Palermo,il capoluogo siciliano

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Stato: bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia: stemma Palermo
Coordinate: 38°7′N 13°22′E / 38.11556, 13.36194
Altitudine: 14 m s.l.m.
Superficie: 158,88 km²
Abitanti:
686.722 Dati ISTAT [1] 31-12-2006
Densità: 4.219 ab./km²
Frazioni: Mondello, Sferracavallo, Tommaso Natale, Vergine Maria, Pallavicino, Baida, Ciaculli 
Comuni contigui: Altofonte, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Torretta, Villabate
CAP: 90100
Pref. tel: 091
Codice ISTAT: 082053
Codice catasto: G273 
Nome abitanti: palermitani o panormiti 
Santo patrono: Santa Rosalia 
Giorno festivo: 15 luglio 
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia
Collabora a Wikiquote « Bella ed immensa città, il massimo e splendido soggiorno [...] Palermo ha edifici di tanta bellezza che i viaggiatori si mettono in cammino attratti dalla fama delle meraviglie che offre qui l'architettura, lo squisito lavoro, l'ornamento di tanti peregrini trovati dall'arte. »
 
(Edrisi, geografo e viaggiatore arabo, narrando di Palermo)

Palermo (Palermu in siciliano) è il capoluogo della Regione Siciliana e dell'omonima provincia.

È la quinta città d'Italia in quanto a popolazione comunale (660.460 abitanti, secondo i dati dell'ultimo censimento), dopo Roma, Milano, Napoli e Torino e 30esima a livello europeo. È il principale centro culturale, storico ed economico-amministrativo della Regione Siciliana. L'area metropolitana di Palermo è la 43esima in Europa per numero di abitanti (1.237.000 abitanti).

La sua storia millenaria, le ha regalato un notevole patrimonio artistico ed architettonico che spazia dai resti di mura puniche per giungere a villette in stile liberty passando da residenze in stile arabo normanno, chiese barocche e teatri neoclassici. Per questioni culturali, artistiche ed economiche, fu tra le maggiori città del Mediterraneo ed oggi è fra le principali mete turistiche della regione e non solo.

Stemma [modifica]

Lo stemma della città di Palermo è composto da un'aquila coronata imperiale in oro, in onore dell'Impero Normanno del quale era capitale sotto il regno di Federico II che afferra la scritta S.P.Q.P. (Senatus PopulosQue Panormitanus), il tutto su fondo rosso.

Toponimo [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Toponomastica di Palermo.

La città di Palermo ha cambiato spesso nome nel corso delle epoche:

  • Zyz (dal fenicio il fiore): il nome non è ancora accertato, ma molte monete provenienti da Palermo di periodo Punico portavano la dicitura Zyz e visto che Palermo era una delle tre città Puniche della Sicilia (Tucidide, VI, 1-5) molto probabilmente aveva una propria zecca. Il nome sembrerebbe derivare dalla conformazione della città che tagliata da due fiumi ricordava il profilo di un fiore.
  • Panormos (dal Greco Tutto Porto): i Greci chiamavano Palermo così perché i due fiumi che la circondavano creavano un enorme (per l'epoca) approdo naturale. Questo nome andò diffondendosi grazie alla maggiore influenza greca sull'isola.
  • Panormus: i Romani mantennero, con una lieve modifica di pronuncia, la denominazione greca con la quale avevano conosciuto la città.
  • Balarm: il nome arabo della città è un semplice cambiamento di pronuncia del nome precedente.
  • Palermo: il nome definitivo della città sostituisce il nome arabo in periodo Normanno.
I quattro canti di città
I quattro canti di città
Particolare della facciata di Palazzo Chiaramonte-Steri
Particolare della facciata di Palazzo Chiaramonte-Steri

Geografia [modifica]

La zona di Palermo era in origine un'ampia pianura tagliata da molti fiumi e torrenti, ampie zone paludose, ma soprattutto l'area è circondata da alte montagne (i Monti di Palermo) le cui cime sono spesso ricoperte dalla neve durante l'inverno, che conferisce al paesaggio un volto ancora più suggestivo.

