UFO all'ONU e alla CEE

La questione UFO affrontata dalle principali organizzazioni sovranazionali

di Antonio Manera

ONU e UFO

Primo animatore e promotore di discussioni ufologiche alle Nazioni Unite fu Colman von Keviczy, ex tecnico fotografico del Servizio Informazioni dell'ONU, il quale, nel biennio 1965-66, invitò ripetutamente l'allora segretario delle Nazioni Unite U Thant a prendere coscienza del fenomeno. Von Keviczy inoltrò in due diverse occasioni dei memorandum per il segretario, in cui si consigliava caldamente la creazione di una commissione di studiosi che seriamente considerasse il fenomeno. I tentativi di von Keviczy fallirono, come pure non ebbe seguito una sua iniziativa, basata sulla creazione di un "Patto internazionale di sicurezza dello spazio", attraverso il quale invitava l'ONU ad organizzare un vero e proprio piano di difesa contro possibili attacchi alieni. Dopo von Keviczy entrò in scena il fisico atmosferico James McDonald che, dati alla mano, rivolse un'interpellanza ben più significativa al segretario U Thant. Sebbene sembri che la lettera-documento di McDonald scuotesse il segretario ONU al punto da spingerlo a dire che "il fenomeno UFO era il problema più importante dopo la guerra del Vietnam", anche in questo caso le Nazioni Unite ignorarono ogni richiesta. Unico passo significativo, forse il primo: McDonald ottenne di presentare le proprie ipotesi al "Gruppo Affari Spaziali delle Nazioni Unite", il 7 giugno 1967. Le sue richieste affinché si facesse finalmente luce sulla questione non trovarono però un auditorio disponibile e ancora una volta gli UFO vennero lasciati da parte.

Nel 1971, l'ambasciatore dell'Uganda, dietro le forti sollecitazioni di von Keviczy, chiese espressamente alle Nazioni Unite di riconsiderare l'ipotesi della creazione di una commissione. Si tornò a parlare di UFO all'ONU nell'ottobre del 1977, in parallelo con una nuova presa di coscienza del fenomeno da parte della popolazione e persino di diversi uomini politici internazionali. Promotore dell'iniziativa fu, questa volta, il primo ministro dell'isola caraibica di Grenada, sir Eric Gairy. Nel luglio 1977, Gairy chiese formalmente alle Nazioni Unite di fare del 1978 "l'Anno Internazionale degli UFO" e di costituire un organismo internazionale incaricato di intraprendere le ricerche sulla questione. Attenendosi strettamente alla necessaria procedura, Gairy chiese ufficialmente che la questione avesse a figurare all'ordine del giorno dell'Assemblea Generale. Il 7 ottobre Gairy metteva all'ordine del giorno "la creazione di un ente di studio sugli UFO", dicendosi tra l'altro “meravigliato che l'esistenza dei dischi volanti continui a rimanere un segreto, nonostante vi siano archivi ricchi di informazioni e di altri dati preziosi a disposizione".

Molte le illazioni reali sui motivi che avrebbero spinto Gairy a portare la questione all'attenzione dell'ONU. L'accusa mossagli da più parti fu quella che egli fosse, in realtà, più interessato ad attirare l'attenzione dei turisti sul proprio Paese con una sorta di consacrazione a “terra degli UFO” che al problema in sé. Altri pensano tuttora che dietro Gairy si muovessero autorità ben più elevate, ovvero il Presidente degli USA Carter, l'uomo che nel corso della propria campagna elettorale si era dichiaratamente espresso per la volontà di chiarire il problema degli UFO. Jimmy Carter, convinto assertore dell'esistenza degli UFO dopo averne avvistato uno nel 1973 quando era Governatore della Georgia, sarebbe ricorso a questo espediente procedurale che da un lato gli avrebbe evitato i commenti sensazionalistici e le critiche del pubblico e delle autorità americani e dall'altro gli avrebbe consentito di scavalcare l'indifferenza degli ambienti della Difesa degli USA, dietro cui si celerebbe solo una preordinata “politica del silenzio" sull'argomento, mirante a evitare, in nome di opportunità legate alla sicurezza nazionale, gli incontrollabili effetti emozionali di una eventuale ammissione della realtà del fenomeno e della sua origine ignota. Carter, in altri termini, avrebbe "pilotato" Gairy affinché il problema fosse risolto non più da una superpotenza come gli USA, troppo esposta nei confronti dell'opinione pubblica mondiale, ma dall'ONU tramite una piccola nazione come Grenada. Comunque siano andate le cose, un dispaccio di agenzia ripreso dalla stampa di tutto il mondo informava, il 27 settembre 1977, che "l'Assemblea Generale dell'ONU ha iniziato il suo dibattito generale che, fino al 14 ottobre, permetterà a circa 144 capi di Stato, ministri degli esteri o rappresentanti permanenti di affrontare una ampia serie di problemi che vanno dalla crisi del Medio Oriente al misterioso problema degli UFO".

