Comune Biblioteca Il Paese Manifestazioni Info Link
     
 
Ricerca storica : Documenti Storici
 
 

 

Tabella votiva che stava appesa all'altare della apparizione

IHSM. Io Marta di Ms. Tomaso Polentino di questa terra di Berzo, essendo stata vessata alquanti mesi da Spiriti Maligni, doppo diverse divozioni et voti fatti alla Beata Vergine passando il sabbato delli Tempori d'Autunno del 1616, alli 24 settembre appresso a questa chiesuola, mi sentii chiamar per nome con voce bassa, né vedendo alcuno, entrai dentro ponendomi in ginocchio avanti l'Altare, tutta turbata, ed ecco che m'apparve la l'istessa Beata Maria Vergine in aria con vestito berettino, con lagrime alli occhi, che con voce lacrimosa mi disse: Marta attendimi alla promessa, che sarai liberata, et di, da parte mia alli Uomini del Comune che mi facciano la núa Chiesa, altrimenti N. S. gli vuol mandare un gran flagello, con altre parolle ancora quali ho riferite a Mons. Rev.do Curato ed a quelli del Comune, ed in questi caddi come morta, et poi riavuta mi sentei con grandissima consolazione liberata, né più per Grazia di Dio e della istessa Beata Vergine ho sentito molestia alcuna et così per testimonio et gratia del grand beneficio ho offerto la presente tavoletta in gratia di S. D. M., ed honor della Istessa Beata Vergine che non abbandona chi divotamente gli ricorre. Alli 10 agosto 1618 Io, Gio Maria Coletto Scalvinoni di Gio Battista di Berzo per Publica Veneta Autorità notaio del Collegio di Valle Camonica e Console del Comune di Berzo ho ricopiato le soprascritte parole alla lettera da una antica tavola dipinta che rappresentava l'apparizione della Beata Vergine Maria avvenuta alla donna di nome Marta Polentini, visione creduta e da me sempre udita come tale e perché l'ho trovata concordante in fede come autentica l'ho sottoscritta. Allì, 23 agosto 1739

 
 

 

Testimonianza inerente il miracolo della apparizione sottoscritta da Don Giovanni Maria Ruggeri di Stadolina (1677)

Addi 25 7mbrio 1677

Faccio fede, ed attesto jo infrascritto d'aver chiara memoria come Maria sorella di Marta Polentina da Berzo habitante nell'inclita città di Brescia alla Contratta delle Grazie, mi disse, mentre abitavo in casa sua, esser gli andati anni accorso un tale miracolo alla detta Marta sua sorella che nel mentre portava in un sachetto biava da senùnare inginocchiatasi detta Marta avanti una santella, dove era dipinta una imagine della Beata Vergine Maria colì in Berzo gli parlò che dicesse all'huomini di detta Terra, dovessero colì in suo honore fabricare un tempio. Ciò è di quanto mi son richiamato a rememoratamente. Può essere, che detta Maria mi dicesse altre circostanze miracolose; ma esser il corso d'anni 22 non mi sovvengano. In fede

Jo prete Giovanni Maria Ruggeri da Stadolina

 
 

 

Archivio comunale di Berzo - Un fulmine si abbatte sul campanile

"In questa terra di Berzo, sempre stata protetta distintamente da Maria Santissima, nel giorno 18 giugno 1754 alle ore 18, essendo tempo piovoso, e da per tutto circondato li monti di nebbie, si scatenò all'improvviso un vento gagliardissimo che minacciava fiera tempesta. Si udì un tuono strepitosissimo e cadde un fulmine sulla cuppola di questo campanile. Questa era di legno, quasi consonta per l'inerzia di quelli che dovevano compire la torre terminata sino dal 1700. Serpeggiò il fulmine dentro a tutto il campanile, atterrò come morto Pietro Landrino console, non offese quelli che suonavano, sebbene erano vicini. Altro, parimenti, come morto un tale maestro Pietro, muratore. Andò poi in chiesa; atterrò come morto un altro console Lodovico Cere che in coro voleva accendere il lume. Percosse l'architrave della cappella della Madonna nel comicione di qua e di là sotto la pala del coro, nella finestra, andò nella sagrestia, ruppe li muri e non fece danno di sorta, a segno che tanto nella cappella quanto nel coro e in sagrestia non ha rotto altro che il muro. Nella cappella suddetta ruppe un poco il velo che copre li cristalli dell'Immagine e non toccò il cristallo. Nel coro si vede sotto l'asse dell'ancona, e non si vede altro male. In sagristia, dietro ad un quadro di S.Pietro, sopra la stola e sotto la rottura del muro, e non altro. Nella sagristia piccola, o sia concessionario delli uomini, rottura e macchia nel muro. Era evidente il pericolo di abbruciare tutto il campanile, la chiesa e sagristia e ancora la terra, essendo che spirava un vento gagliardissimo. Ho notato io arciprete Pietro Alberti Bava il caso in ristretto, perchè mi pare tutto pieno di mille miracoli ed avvisi per questa gente".

 
   
     
WebMaster Mail       Cronologia: << Home << Il Paese << Patrimonio