La pianura di Palermo si affaccia sul Mar Tirreno, ed insieme ai monti alle sue spalle forma la Conca d'Oro. La disposizione del comune segue la linea di costa, in questo modo si ha una lunga estensione costiera ma relativamente poca penetrazione nell'entroterra. Attualmente i fiumi che esistevano un tempo sono andati scomparendo (ma buona parte di essi scorre ancora sotto terra). Inoltre il comune non è ancora arrivato ad un livello di saturazione antropica elevato come in altre città italiane ed ecco perché, giusto negli ultimi anni, sono state rilasciate autorizzazioni per la realizzazione di grandi centri commerciali (fino ad ora inesistenti). Palermo ha inoltre uno skyline molto variegato, in parte dovuto al sacco della città durante gli anni sessanta. Gli edifici più alti della città sorgono prevalentemente intorno allo stadio comunale o nelle periferie sud. Il più alto (dal punto di vista dei metri) è il Grattacielo Ina-Assitalia che conta 17 piani e che si trova in pieno centro città (sul piazzale Ungheria). Facilmente comunque si possono notare palazzi superanti i 12/13 piani.

Orografia [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Monti di Palermo.

Le conformazioni rocciose che circondano (ed a volte tagliano in due) la città di Palermo sono principalmente di origine calcarea e la loro disposizione sul territorio non ha permesso uno sviluppo regolare della città, infatti in due casi (Monte Pellegrino e Monte Gallo entrambi riserve naturali) le montagne si trovano lungo la linea di costa creando una vera spaccatura fisica tra alcuni quartieri. Il resto dei Monti di Palermo invece delimita l'estensione della città verso l'interno. Proprio su queste montagne sono sorti alcuni insediamenti, quali Altofonte e Giacalone, per molti versi divenuti quasi veri e propri quartieri della città .

      
Il monte Pellegrino

Idrografia [modifica]

L'idrografia della piana di Palermo si è molto mutata nei millenni. Inizialmente la prima città venne costruita tra due fiumi attualmente non più visibili, il Kemonia ed il Papireto, mentre il fiume Oreto si trova ben oltre la linea delle mura cittadine. Dei due fiumi che tagliavano la città adesso non troviamo più traccia in superficie (eccetto che nella toponomastica), in realtà essi scorrono ancora sotto alcune strade del centro storico infatti, in occasione di forti temporali, queste vie vengono sommerse dall'acqua che sgorga dal basso. Oltre a questi tre fiumi principali erano presenti moltissimi torrenti stagionali nelle aree attualmente occupate dalla città, questi piccoli torrenti spesso creavano zone paludose o comunque ricche di acqua, è il caso della zona San Lorenzo e dell'area di Mondello. L'unico fiume a scorrere tra le strade cittadine è l'Oreto, da anni lasciato in stato di degrado e abbandono, ma che dovrebbe essere oggetto di un ampio progetto di riqualificazione programmata dall'attuale governo della città.

Riserve Naturali

All'interno del comune di Palermo sono presenti tre riserve naturali:

  • Riserva naturale orientata Capo Gallo
  • Riserva naturale orientata Monte Pellegrino
  • Riserva naturale integrale Grotta Conza

L'area verde più estesa del comune di Palermo è il Parco della Favorita, che è una delle aree verdi comunali più estese d'Europa.

Clima [modifica]

Tavola Climatica
  Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Temperature medie massime (°C) 11 13 16 20 24 28 30 31 27 24 19 17
Temperature medie minime (°C) 7 8 9 13 14 19 21 22 17 15 11 10
Precipitazioni medie (mm) 56.2 57.0 50.4 49.2 55.4 9.7 0.4 14.8 59.6 100.1 92.0 88.3
Source: Weather Channel

Il clima di Palermo è temperato caldo umido ad estate secca, più noto col termine di clima mediterraneo. Le stagioni intermedie sono le migliori con temperature miti e gradevoli. L'estate è solitamente mite senza eccessi anche se è facile sentire il respiro africano (specie tra giugno e luglio) che fa impennare le temperature fino a 45°.

