerra vi era l'indimenticabile sarto Ciccillo.

4 - La piccola bottega di utensileria di Peppino Scudazz (fratello di "Giuannin"). Nel dopoguerra fino agli inizi degli anni '70 il Sali e Tabacchi di Davide Chiaverini.

5 - L'abitazione di Giovanni Delfini (Giuannine Scudazze) che aveva il negozio di fianco.

6 - Il Municipo, abbandonato nel 1984 dopo il terremoto.

7 - L'osteria-bottega di "Marvincenza", moglie del tabaccaio Muscente, situato dall'altro lato della piazza sotto uno degli archetti.

 


Palena, 1934

 

1 - L'albergo e caffé (come recita l'antica e caratteristica insegna dell'epoca) di "I' Shtiin" di Giustino Rapa dove si fernarono a mangiare anche le SS tedesche nel '43, apprezzando la buona cucina palenese, che usavano congedarsi brutalmente dal gestore con un laconico "....paga... Badoglio....! "

2 - L'elegante bottega di "Rubino", completo emporio di stoffe e tessuti.

 


1 - L'Ufficio delle Guardie Comunali

2 - Il famoso negozio-emporio di "Giuannino Scudazz" (Giovanni Delfini)dove si poteva trovare un pò di tutto, dalle ferramenta alle cose per la casa che rappresentava per i Palenesi dell'epoca, insieme al celebre "Pataniì", il massimo in fatto di negozi a Palena.

3 - La caratteristica bottega di "Richett' la Munachell", moglie di Domenico Antonio Muscente, fatto prigioniero dal Negus eritreo Menelik a cui dovette per punizione lavare i piedi. Ma dopo la vittoria italiana, in occasione della presa di Adua alcuni ricordano ancora che il suddetto, rientrato a Palena, fu portato in trionfo a braccia per tutte le vie di Palena. Dopo la guerra fino agli anni '60 molti ancora ricordano la bottega di frutta e verdura di "Raffaele Manamuzz"

4 - L'antica rivendita di sali e tabacchi di Giuseppe Muscente.

5 - I locali del famoso "Circolo di Palena" dove si svolgevano le classiche serate di un tempo. Gioco a carte, discussioni fra un bicchierino e l'altro, scherzi e tanta umanità magari mentre fuori la prima neve aveva già imbiancato i ciottoli della piazza mentre qualche fido asinello o mulo rientrava nel paese col suo padrone... Il circolo ebbe ancora anni intensi nell'immediato dopoguerra prima di estinguersi.

6 -I locali del Municipio, che furono abbandonati all'indomani del terremoto del 1984.

 


 

 

 

1 - Qui c'era (foto degli inizi del '900), all'angolo della piazza, all'inizio di via Trento e Trieste, nel periodo anteguerra, la famosa bottega di frutta e verdura di "Magnazoccol'e" e di Clemente.

2 - L'antica bottega di barbiere di Antonino Como.