"Il denaro è fatto per l’uomo, non l’uomo per il denaro. La finanza etica ha lo scopo di ristabilire le giuste priorità". (Marco Gallicani)

La finanza e l'investimento sono sempre stati visti con i parametri del rendimento, del capitale, dell'interesse. Sempre di più si sta diffondendo una nuova cultura che mira all'investimento con caratteristiche etiche, dove l'investitore mira non solo alla speculazione ma punta su attività che rispondano a certi requisiti di responsabilità sociale ed ambientale. La borsa viene vista come un prezioso servizio all'economia di mercato quando gli investimenti non sono semplici speculazioni e manipolazioni individuali. Da pochissimo viene teorizzata la sinergia tra economia ed etica. Ciò si deve all'economista, premio Nobel, Amartya Sen, che sostiene che al valore della ricchezza, la quale rimane sempre un elemento base del mercato, debba essere aggiunta anche la felicità, che è un concetto diverso dal benessere. Una persona è più ricca di un'altra quando è più felice ed ha ottenuto una migliore qualità della vita. La qualità della vita diviene quindi una variabile algebrica nei calcoli economici. Il mercato è vero mercato quando non produce solo ricchezza ma soddisfa anche attese e valori etici. Il risparmiatore diviene così controllore delle conseguenze non economiche degli atti e delle azioni economiche. L’investimento etico consiste nella selezione e nella gestione degli investimenti (azioni, obbligazioni, prestiti) condizionata da criteri etici e di natura sociale. L'investitore etico è invece colui che non è unicamente interessato al rendimento delle proprie azioni, ma vuole conoscere le ragioni di fondo che realizzano questa redditività, le caratteristiche dei beni prodotti, la localizzazione dell'azienda e verificare come vengano condotti gli affari.
 

per saperne di più:

http://www.finansol.it/ (blog della finanza etica)

http://www.bancaetica.com/ (il sito di Banca etica)

http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=4 (sulla finanza etica)

http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=12 (sull'economia solidale)

http://www.finanza-etica.org/ (sito dell'Associazione finanza etica)

http://www.etimos.it/ita/home.html (sito del Consorzio  Etimos)

http://www.git-bancaetica.org/

http://www.bnk209.it/

http://www.microfinanza.it/ (sulla microfinanza)

http://unimondo.oneworld.net/article/frontpage/324/4935

http://unimondo.oneworld.net/article/frontpage/281/4597

http://www.sbilanciamoci.org/ (sulla Campagna Sbilanciamoci)

 

Tra le funzioni economiche che svolgiamo, quella che sembra giocare un ruolo determinante per il sistema è il consumo. Tant'è che su nessun altro aspetto della vita siamo così insistentemente e dispendiosamente guidati. La realtà è sotto gli occhi di tutti: ogni giorno siamo investiti da una valanga di messaggi pubblicitari che ci lodano le novità offerte dall'industria, che ci stuzzicano voglie e appetiti, che ci presentano un modello da seguire in una corsa senza fine. I risultati sono altrettanto evidenti. Il nostro consumo è ormai al livello dello spreco. Ma la pubblicità non è solo un modo per stimolarci a comprare sempre di più. La pubblicità serve anche a ingannarci, a costruire in noi un'immagine della realtà che non risponde al vero. Le imprese tentano di dare di sé un'immagine di imprese amorose, attente ai nostri bisogni, sensibili ai diritti della gente, rispettose dell'ambiente. In realtà molte di loro violano i diritti dei lavoratori, inquinano, alterano la natura, sostengono i regimi oppressivi, affamano i piccoli contadini, creano insicurezza nelle comunità ìocali. La cosa tragica è che le imprese riescono a commettere i loro abusi con la nostra complicità, perché siamo noi, attraverso i nostri consumi, a sostenerle e a farle prosperare. Ecco quale tremenda responsabilità si nasconde dietro ai nostri consumi. Ma al tempo stesso il consumo può essere un'arma formidabile per costringere le imprese a comportamenti migliori, perché i consumatori hanno potere di vita o di morte su di loro. (Francesco Gesualdi)
 

 

per saperne di più:

http://www.cnms.it  (il portale del Centro nuovo modello di sviluppo)

http://www.retegas.org (l'esperienza dei Gruppi di acquisto solidali: libere aggregazioni di persone che scelgono di acquistare i generi alimentari biologici e altri prodotti di uso quotidiano direttamente dai produttori e di distribuirli poi al proprio interno)

http://www.commercioequo.org/ (l'esperienza del Commercio equo e solidale: un approccio alternativo al commercio convenzionale: il suo scopo è promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo sostenibile attraverso il commercio, la formazione, la cultura, l'azione politica)

http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=2 (sul commercio equo e solidale)

http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=3 ; http://www.peacelink.it/links/boycott.htm (sui boicottaggi)

http://www.altreconomia.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=5 (sui consumi critici)