Vera Vasques

 

Tu sei la presidentessa dell'Associazione "Il racconto ritrovato". Ci puoi dire di che cosa si tratta?
L'Associazione "Il racconto ritrovato", senza fini di lucro, è nata all'inizio del 2002, sul terreno già coltivato di un progetto presentato in rete un anno prima. Lo scopo dell'iniziativa è diffondere il piacere della lettura e della scrittura, componenti che ritengo essenziali del vivere civile, veicolo inoltre per la comprensione dei diversi linguaggi, delle esperienze, delle differenze che popolano la nostra società e che troppo spesso non compresi, si trasformano in cause di conflitto.

Leggerai moltissimi manoscritti. Quali sono i principali pregi e, soprattutto, i più marcati difetti che riscontri nella scrittura di autori ancora sconosciuti?
Il pregio comune è, senz'altro scrivere per una sorta di bisogno irrinunciabile. Questo, però, si trasforma talvolta anche nel principale difetto, quando si racconta solo di se stessi senza utilizzare la fantasia. Si esprime quello che si ha dentro non tenendo presente che occorre sempre mettersi dalla parte del lettore cercando di catturarne l'attenzione prima, l'interesse dopo.

L'associazione è anche un sito: www.ilraccontoritrovato.it. Che riscontro hai avuto attraverso la rete?
"Il racconto ritrovato" è nato su Internet. Il numero in grande, costante crescita di scrittori o amici della lettura, dai quali sono arrivati stimoli e suggestioni ad arricchire il mio lavoro, mi ha convinto che dovevamo rendere più dinamico il sito, allargare gli spazi ed i servizi, fare nuove proposte.Per questo, per affrontare con più forza un'altra tappa del viaggio che stavamo facendo insieme, ho deciso di trasformare questo insieme di intenti in un'associazione vera e propria. Volevamo e vogliamo farla crescere con gli scrittori-soci ed accompagnare le loro parole verso lettori interessati ed attenti. Il tutto ha ottenuto un gratificante successo, che ritengo dovuto ai rapporti interpersonali instaurati con ciascun scrittore per poter meglio lavorare insieme anche se per lo più centinaia di km. ci separano, mentre le comuni passioni ci uniscono. Il mio intendimento è sempre quello di riuscire a instaurare un rapporto diretto con lo scrittore in modo da intervenire, se necessario, con suggerimenti e riflessioni comuni sulla sua scrittura.

Internet può essere un interessante mezzo per la divulgazione di iniziative culturali. Non trovi?
Internet è un mezzo eccezionale per la divulgazione. Nella quantità, però, ci si può confondere e perdere. Bisogna saper scegliere, perché come ben sappiamo, in rete viene proposto di tutto ed è proprio con il rapporto diretto di cui dicevo prima. che ci si può ritrovare con coloro che condividono gli stessi seri interessi e intenti.

La prossima iniziativa che promuoverai è un concorso letterario. Di che cosa si tratta? Da chi è composta la giuria? Che cosa si vince?
È il primo concorso letterario dell'Associazione e sarà dedicato al racconto. Si chiamerà "Parole per crescere". La giuria è composta da scrittori. Sono lusingata dalla presenza del Presidente di giuria, Laura Mancinelli, docente universitaria, scrittrice apprezzata e amata, che ha pubblicato una decina di romanzi presso la Casa Editrice Einaudi. Il primo premio è di 500 euro, il secondo di 200 e il terzo di un libro a scelta. Altri dieci racconti di particolare interesse saranno segnalati e verranno pubblicati nella pagina del sito dedicata al concorso. Per tutti il piacere di partecipare e la sicurezza di essere letti da persone competenti.

Sei stata anche la titolare di una libreria storica in centro a Torino. La passione per i libri, quindi, è sempre esistita in te?
Sono una vecchia lettrice: fin dall'infanzia ho avuto dentro di me quello che io chiamo "virus inguaribile". Ho letto con fame e passione fin da giovanissima, primi fra tutti (probabilmente perché li trovavo in casa), i grandi classici, poi anni dopo, rivisitati con occhio da adulta. La libreria è stato un bisogno appagato: lavorare con e per i libri, ancora e sempre pane quotidiano. .

La Vasques Libri a Torino ha rappresentato un centro culturale di grande importanza. Come sono stati quegli anni?
All'inizio faticosi. Essere un'accanita lettrice non è la stessa cosa che diventare responsabile di un'azienda creata ex novo, sia pure libraria. Comunque sono riuscita sempre a mantenere gli impegni presi con me stessa e con gli altri fino ad essere apprezzata, e ancora oggi, non dimenticata..