Gli inverni sono freschi ed abbondantemente piovosi. La neve cade con una media di una volta ogni sette anni, ma nei quartieri pedemontani della città essa è presente almeno un anno su tre. La grandine è invece presente durante i frequenti nubifragi invernali. Un fenomeno più unico che raro è la nebbia o la foschia (presente raramente solo durante le mezze stagioni). La massima storica mai registrata è di 46°, mentre la minima storica mai registrata è di -2°.Come detto dunque il clima di Palermo risulta essere il più mite della Sicilia subito dopo quello di Messina ma, rispetto a quest'ultimo, più ricco di eccessi.

Nessun palermitano si sconvolgerebbe, infatti, se in pieno gennaio la massima sfiora i 25°C o se già ad aprile la temperatura sale sopra i 35°C o ancora se durante l'estate lungo la costa si ha una elevatissima umidità mentre nei quartieri pedemontani si sfiorano temperature sahariane. Tutto è proprio a causa della particolare morfologia del territorio palermitano nel quale incontriamo a stretto contatto il mare e la montagna.

Particolare menzione ha la presenza della neve nel capoluogo siciliano, la prima apparizione della neve a Palermo in una fonte storica risale al gennaio del 1744 e ne parla il letterato palermitano Mongitore.[4] L'ultima apparizione in ordine di tempo risale all'inverno del 1999.

Le borgate

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Veduta di Mondello
Veduta di Mondello

Palermo è considerata a tutti gli effetti una città policentrica, poiché durante l'espansione a macchia d'olio novecentesca vennero inglobati altri centri urbani preesistenti. Questi piccoli agglomerati abitativi sono le cosiddette borgate storiche, ormai poco distinguibili all'interno del tessuto urbano, ma in attesa di una rivalorizzazione. Il sistema delle borgate ha origini molto antiche e grazie a una capillare rete viaria metteva in collegamento il centro storico con una ventina di altri insediamenti dislocati nel territorio vicino in modo da assolvere ognuno a una determinata funzione: vi erano le borgate marinare, come Mondello, Sferracavallo, Arenella, (le più antiche e con un economia votata soprattutto alla pesca) e quelle di tipo agricolo, come San Lorenzo, Pallavicino, Cardillo, distribuite soprattutto nella cosiddetta Piana dei colli, corrispondente alla zona a nord del centro.

Non si tratta quindi di vere e proprie frazioni o villaggi a sé stanti, ma di piccoli insediamenti (alle volte corrispondenti a una sola via) che hanno avuto grande importanza nello sviluppo della città.

Alcune borgate [modifica]

