Storia della Biblioteca Musicale Greggiati

  

    Certo è indubbia la passione per la musica che ha accompagnato don Giuseppe Greggiati nel corso della sua vita: passione sì ereditata dalla famiglia, ma continuamente coltivata. Don Greggiati, nato ad Ostiglia nel 1793 e morto a Mantova nel 1866, lo si sa seminarista in Ferrara, poi organista della chiesa parrocchiale di Quistello, in seguito direttore e insegnante di Metodica nella Scuola Elementare Maggiore Maschile di Mantova. Questo suo spostarsi è sempre stato accompagnato dalla ricerca di musiche che potessero arricchire il nucleo originario familiare; in questo àmbito si possono ricordare le composizioni di musica sacra dello zio di Giuseppe, don Antonio Greggiati e di un fratello di Giuseppe, altro Antonio.
    Grazie a questi parenti e ai suoi numerosi contatti con l’Italia e con l’estero, il Greggiati si trovò avvantaggiato nel ricavare notizie utili per perseguire acquisti di partite di musica, manoscritta e a stampa, di autori di area mantovana e non.
    Così egli iniziò ad arricchire il patrimonio familiare acquistando volumi di musicisti a lui contemporanei, all’atto della loro morte, e pubblicazioni di editori italiani, quali i Lucca e i Ricordi, e stranieri (Breitkopf & Hartel).
    Dalle numerosissime annotazione di cui egli corredava le opere possedute, è possibile ricostruire la storia di questo importante e noto Fondo Musicale: l’amicizia e i rapporti epistolari con chi poteva condividere la sua passione (ne sono a testimonianza una dedica autografa di Angelo Catelani e lettere con Gaetano Gaspari, bibliografi attivi rispettivamente a Modena e a Bologna), appendici utilissime alla consultazione di molti manoscritti, giudizi, a volte molto caratteristici per la salacità, sulla bellezza o meno di certe musiche, tutto ciò a dimostrare la cultura musicale del sacerdote corredata da precisione e grande equilibrio.
    Il Greggiati più che alla composizione si dedicò alla riduzione di musica, per lo più operistica, per "armonica a due tastiere": è infatti la fisarmonica lo strumento che lui predilesse e a cui dedicò un metodo conservato presso il Fondo ostigliese a lui intitolato. Da alcune sue "Memorie", conservate attualmente insieme a materiale documentario presso l’Archivio di Stato di Mantova ma presto di ritorno ad Ostiglia, si è a conoscenza di fisarmoniche che il Greggiati fece acquistare in Italia e all’estero: purtroppo ora non si conserva più alcun esemplare di tali strumenti.
    Di tutti i suoi averi il sacerdote lasciò erede il Comune di Ostiglia con l’obbligo di conservare il suo archivio musicale che, come egli scrisse nel testamento stilato il 25 settembre 1885, "potrà essere utilissimo a quei giovani del paese che si applicassero allo studio della musica".
    Il Fondo Musicale, nella sua suddivisione in due sezioni relative alle opere a stampa e a quelle manoscritte, si avvale di prestigiosissime opere (circa diecimila). Dai due bifogli pergamenacei del Codice Vaticano Rossi n°215 del XIV sec. si arriva alla sezione a stampa, della trattatistica rinascimentale, pressoché completa, con le opere del Galilei, del Glareano, dello Zarlino, del Vicentino, del Gaffurio, dello Zacconi, dell’Artusi per passare poi agli scritti secenteschi del Penna, del Berardi e a quelli sempre teorici settecenteschi del Doni, Fux, Arteaga, Burney, arrivando al XIX sec. con Fétis, Calegari. Nella sezione della musica a stampa si contano circa cinquemila volumi di autori quali Bach, Bellini, Carulli, Giuliani, Haydn, Mercadante, Rossini, Verdi, Viotti, e si dovrebbe a lungo continuare l’elenco.
    Importante anche la cospicua presenza di libretti d’opera, molti dei quali stampati a Mantova e recanti testi di melodrammi da rappresentarsi nella stessa città.
    Sono poi gli autografi di autori di area mantovana o in Mantova operanti a trionfare e a rendere la Biblioteca unica fonte: autografi dell’abate Luigi Gatti, di Ferdinando Gasparo Bertoni, Francesco Comencini, don Giovanni Battista Merighi, Luigi Pellicari, Giuseppe Ferrari, Giovanni Luigi Luppi, Angelo Urbani, don Angelo Primo Bianchi. Da non dimenticare anche altri manoscritti di autori non mantovani quali Alessandro Rolla e Ferdinando Carulli. Importanti ancora opere, che Greggiati stesso copiò o fece copiare da copisti, di musicisti quali Pergolesi, Corelli, Mozart, Rossini e molti altri.
     Del patrimonio una prima opera di catalogazione ha avuto inizio negli anni ’70: al Prof. Sartori è stata affidata la parte delle edizioni, mentre alla Dott.ssa Donà (entrambi facenti parte dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali presso il Conservatorio di Milano) quella dei manoscritti. Una decina di anni dopo la Biblioteca di Ostiglia venne dotata del catalogo delle edizioni, e dello schedario indispensabile per la consultazione delle opere manoscritte. E’ attualmente in corso un completamento di tali schede con trattamento dati secondo il sistema computerizzato SBL-Musiche: presto, oltre al catalogo cartaceo, naturale prosecuzione del 1° volume curato dal Prof. Sartori, verrà prodotto un catalogo su CD-rom che renderà completa e veloce la ricerca dei dati.
    Durante il periodo della Fiera Primaverile Ostigliese 1998 (dal 24 aprile al 3 maggio 1998) e 1999 (dal 24 aprile al 3 maggio 1999), Palazzo Foglia ha aperto, con una mostra, le sue porte ad alcuni tra i più significativi volumi della Biblioteca "G. Greggiati", in attesa di ospitarli presto tutti definitivamente in alcune delle sue stupende sale.
    E’ anche possibile ‘avvicinarsi’ meglio alla storia e alle vicissitudini del Fondo Musicale e della sua Opera Pia attraverso la lettura di un opuscolo illustrativo dal titolo La Biblioteca Musicale "G.Greggiati", pubblicato per l’occasione.

   Attualmente la Biblioteca Musicale è stata definitivamente ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Foglia con sede in Piazza Cornelio, 2 ad Ostiglia.