COME SAN NICOLÒ


Come ho conosciuto e vissuto Andrea G. Pinketts,


Scrittore italiano, nato nel 1961. Vive a Milano. Ha vinto diversi premi letterari, è considerato semplicemente il miglior giallista della sua generazione. Se volete altre informazioni cliccate su www.pinketts.it. Su questo sito avrete la possibilità di deliziarvi con gli incipit dei suoi capolavori, gustarvi due racconti interi e di leggere la sua particolare biografia.

Paragonarlo a Dio forse vi sembrerà troppo, ma vi assicuro che come Dio ha saputo creare il mondo, così lo scrittore ANDREA G. PINKETTS ne ha creati degli altri altrettanto fantastici che potete scoprire aprendo un suo libro.

1999 - Avevo bisogno di leggere


Ero stanca e avevo bisogno di un buon libro. La mia libreria di fiducia è una piccola libreria piena di tesori in un centro commerciale di Trieste. Il libraio è ometto magro, occhialuto e baffuto. É il mio omino dei libri, il mastro delle chiavi di molti mondi, forse è un elfo travestito da umano. Mi aggiravo tra quei multiversi chiusi da copertine colorate, il bisogno di evadere dal mio di universo per entrare in un altro era diventata una necessità quasi fisica. Troppi titoli, troppi colori, quale porta dovevo aprire? Vado dall'omino dei libri e gli spiego un po' il genere di libro che mi piace. Mi sorride, ha capito. Va verso uno scaffale dove vedevo grandi nomi di autori italiani e stranieri, nomi di vivi e di morti, ma comunque eterni. E tra un Pasolini, un Pirandello e un Poe sbucò dallo scaffale anche un Pinketts. Lo prendo in mano, lo annuso, lo tocco, lo sfoglio. Era Il conto dell'ultima cena. Giro il libro e trovo il commento di Fernanda Pivano: "(...) il lettore troverà creatività irresistibile, metafore imprevedibili e giochi di parole sofisticati, (...) personaggi bizzarri (...) tutto svolto in un fuoco di artificio di idee (...)."
Mi fido di Fernanda, mi fido dell'omino dei libri, compro il libro.
Qui comincia la magia, creata da mani indubbiamente magiche guidate da una mente talmente brillante da sembrare inumana, quasi divina... Il posto su quello scaffale gli apparteneva.

Comprato il libro, parto con il corpo e con la mente. No so per quale motivo, ma mi sentivo presa a tal punto che potrei dire che mi sono addirittura innamorata di un libro, della storia, del modo di raccontare, dei personaggi che prendevano vita appena cominciavo a sfiorare con gli occhi le parole stampate.


Pinketts, con il protagonista Lazzaro Santandrea, mi hanno risucchiata in una Milano senza nebbia, mi hanno fatta partecipare ad avventure irreali, mi hanno fatta assistere a dei colpi di scena inimmaginabili; era, anzi è un libro noir della Madonna. Non è una bestemmia: tra i vari protagonisti del romanzo, c'è anche la Madonna. E con una guest-star del genere il libro non poteva essere che un capolavoro. La cosa più affascinante dei romanzi di Pinketts, non è solo la capacità di creare e di intrecciare in una grande storia i micro mondi dei protagonisti. La cosa che più mi ha colpita e che la storia si svolge nell'attore principale Lazzaro Santandrea, voce narrante, che nello seguire la verità si mette a nudo di fronte a te, si fa domande sulla propria vita e quella degli altri, ci rende partecipi dei suoi dubbi, espone le proprie certezze e paure, ci presenta una giustizia tutta a modo suo che alla fine vince contro il male, anche se spesso c'è bisogno del foto finish. Non solo, come dice lo stesso autore, Lazzaro è l'alter-ego dell'autore stesso, e in questo modo ci fa entrare in un mondo ancora più privato e magico... nella stessa mente dello scrittore, così non leggiamo solo un'avventura ma pure le parti intime di una persona, una strana autobiografia a puntate. Ma sarà vero?