Il successivo passo di Gairy, che nel suo intervento aveva ammesso di avere personalmente osservato un UFO in patria, avrebbe comunque dovuto effettuarsi attraverso una ulteriore dichiarazione nel corso della 35a riunione del Comitato Politico Speciale della 32a sessione dell'Assemblea Generale, nel pomeriggio del 28 novembre. L'intervento era fissato per le 15 locali. Nella mattinata del 28 la delegazione di Grenada, composta dall'Ambasciatore in USA Franklin Dolland e dall'Ambasciatore Generale presso l'ONU Wellington Friday nonché da Leonard Stringfield (pioniere della ricerca ufologica in USA) quale consulente sul problema, fu avvicinata da esponenti della delegazione americana che tentarono di gettare acqua sul fuoco ricordando le conclusioni del Rapporto Condon del 1969. Ma invano. Gairy e Friday, arroccati sulle loro posizioni, ribadirono le richieste di Grenada. Tali richieste, ritenute dai governi statunitense e britannico proibitive in termini di tempo e di costi, dovevano quindi essere leggermente temperate da modifiche concordate con i diplomatici John Feigle e John Krindler della delegazione USA. In base a esse, in data 30 novembre 1977 le Nazioni Unite emettevano il seguente Comunicato:

L'ASSEMBLEA GENERALE,

"Avendo esaminato la proposta avente come argomento: 'Creazione di un organismo o di un dipartimento dell'Organizzazione delle Nazioni Unite incaricato di intraprendere e coordinare le ricerche sugli Oggetti Volanti Non Identificati (U.F.O.) e fenomeni connessi e di diffondere i risultati ottenuti',

Desiderando incoraggiare una più larga cooperazione internazionale nel coordinamento, valutazione e diffusione dei dati su tutti gli aspetti del fenomeno UFO a beneficio di tutta l'umanità,

Avendo constatato che il fenomeno UFO non è limitato a un solo Paese o a una parte della Terra, ma è un fenomeno mondiale di particolare significato per tutta la umanità,

Resasi conto del fatto che esiste presso tutti i popoli del mondo una crescente presa di coscienza sul fenomeno UFO,

Essendo a conoscenza che alcune Nazioni intraprendono di loro iniziativa, o manifestano un particolare interesse alle ricerche sul fenomeno UFO e alle sue implicazioni per l'umanità,

Conscia del fatto che gli sforzi per esaminare e comprendere il fenomeno UFO potrebbero portare ad avere un'influenza profonda sull'uomo,

Presa visione della dichiarazione fatta sull'argomento dal rappresentante dello Stato di Grenada alla 35a riunione del Comitato Politico Speciale della 32a sessione dell'Assemblea Generale del 28 novembre 1977

1. - CHIEDE al Segretario Generale di prendere in considerazione l'estensione e i diversi aspetti di questo problema e di redigere, per un esame ulteriore da parte della 33a sessione dell'Assemblea Generale, un rapporto sul fenomeno UFO che comprenda:

A) un resoconto sulla storia e l'attuale situazione del fenomeno UFO;

