L'AUTORE DEL MESE


Vita 

Opere

George Orwell

1903: Eric Arthur Blair, in arte George Orwell, nasce a Motihari, nel Bengala.
Studia al collegio St. Cyprian nel Sussex e, dal 1917, a Eton.
1922: si arruola nell'Indian Imperial Police e parte per la Birmania.
1928: si dimette dalla polizia imperiale; inizia a scrivere e lavora come sguattero.
1930-32: esplora il mondo dei poveri e dei vagabondi vivendo assieme al sottoproletariato.
1934: si impiega come commesso in una libreria a Londra.
1936: il 9 giugno si sposa; il 15 dicembre parte per Barcellona dove, il 30 si arruola nella milizia del P.O.U.M.
1937: il 20 maggio viene ferito alla gola da un cecchino franchista. A giugno lascia la Spagna.
1939: con lo scoppio della guerra attraversa un periodo di depressione.
1941: inizia a lavorare per la B.B.C.
1942: collabora con molte riviste e diventa redattore del settimanale socialista "Tribune".
1945: diventa corrispondente dell'Observer.
1947: sofferente di tubercolosi, viene ricoverato in ospedale.
1949: definitivamente ricoverato in sanatorio; si sposa con Sonia Brownell.
1950: muore a Londra il 23 gennaio.

 


1933: in gennaio Gollancz gli pubblica Down ad Out in Paris and London (Senza un soldo a Parigi e a Londra).
1934: Burmese Days (Giorni in Birmania) viene pubblicato da Harper.
1935: in marzo Gollancz gli pubblica A Clergyman's Daughter (La figlia del reverendo)
1936: pubblica con Gollancz Keep the Aspidistra Flying (Fiorirà l'aspidistra)
1937: sempre con Gollancz pubblica The Road to Wigan Pier (La strada di Wigan Pier), libro del mese di marzo del Left Book Club.
1938: in aprile Warburg pubblica Homage to Catalonia (Omaggio alla Catalogna) rifiutato da Gollancz per motivi politici.
1939: in giugno Gollancz pubblica Coming Up for Air (Una boccata d'aria)
1945: dopo vari rifiuti editoriali, Animal Farm (La fattoria degli animali) viene pubblicato nell'agosto da Secker&Warburg. 
1946: in febbraio Secker&Warburg pubblica Critical  Essay (Saggi critici)
1947: allo stremo delle forze riesce a completare la prima stesura di 1984.
1948: riesce a completare la revisione del suo capolavoro.
1949: in giugno Secker&Waeburg pubblica 1984.

 

Orwell fu uno scrittore che non ebbe mai paura delle sue idee. Onestà, sincerità, determinazione di esprimere senza mezzi termini le sue convinzioni e di non passare sotto silenzio la verità, anche se scomoda e imbarazzante, sono qualità che nessuno può negare. Non si tratta solo di coraggio intellettuale. Le sue affermazioni sono pronunciate ad alta voce e con tale aggressività e provocazione che viene da chiedersi a chi e a che cosa siano rivolte. Basta leggere i tre romanzi che lo hanno reso celebre (1984, La fattoria degli animali e Omaggio alla Catalogna) per rispondere: Orwell scrive per combattere il totalitarismo, qualunque esso sia e da qualunque parte provenga. L'ingiustizia sociale, la minaccia alla libertà individuale, l'oppressione del più debole da parte del più forte, sono i temi sociali e politici che stanno a cuore dello scrittore. Ma non si possono sottolineare esclusivamente i motivi politici; Orwell è, prima di tutto, uno scrittore, un romanziere impegnato ed attivo. I suoi testi sono autobiografici e fanno trasparire un'insofferenza dell'autore (individuale e sociale) attraverso i personaggi che egli stesso crea. Giustamente Orwell è conosciuto come l'autore di due romanzi, La Fattoria degli animali e 1984. Entrambe le opere si possono collegare al filone letterario della distopia (la descrizione del peggiore dei mondi possibili), quello, per intenderci, di Huxley, Wells, Swift. Mentre la Fattoria degli Animali può essere considerata una favola che simboleggia il fallimento della Rivoluzione Bolscevica, 1984 è un libro di una tristezza disperata, di un pessimismo assoluto e di un'impotenza che non permette alcuna possibilità di cambiamento. Nella Fattoria degli Animali la sconfitta è collettiva, generale e non riguarda tanto gli individui singoli, ma un tipo di società ideale e perfetta che viene meno fin dalle sue premesse (Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri è la frase che sancisce il definitivo fallimento di un progetto). In 1984, al contrario, la sconfitta è soprattutto individuale. E' il soggetto che viene annullato nelle sue capacità di movimento e di pensiero. I teleschermi, il culto del Grande Fratello, la Neolingua, il bispensiero, il Partito, la disciplina e il divieto imposto ovunque sono alcuni dei mezzi che annientano il soggetto. E Orwell riesce ad entrare nella psiche umana per descrivere, seppur in maniera estremizzata, i pensieri, le idee e i movimenti logici di un soggetto (Winston Smith) che vive nel mondo di Oceania, cioè sotto un regime totalitario, il peggiore dei mondi possibili. La lettura di queste due opere provoca delle sensazioni e delle emozioni, ma soprattutto provoca delle riflessioni: sulla società che stiamo vivendo, sulla libertà e sull'ingiustizia. La forza visionaria e l'immaginazione investono il lettore, la cui unica reazione può essere quella della paura e dello sconforto. La critica si è soffermata sugli aspetti profetici e fantasiosi dei due testi in questione, ma, forse, bisognerebbe cercare il nesso che lega la realtà in cui operiamo e in cui viviamo quotidianamente con gli universi che ci vengono proposti da Orwell, per cercare di non ripetere gli stessi gravi errori del passato. Orwell lancia un monito, un avvertimento alle generazioni future: seguendo la strada intrapresa, il risultato potrebbe essere un mondo simile all'Oceania di 1984. Probabilmente è proprio nella coincidenza fra il mondo del lettore e il mondo di Oceania che ha decretato il successo del romanzo, che ha raggiunto vendite da best-seller sia in Europa sia negli Stati Uniti. La grandezza di Orwell sta nel fatto che è riuscito a tradurre le sue paure, le sue angosce e le sue preoccupazioni in un testo accessibile a tutti. La forma narrativa è stata in grado di raggiungere milioni di persone con le stesse paure, le stesse angosce e le stesse preoccupazioni dello scrittore. Il modo semplice e diretto del romanzo e la straordinaria capacità di parlare di temi scottanti e importanti con un linguaggio immediato fanno di Orwell uno dei più grandi intellettuali e scrittori del xx secolo.

"Il mio punto di partenza" - scriveva in un articolo- "è sempre una presa di posizione partigiana, un senso profondi di ingiustizia....Scrivo perchè c'è qualche menzogna che voglio smascherare, qualche fatto su cui voglio richiamare l'attenzione".

Esperienza pratica, osservazione e riflessione sul mondo che lo circonda, nessuna volontà di scendere a compromessi e il genio dell'artista sono le componenti di un uomo e di uno scrittore che riesce, ancora oggi, a raggiungere la parte pensante e più profonda di chi si distende sul letto e legge alcune sue pagine.  

A cura di Il Mumi

il_mumi@libero.it   


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