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TESTIMONIANZE:  P. Jocy Rodrigues - Vicario Generale di S. Luis (1987)

        

Per molti tempo la Chiesa del Marhanao sentirà la benefica influenza trasmessaci dalla testimonianza eroica di amore data dal nostro caro P. Antonio Sinibaldi. Lo spirito Francescano che emanava dal suo volto rifulse nelle sue attività pastorale e nella sua vita quotidiana.

            Paziente, cortese, disponibile, servizievole, era ricercato da tutti coloro che avevano problemi e angustie e per i quali sempre aveva un sorriso e parole di conforto come un balsamo.

           La sua preferenza per i piccoli e gli umili era manifesta. I marginalizzati di ogni tipo erano accolti da lui con bontà e dedicazione.

           Le vittime della prostituzione, della droga e dell’alcolismo ebbero in lui un amico ed un appoggio per la loro ansia di liberazione. I ragazzi di strada, gli abbandonati, i palafittati, i pescatori, gli operai furono anch’essi beneficiati dalla sua azione pastorale. Intorno a lui gravitava la gioventù di tutte le classi sociali.

           Ed erano questi giovani i prediletti del suo cuore: per loro offrì e diede la vita in una immolazione multipla. “Sarei contento di dare la mia vita per i giovani”, disse egli stesso il giorno 6 settembre; il giorno seguente, di mattina, vide soddisfatto il suo desiderio. In uno sforzo eroico e sovrumano che poteva scaturire solo dalla forza della fede e dell’amore, salvò la vita di 17 giovani che con lui erano state vittime di un naufragio della barca in cui viaggiavano per un giorno di riflessione e di riposo.

           Ogni volta che il Padre Antonio giungeva alla riva con un giovane tratto in salvo, ripeteva la scelta fatta il giorno avanti e ritornava in mezzo al mare per soccorrerne  un altro.

           Furono tante le offerte della sua vita, quanti giovani salvò.  Anche gli adulti ebbero in lui le stesse preferenze. Il Padre Antonio credeva nel valore delle persone.

         Sapeva correre il rischio di affidare ai laici mansioni importanti  senza rimanere scoraggiato da timori o pessimismo. Tutto questo però gli causò molta sofferenza, incomprensioni e conflitti interni. Ma lo Spirito Santo gli infondeva energia sufficiente per assumere, come il suo Padre San Francesco, il Vangelo sopra ogni struttura.

            Ammiratore e devoto del suo confratello S. Massimiliano Kolbe, seppe imitarlo nell’ora della esigenza dell’amore. Non solo ha dato la sua vita per salvare quella di un altro, ma fu un plurimartire della carità. “Non c’è prova maggiore….” I suoi fratelli sacerdoti sempre incontravano in lui, un raccoglitore sereno e gioioso e di alcuni fu confessore e consigliere.

           Dai Vescovi sempre ha ricevuto testimonianze di confidenza e amicizia.  < /span> Cosa possiamo dire dipiù? Ripetiamo durantemolto tempo laChiesa del Marhanaosentirà la forzadella testimonianzadel P. Antonio.< /p>

            Privi ormai della sua presenza fisica, ora lo abbiamo più vicino a noi con maggiore possibilità di aiutarci e proteggerci.

           P.Antonio, ricordati di noi!

        P. Jocy Rodrigues  -   Vicario Generale di S. Luis

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