B) i risultati degli studi, e ogni documentazione e altri elementi che possano essere forniti dai rapporti degli Stati-Membri, dal Comitato per l'Uso Pacifico dello Spazio, dall'Organismo Educativo, Scientifico e Culturale delle Nazioni Unite, dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, dal Comitato Internazionale dell'Energia Atomica, dal Comitato sulla Scienza e la Tecnologia e da tutti gli altri organismi dei governi;

C) le attività passate e presenti delle Nazioni Unite, degli organismi specializzati e degli organismi di tutti i governi che hanno trattato questo problema, e gli accordi internazionali esistenti in relazione a un contatto e alla possibilità di comunicare con esseri extraterrestri;

D) un rapporto sugli aspetti scientifici, tecnologici, economici, legali, politici e ogni altro aspetto legato a tale problema;

E) una analisi sui vantaggi, inconvenienti e pericoli che l'umanità potrebbe incontrare nel caso che un contatto, sotto qualsiasi forma possa avvenire, venisse stabilito con una forma di vita extraterrestre;

F) una indicazione concernente i mezzi pratici per promuovere una cooperazione internazionale al fine di agevolare un progresso nella ricerca sugli Oggetti Volanti Non Identificati e su un possibile contatto con una vita intelligente aliena;

2. - CHIEDE INOLTRE al Segretario Generale di trasmettere il testo della presente risoluzione ai Governi di tutti gli Stati-Membri;

3. - DECIDE di includere nell'ordine del giorno della prossima 33a sessione dell'Assemblea Generale il seguente argomento: RAPPORTO DEL SEGRETARIO GENERALE SULLO STATO ATTUALE DELLA RICERCA SUGLI OGGETTI VOLANTI NON IDENTIFICATI E FENOMENI CONNESSI."

Le Nazioni Unite, dunque, dovevano esprimersi sull'argomento in occasione della riunione della successiva Assemblea Generale. A livello internazionale l'attenzione nei confronti del problema era al momento altissimo. Francia, Svizzera, Inghilterra, Italia, Kuwait, Israele, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, USA, Messico, Argentina e altri Paesi latino-americani: questi gli Stati in cui, più o meno diffusamente, il fenomeno UFO si era manifestato infatti nel corso del biennio 1977-78. Di fronte all'attualità delle segnalazioni era logico che la tanto attesa risposta dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite non lasciasse cadere nel vuoto l'iniziativa del Governo di Grenada. In realtà la decisione delle Nazioni Unite era frutto di un compromesso mirante a seguire la questione in modo distaccato, senza approfondire cioè la reale natura del problema, evitando imbarazzi e difficoltà al massimo organismo mondiale in un problema quanto mai scomodo. Avrebbero dovuto essere in effetti i Paesi membri a fornire all'ONU dati relativi al fenomeno: il che significa che solo enti di studio esplicitamente autorizzati dagli Stati aderenti all'organizzazione potevano avere voce in capitolo, e non certo i centri di ricerca privati già esistenti da tempo in tutto il mondo. Occorreva dunque sensibilizzare la costituzione o il riconoscimento di tali enti di studio e analisi presso i vari governi. D'altro canto, se tale situazione limitava fortemente in partenza i pratici sviluppi dell'iniziativa (all'epoca solo la Francia risultava possedere un organismo statale per lo studio degli UFO, il GEPAN poi denominato SEPRA) è anche vero che la decisione e l'invito delle Nazioni Unite ai Paesi membri tendeva nel contempo a stimolare una loro azione in tal senso. Tutto lasciava comunque presagire il decollo dell'iniziativa, che doveva vedere la sua ratifica, al di la di qualsiasi dettaglio tecnico, con la successiva Assemblea Generale.

