"Palena, viaggio nella memoria" è lieta di ospitare nel proprio sito una meritevole iniziativa che si svolge sia nella versione stampata che in questa telematica, tesa a valorizzare i valori fratellanza e comunanza delle genti dell'Alta Valle Aventino fra cui Palena, segnalando via via, l'attualità, i ricordi, le iniative culturali e tutto quanto rappresenta la realtà e la storia delle genti di questa terra d'Abruzzo, con un occhio particolare alle comunità di emigranti sparsi un pò per tutto il mondo.

 

LA VOCE DELL'AVENTINO

Bollettino interparrocchiale

Periodico della fraternità tra i residenti ed emigranti
delle Comunità dell'Alta Valle dell'Aventino

 

Cime della Porrara, anticamente Palleno. Alle sue pendici, le sorgenti dell'Aventino

 

Il Capo dello Stato e la Brigata Maiella

La visita del Capo dello Stato Carlo Azeglio CIAMPI al Sacrario della Brigata Maiella (avvenuta il 17 maggio 2001 sul costone sud-orientale della Maiella dominante la Valle dell'Aventino) inserisce una pagina di particolare rilievo, tra quelle sulla storia della Resistenza nazionale, in onore dei Caduti della stessa Brigata e delle popolazioni della Valle predetta che parteciparono alla lotta per la Resistenza di quelle Comunità.

Ulteriori iniziative delle loro Amministrazioni comunali potrebbero essere volte alla realizzazione di provvedimenti incisivi per onorare i loro Caduti e ricordare il sacrificio delle nostre popolazioni.

Uno di essi potrebbe essere quello di intitolare vecchie e nuove strade alla Resistenza, ai loro Caduti, ad episodi di eroismo ed atti di valore civile e militare compiuti dai nostri Patrioti e da civili anche di giovane età, come Rosa DEL BENE, eroina della resistenza di Palena. Il suo gesto eroico è stato ricordato dalla "Voce dell'Aventino", Bollettino interparrocchiale numero 3 del giugno 2000, paragrafo N° 3.

 

 

Una lapide storica sulla Resistenza in Gessopalena

Su detta lapide, affissa sul Borgo Medievale distrutto dai nazisti in Gessopalena nel dicembre 1943, si legge quanto in parte qui di seguito trascritto:

"il culto di queste valli,/la neve di questi monti, il sole e le notti/avvicendandosi tra i ruderi/di queste deserte contrade/rinnovino nel ricordo... ogni casa, pietra sconnessa e bruciata/ogni affetto, ogni umana speranza/paura, fame, deportazione e morte".

(dal Bollettino interparrocchiale "La Voce dell'Aventino" N° 1- gennaio-febbraio 2001, paragrafo N°7).

Carlo Azeglio Ciampi è tornato da Capo dello Stato sul Sentiero della libertà in terra peligna

Memore delle perigliose giornate trascorse celatamente da rifugiato nella valle peligna e delle marce per l'attraversamento del montano fronte di guerra della difensiva Linea Gustav, compiute nel tragico e duro inverno 1043-44 quale "sbandato" sottotenente del Regio Esercito, renitente alla chiamata della R.S.I. per fedeltà al prestato giuramento ed agli ideali patriottici, Carlo Azeglio Ciampi, il 17 maggio scorso, è tornato nell'Alta valle dell'Aventino da Capo dello Stato.

Ed ha ripercorso il Sentiero della libertà sorvolando il Morrone, il Guado di doccia ed il panoramico anfiteatro montano di Palena, velocemente, in aereo, a causa del tempo limitato dal cerimoniale per le altre visite in programma, a Sulmona e Scanno, allo scopo di visitare il Sacrario di guerra della Brigata Maiella che si erge a metà della Tagliata protendendosi sulla Valle dell'Aventino.

Un significativo pellegrinaggio per un sentito omaggio alle eroiche comunità della zona che con le armi e la resistenza civile, con immani sacrifici e molte perdite umane, durante 9 mesi terribili, sfollati sulle montagne, si opposero, contrastandoli tenacemente, ai reparti militari nazisti rabbiosamente impegnati nel velleitario intento di evitare il fatale annientamento.

Sul piazzale del Sacrario, il Presidente è stato accolto dalle autorità e da numerosi cittadini e scolaresche che lo hanno festeggiato calorosamente e, visibilmente commosso, si è compiaciuto d'incontrare un gruppo di veterani del Gruppo Patrioti della Maiella; il reparto armato costituitosi spontaneamente, che è stato decorato della Medaglia d'oro al valor militare "per l'asperrima lotta sostenuta in 15 mesi contro l'invasore tedesco con magnifica esuberanza di entusiasmo e di fede sorretti soltanto da uno sconfinato amor di Patria". Nella cappella votiva del Sacrario, il Presidente Ciampi ha deposto sull'ara dei Patrioti caduti una corona d'alloro recata da Corrazzieri ed ha sostato in raccoglimento.

Nella circostanza, alla memorabile cerimonia, sono stati idealmente presenti tutti i palenesi morti durante quella tragica stagione e per le conseguenze i giovani poi scomparsi che con ardimento insorsero con azioni di guerriglia in difesa dei concittadini perseguitati, razziati, derubati e scacciati dalle case barbaramente distrutte con le mine.

L'allora 23enne Ciampi riuscì ad oltrepassare il fronte la sera del 24 marzo 1044 per riunirsi alle formazioni del Regio Esercito in ricostruzione al fine di scacciare i tedeschi invasori dalle nostre terre. Ed ora ama ricordare che con quel percorso i generosi partigiani e patrioti della Maiella, veramente eroici, aiutarono generosamente e pericolosamente molti rifugiati e militari sbandati ad attraversare il fronte per quell'alta finalità patriottica.

Sentiamo il dovere di ricordare i palenesi Giulio Sperini, classe 1911, caporale degli Alpini, reduce delle campagne d'Albania e di Russia che ha partecipato a numerose azioni di guerriglia nel territorio di Palena a fianco di emissari delle forze armate Alleate e di nuclei del Gruppo Patrioti della Brigata Maiella; ed i suoi gregari Luigi Rattenni, Giovanni Masciarelli e Luigi Parente, protagonisti di conflitti a fuoco in località San Cataldo e sulla Maiella; nonché l'ardimentoso che isolatamente, il giorno della liberazione di Palena (giugno 1944) dette la caccia, eliminandoli, agli ultimi 2 soldati tedeschi nascosti dietro le imponenti macerie della distrutta antica chiesa parrocchiale.

Ci compiaciamo concludere questo modesto ricordo di una memorabile giornata. considerando che il nostro Presidente è un uomo di elevatissimi sentimenti e di grande carisma che ha saputo rinvigorire l'orgoglio della Patria e guida lo Stato con alta dirittura e sagacia; e rilevando altresì che è stata felice e saggia la di lui scelta mentre si voleva preferirgli altre mezze figure.

Giovanni Scarpelli

(Corrispondente da Chieti)

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