  • Mondello è una nota località balneare, originariamente villaggio di pescatori, sviluppatosi intorno ad una antica tonnara. In seguito alla bonifica del territorio circostante, tra il 1892 e il 1910, viene costruita una città giardino con numerose ville in stile liberty e il Kursaal a mare. Da Mondello si accede alla Riserva naturale di Capo Gallo - Isola delle Femmine. Il periodo d'oro di questo luogo, ancor oggi suggestivo, fu la Belle Epoque, quando la ricca borghesia cittadina fece costruire le ville in quello che era lo stile più attuale, il liberty. Oggi Mondello prende vita soprattutto d'estate, quando, di sera, si fa a gara per raggiungere i ristoranti più rinomati, i cui menù sono soprattutto a base di pesce e di crostacei; lunghe file di automobili cercano di aggiudicarsi un parcheggio, riempiendo disordinatamente gli spazi.
Golfo di Palermo di notte
Golfo di Palermo di notte
  • Sferracavallo è un'altra località balneare, meno nota di Mondello. Borgo marinaro e turistico, abitato da molti secoli e sviluppatosi intorno alla tonnara di Calandria, è stretto dai Monti Billiemi e da Pizzo Santa Margherita. Durante alcuni scavi archeologici nelle grotte Impiso, Pecoraro e Conza sono stati scoperti materiali del paleolitico superiore. All'inizio la piccola comunità ebbe un'economia incentrata sul mare, col passare del tempo gli abitanti si dedicarono anche alle attività agricole con la coltivazione dei vigneti, del mirto e del sommacco. Intorno al XVI secolo vennero costruite due torri a difesa della borgata dalle continue razzie piratesche; una di queste due torri fu distrutta per far posto all'attuale autostrada Palermo - Punta Raisi. Dopo il XVIII secolo, vennero costruiti numerosissimi villini in stile liberty, che fecero diventare la borgata un'importante località turistica di Palermo. Nonostante non sia rimasto molto di quei villini, ormai assorbiti dall'espansione urbana della città, Sferracavallo conserva molto del suo fascino che si è accumulato nel tempo.
  • Tommaso Natale è uno dei quartieri della Palermo Nuova. Di recente costruzione, conserva ancora alcune ville in stile liberty della zona sud della borgata di Sferracavallo. Il nome è stato dato in onore del Marchese di Monterosato Tommaso Natale, noto giurista e filologo palermitano.
  • Boccadifalco è da considerarsi uno dei quartieri più antichi della città, nonostante la sua posizione abbastanza periferica. Posto ai piedi del versante orientale del Monte Cuccio, a 130 m circa sopra il livello del mare, deve la sua relativa fama ad un'architettura tipicamente ottocentesca e alla presenza del secondo aeroporto della città di Palermo. Infatti tale aeroporto, intitolato ad Emanuele Notarbartolo, è tra gli aeroporti più antichi d'Italia e rappresenta ancora oggi un sito di notevole interesse storico, culturale ed architettonico per la caratteristica delle infrastrutture aeronautiche che vi si trovano e per la preziosità di un orto botanico e di una villa antica, sede del circolo ufficiali dell'aeronautica militare. L'aeroporto di Palermo-Boccadifalco è anche sede di uno dei più prestigiosi ed antichi aeroclub d'Italia intitolato a Beppe Albanese, che conta circa 300 soci, 6 aeromobili e ospita anche aeromobili di privati sportivi. La struttura dell'aeroporto è parte integrante del patrimonio storico della città di Palermo e venne ampliata durante la seconda guerra mondiale, con l'acquisizione di numerosi terreni. Nel 2005 l'aeroporto è stato convertito da militare a civile in seguito all'acquisto da parte dell'ENAC.
  • Addaura è una borgata che si trova a sud-ovest di Mondello e che ospita numerose ville di recente costruzione. A 70 metri circa sul livello del mare, si trovano alcune grotte dove sono stati rinvenuti resti del paleolitico e del mesolitico che si trovano ora al Museo Archeologico Regionale di Palermo; in altre grotte vicine sono stati rinvenuti interessanti graffiti con figure umane ed animalesche d'era paleolitica. L'insenatura dell'Addaura un tempo era difesa da una torre circolare del XV secolo di cui non resta molto.
La Zisa
La Zisa
  • Zisa è situata nella parte centrale della città prende il nome dall'omonimo palazzo di origine araba. In origine faceva parte dell’antico parco normanno, luogo di villeggiatura e di caccia dei sovrani che si estendeva subito fuori la cinta muraria; era costituito da piccoli nuclei di case, intorno ai mulini per grano e sale costruiti lungo il corso del torrente Gabriele, nei quali si accalcavano più di mille abitanti. Con la crescita della città nel tempo fu assorbita dal tessuto urbano. Da allora, è stato un continuo espandersi e popolarsi, talvolta con uno sviluppo edilizio poco razionale, di questo quartiere che, a ridosso del vecchio centro storico, è stato delimitato dalla nuova circonvallazione, lato monte, che lo separa dagli altri quartieri, cui in origine era unito. Attualmente, oltre al classico stile del primo novecento, conserva il Palazzo della Zisa, il parco omonimo e il Villino Florio in stile 'art nouveau', fatto costruire nel 1899 da Ernesto Basile su commissione della ricca famiglia palermitana.
  • A distanze anche considerevoli dal centro storico sono sorti grandi quartieri periferici, alcuni dei quali (Borgo Nuovo, San Giovanni Apostolo, Bonagia, San Filippo Neri, Sperone, etc...) costituiti da edilizia popolare.