I vertici dell'ONU, pur se con molte esitazioni e rinvii, si decisero. L'organizzazione concordò che i Paesi membri dovessero fornire tutti i dati all'ONU, ricorrendo al lavoro di enti di studio autorizzati. La commissione di specialisti, annunciata pubblicamente nel primo trimestre del 1979, si sarebbe composta da cinque membri di particolare rilievo: il professor Joseph Allen Hynek, astrofisico e massimo esperto mondiale del fenomeno, già collaboratore del Project Blue Book americano; David Saunders, studioso coinvolto all'epoca nella Commissione Condon; l'astronauta Gordon Cooper, testimone di un evento UFO; Claude Poher, già direttore della commissione governativa di studi UFO francese GEPAN; l'astronomo e matematico francoamericano Jacques Vallée, esperto di informatica, autore di una basilare catalogazione computerizzata della casistica ufologica e di importanti libri di successo sul tema. Malgrado tale commissione rappresentasse il livello massimo di professionalità cui si potesse aspirare, la sua messa in opera venne dapprima rallentata e poi addirittura negata dall'ONU che, improvvisamente, perse ogni interesse per la questione. Era accaduto che, alla vigilia della 34a Assemblea Generale che avrebbe, appunto, dovuto sancire formalmente l'istituzione del Gruppo di Studio dell'ONU sugli UFO, il Governo di Grenada fu rovesciato da un golpe diretto dal leader filo-marxista Maurice Bishop. La cosa ebbe l'effetto di impedire allo stato caraibico di porre la propria proposta all'ordine del giorno dei lavori per la successiva discussione e approvazione. L'iter procedurale fu, quindi, bloccato e l'intera iniziativa "congelata". Da allora, eccezion fatta per una relazione tenuta nel 1992 dall'ex scienziato NASA Richard Hoagland durante la quale vennero avanzate precise richieste, il problema UFO è stato sistematicamente ignorato dalle Nazioni Unite, quanto meno su un piano operativo. Tuttavia qualunque Stato-Membro delle Nazioni Unite che lo volesse potrebbe, in effetti, "ripescare" la suddetta "Decisione 33/426" adottata durante l'87° Meeting Plenario dell'Assemblea Generale il 18 dicembre 1978 in conseguenza dell'azione della Delegazione di Grenada e farla propria, riavviando tutto il processo allora arenatosi per ragioni procedurali e politiche.

CEE e UFO

La questione UFO approdò per la prima volta al parlamento Europeo nel 1990. Una massiccia ondata di avvistamenti di non identificati oggetti triangolari aveva interessato il Belgio destando non poco clamore. Fu così che un eurodeputato belga, Elio Di Rupo, domandò formalmente al Parlamento di pronunciarsi sul misterioso fenomeno. Per capire con cosa si avesse veramente a che fare, armi segrete, fenomeni anomali o astronavi extraterrestri, il parlamentare belga propose la costituzione di un centro comunitario che si occupasse dello studio degli UFO. La proposta di Di Rupo, giudicata meritevole di attenzione dagli organi competenti del Parlamento, veniva quindi trasmessa alla CERT, la Commissione Energia, Ricerca e Tecnologia, di cui faceva parte un fisico italiano, il professor Tullio Regge. Regge, in virtù del proprio background scientifico, venne indicato dai membri CERT come la persona più adatta a vagliare il fenomeno e a stendere un rapporto.

Il fisico comincio le sue ricerche chiedendo a tutte le forze aeree dei paesi comunitari il loro parere sull'argomento. Da alcuni colleghi francesi apprese dell'esistenza, in Francia, del SEPRA, un Servizio di studio dei Fenomeni di Rientro Atmosferico, che fa parte del Centro Nazionale di Studi Spaziali, e si occupa anche di UFO. Regge chiese all'ONU che fosse dato al SEPRA un ruolo europeo.

Il 20 febbraio 1994 Tullio Regge presentava al Parlamento Europeo la sua "Proposta per la costituzione di un centro per fenomeni atmosferici sconosciuti". Il disagio di questo scienziato scettico, nel doversi occupare dei dischi volanti, traspariva già nella fumosa riqualifica dei dischi volanti: fenomeni atmosferici sconosciuti, un termine preconcetto che offriva già a priori una spiegazione riduzionista dell'enigma. Regge, comunque, faceva notare al Parlamento europeo, come si può leggere nella sua "proposta", che "altri parlamentari si sono occupati diffusamente del fenomeno UFO, tra cui il Congresso degli Stati Uniti nel 1966 e la Camera dei Lords nel 1979. A questo occorre aggiunge i rapporti compilati dalle forze Aeree di vari Paesi". In questo senso, si sottolineava, il Parlamento Europeo non stabiliva alcun precedente ma, anzi, portava avanti uno studio già intrapreso da altre autorità. La proposta Regge proseguiva sostenendo che una notevole percentuale della popolazione anche colta dei Paesi industrializzati credeva nell'ipotesi extraterestre, anche se molte delle storie riferite dalla stampa si fossero rivelate delle grossolane falsificazioni; in virtù di ciò sarebbe stato un grosso errore "sottovalutare l'impatto di dicerie, leggende ed informazioni distorte su di un pubblico quanto mai ben disposto a riceverle".