E gli intellettuali e scrittori che frequentavano la libreria?
La libreria divenne col tempo un punto di incontro di intellettuali ed è grazie a loro che si completò la mia formazione. Ho avuto il privilegio di conoscere scrittori illustri, da Italo Calvino a Primo Levi, da Natalia Ginzburg a Giulio Bollati, e molti altri ancora.

Una libraia vecchio stampo, come non se ne trovano quasi più? Ti dà fastidio entrare in un mega-store a comprare un libro? Le librerie stanno diventando grandi supermercati. Non c'è più il contatto diretto con una persona competente che consigli, parli, commenti. In questo modo non si svilisce il libro?
Verissimo. La maggioranza delle librerie sono self-service e di conseguenza non più punto d'incontro di persone. Sono diventate negozi dove si comprano i libri, un posto dove si cercano i libri come qualsiasi altro prodotto, dove non trovi più la persona con la quale poter chiacchierare, che magari conosce già i tuoi gusti per cui da lei fa piacere avere pareri, avere consigli.

Passiamo a domande più personali. Quali sono le letture e gli scrittori che ami di più?
Ne ho amati tali e tanti che mi riesce difficile dirne 4 e lasciarne indietro mille.Comunque, sicuramente i grandi scrittori russi, tra i classici francesi Balzac e Proust, tra quelli di lingua tedesca Musil e Joseph Roth. Tra i contemporanei, Primo Levi, grande scrittore, ma soprattutto grande uomo, Marghuerite Yourcenar, splendido il suo "Memorie di Adriano", Nadine Gordimer, premio Nobel due anni fa, Abraham Yehoshua, Doris Lessing, Antonio Tabucchi, e potrei continuare…...

Consigliaci un libro da compare assolutamente.
Più di uno. Un libro non novità "Storia di mio figlio" di Nadine Gordimer. Tra quelli appena pubblicati "Buskashi" di Gino Strada e "Letti fox" di una scrittrice poco conosciuta, Christina Stead. Sono tutti libri attuali che possono dare molto e insegnare qualcosa.

E-book o libro tradizionale. Chi vince?
Per me l'e-book non esiste. Il libro è un'altra cosa. Il libro si mette in scaffale, si annusa, si tocca, quasi si accarezza, si spolvera.

Un italiano su due non legge nemmeno un libro in un anno. Si potrà superare la crisi o si andrà verso un lento, ma inesorabile declino del settore?
Non voglio pensare a questo. Questi dati statistici ci distinguono da tutti gli altri popoli europei. Sono invidiosa quando vado nelle librerie di paesi come la Francia, la Germania, la Danimarca e le trovo piene di gente o quando sul metrò, vedo tante persone leggere come se non volessero perdere tempo, o ancora, osservo uomini e donne che vanno al mattino al lavoro con un libro sotto il braccio. Per chi ama leggere è naturale pensare al libro come ad un amico caro e irrinunciabile. Un amico che si rinnova, che fa riflettere, che aiuta sempre ma soprattutto nei momenti di solitudine. Fin da giovani bisogna imparare ad apprezzare questo piacere che per il bambino può diventare come un gelato al cioccolato con la panna sopra. "Il racconto ritrovato" ha ritenuto che fosse importante rivolgere la propria attenzione anche ai giovanissimi. Sul sito c'è per questo una pagina dedicata ai bambini; la nostra Associazione collabora con gli insegnanti di alcune grandi scuole elementari torinesi nella speranza di contribuire a creare, attraverso la lettura e la scrittura, uomini e donne curiosi, creativi, consapevoli

Pur essendo un popolo di non-lettori, le scuole di scrittura creativa proliferano in ogni parte d'Italia. Un controsenso? Più scrittori che lettori? Che cosa ne pensi di queste scuole?
E' vero, esistono quasi più scrittori che lettori. Il fatto è che non dovrebbe esistere scrittore che prima non sia stato un grande lettore.Lo scrittore deve leggere per imparare a confrontarsi. Le scuole di scrittura rappresentano un buon aiuto per gli scrittori esordienti, purchè si rendano conto che si può imparare la tecnica dello scrivere, ma che la fantasia, indispensabile per chi vuol "fare" lo scrittore, è un dono che già si deve possedere.

Fiere del libro, festival di scrittori sconosciuti ai più, che diventano star, città che per giorni vengono invase da lettori, libri, editori. Che cosa ne pensi di questa spettacolarizzazione della cultura degli ultimi tempi?
Tutto quello che riguarda il libro fa bene. Non la trovo una spettacolarizzazione inutile. Più se ne parla meglio è. La gente si abitua, entra in confidenza con la carta stampata, scopre il libro. Entrerà poi con più disinvoltura anche in libreria per cercarlo, consultarlo, comprarlo.