Partendo dal Conto dell'ultima cena ho scoperto quasi tutte le sue opere: i romanzi con le avventure di Lazzaro ma anche i suoi racconti. Potrei anche parlarvene, ma se vi piace la buona lettura, se vi piacciono le sorprese, se... vaffanculo i se... fidatevi di quello che ho scritto prima, fidatevi di Fernanda, fidatevi del mio omino dei libri, comprate un libro di Pinketts e poi magari ne parliamo.
Nel frattempo (dal 1999 al 2002) continuavo a divorare libri di Pinketts alternandoli a nuovi e vecchi scrittori, questo solo per dirvi che non sono una fissata e che nel frattempo ho scoperto altri maghi della letteratura, che meritano di essere citati, ma non ora... a ogni dio il suo tempio e il tempo intanto passava.


settembre2002


Finalmente l'incontro con l'autore in carne ed ossa: il 27.9.2002, giorno del mio compleanno, comunque lui arrivò in occasione di un iniziativa di "Raccontare Trieste" - sesta edizione, dove sette scrittori erano stati invitati a vivere per tre giorni a Trieste e poi creare una specie di "reportage letterario" ovvero scrivere un giallo ambientato nel capoluogo giuliano; Pinketts faceva parte dei magnifici sette. E ora, permettetemi di presentarvi Andrea G. Pinketts come l'ho vissuto io...


Una strana emozione. Mi sono sentita come quando da bambina aspettavo San Nicolò (A Trieste i bambini aspettano San Nicolò il santo vescovo con la barba, bastone con tanto di angioletti e diavoletti, e un sacco pieno di regali). Certo sapevo che San Nicolò non era altro che un uomo con la barba finta e il regalo che mi regalava era in realtà un regalo della mamma, ma l'emozione di rivederlo ogni anno era più forte della verità. Ecco com'era aspettare Pinketts... come aspettare Lazzaro Santandrea. Come aspettare San Nicolò.
Ero seduta in terza fila in una saletta piccolissima, le sedie erano stranamente comode. Entravano ed uscivano parecchie persone. L'avrei riconosciuto? Ho visto talmente tante foto che... sento una voce, anzi no, un vocione profondo... arriva, arriva San Nicolò senza angeli e barba finta.
Entra, è lui. La stanza si riempie, lo spazio che prima bastava poi diventa piccolissimo, è pieno di Pinketts.
É alto, ha capelli neri, ricci, arruffati e un po' bagnati dalla pioggia. Porta una giacca a vento gialla, sgualcita forse dal viaggio. Pantaloni neri, troppo lunghi, gli arrivano fin sotto i tacchi, scarpe comode, si vede perché sono parecchio consumate. Sotto porta una camicia nera e su questa un gilet arancione con tante tasche come quello dei cacciatori. Non mancano né il toscano né la Mont Blanc. Ha due orologi, forse Rolex, come se volesse dominare non solo lo spazio, ma pure il tempo, a tutti i costi. Il suo viso è segnato da notti interminabili, fumo e alcol. Ha la bocca di Braccio di Ferro, arricciata verso destra, il labbro inferiore più carnoso e sporgente. Classica faccia da duro, bello e indomabile. Si siede e tira fuori da un sacchetto di carta due birre in lattina. Beve con gusto.
Comincia la presentazione dell'incontro. Partecipa attivamente deliziando il pubblico con il senso della frase. Interrompe educatamente, ride. Mette in soggezione anche un vecchio professore che per paura di dire qualcosa di sbagliato invece di guardare il pubblico, mentre presenta una specie di riflessione sul romanzo giallo fissa intensamente Pinketts come per sentirsi approvato. All'inizio parla con voce abbastanza alta, dopo il primo intervento la voce cala fino a diventare un sussurro rivolto solamente all'unico protagonista che a volte approva, a volte dissente. Mi chiedo se è stato mai sottomesso da qualcuno, domato o solo messo in soggezione... sì, forse solo dalle sue idee geniali.
Dopo due ore durante le quali ho sentito tante parole riesco a ricordarmi solo di lui e delle sue mani, lunghe grandi, bianche e curate. Mani da scrittore vero, che senza toccare tasti di pianoforte o corde di violino, creano sinfonie di frasi. Suona ancora (per me), Pinketts! E ricordo i suoi occhi scuri semiaperti mentre si concentrava o rideva, ma se parlava si aprivano come fari per illuminare il buio delle menti che lo ascoltavano. Ma non credo che il luccichio che vedevo nei suoi occhi era solo un riflesso alcolico, avevo la sensazione di essere presa in giro, che mi veniva offerto ciò che cercavo: Lazzaro Santandrea e la magia del libro.
Forse era soltanto un altro San Nicolò con la barba finta... ma dietro la barba, ovvero dietro al sigaro chi si nasconde?
Mat
Met