Pur trattando l'argomento con una certa distanza verso l'ipotesi extraterrestre, nel suo rapporto Regge toccò dei punti interessanti ed ebbe il merito di portarle a conoscenza della Comunità Europea. In particolare il fisico italiano, sottolineva tra l'altro che:

1) "Il vero pericolo non è rappresentato dagli alieni bensì da umani male informati e molto fantasiosi e da uomini politici che non si rendono conto dei problemi che sorgono da un'opinione pubblica preda di ideologie mistiche e parascientifiche... È lecito il sospetto che dietro ad alcune persistenti ondate di avvistamento, come gli eventi belgi, ci siano organizzazioni decise a manipolare la credulità delle masse per motivi ancora oscuri".

2) "Destano sospetto alcune coincidenze storiche tra ondate di avvistamento UFO e spettacoli o trasmissioni di successo. L'attore regista Orson Welles divenne famoso per una sua trasmissione radio del 1938 in cui annunciò l'atterraggio degli UFO in una zona agricola del New Jersey. La trasmissione provocò panico collettivo e fenomeni di isterismo di massa. Pochi anni dopo cominciò negli USA l'ondata di avvistamenti UFO. Il film di Spielberg Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo è collegato non solo temporalmente ad altri avvistamenti. Le immagini degli UFO apparsi recentemente in Belgio e descritte da numerosi testimoni hanno infatti una certa rassomiglianza con quelle prodotte dalla fantasia di Spielberg". Per capire l'origine di questi avvistamenti di UFO ma anche di visioni mistiche conclude nel suo rapporto Regge "varrebbe la pena di svolgere una ricerca storica e sociologica per capire fino a che punto l'immaginazione popolare viene condizionata ed alimentata dai mass media". Questa idea Regge doveva averla desunta dalla lettura del libro di Jacques Vallée, Revelations, dove lo scienziato ipotizzava che, dietro i grossi movimenti contattisti e alla base di storie fasulle di avvistamenti e rapimenti UFO molto pubblicizzate, operasse una non meglio precisata eminenza grigia, intenzionata a creare soltanto confusione e discredito. E proprio con una serie di operazioni orchestrate di discredito dovette confrontarsi lo scienziato scettico, non appena si seppe dai mass media del suo coinvolgimento nella questione degli UFO. Gruppi di scienziati e giornalisti scettici non persero occasione per attaccare, dalle colonne dei giornali di mezza Europa, l'operato del fisico.

La proposta Regge venne messa agli atti, ma le sue ricerche non dovevano avere un seguito. Il 12 giugno dello stesso anno si votavano i nuovi europarlamentari. Mentre Regge non veniva rieletto, non essendosi presentato, il collega Di Rupo, che inizialmente si era battuto per la creazione di una commissione e che poi inspiegabilmente aveva fatto marcia indietro, otteneva una sfolgorante carriera politica.

La questione UFO veniva ufficialmente dimenticata; l'attribuzione dei nuovi compiti al SEPRA lasciati da parte. Alcuni mesi dopo, quando una nuova ondata di UFO triangolari interessò la Gran Bretagna, fu l'ammiraglio ed ufologo inglese Lord Hill-Norton ad invocare l'approvata proposta CEE, chiedendone l'immediata attuazione. La richiesta di Hill-Norton fu ignorata. Eppure, nel 1994 si era creato un importantissimo precedente: gli Stati della Comunità Europea sono stati costretti a prendere atto dell'esistenza del fenomeno.

Commissioni d'inchiesta ufficiali: USA, Canada e sudamerica . Commissioni d'inchiesta e declassificazioni in Europa

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