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Musiche contenute nel volume Giochi sonori e nel CD Il suono dei colori

A distanza di diversi anni dalla pubblicazione del mio primo libro (per l'esattezza uscito nel 1997) ho deciso di rendere accessibili a tutti sia le musiche contenute nel volume Giochi sonori (formato PDF) che le registrazioni contenute nel CD Il suono dei colori (formato MP3). Le musiche sono da me eseguiti su una Manuel Contreras del 1976, nel brano Romanza la voce è del soprano Antonella Paolini e in Rosa del deserto suona il pianoforte Maria Grazia Grossi.

Titolo Appunti Musica (PDF) Audio (MP3)
1 Antonela brano dedicato a mia moglie Antonella: la singola “l” è dovuta al fatto che si tratta di un brano a carattere sudamericano. L’accordo che scende e sale cromaticamente è una citazione dello studio n. 1 di Villa-Lobos. Quando lo depositai alla SIAE, la simpaticissima impiegata si accorse della “l” mancante e mi chiese conferma; alla mia risposta affermativa aggiunse che di elle ne potevo mette 1, 3, 5, che lei tanto, dopo tanti anni che aveva a che fare con i musicisti (leggasi “matti”), non si sconvolgeva più di nulla! Le corde accavallate richiamano alla sonorità del berimbau
2 Sublimazione intesa come passaggio della materia dallo stato solido a quello gassoso. In questo brano la stessa melodia va realizzata a seconda dei tre stati della materia, liquido, solido e gassoso, rispettivamente con i glissati (agli allievi faccio l’esempio che lo strumento viene metaforicamente riempito d’acqua e muovendolo questa scorre dal ponte alla paletta e viceversa), con i suoni normali e con gli armonici.
3 Fuochi sul mare l’inizio è formato da una serie nella quale tutti e dodici i suoni della scala cromatica sono organizzati in triadi aumentate (quindi dissimile ad una serie dodecafonica nella quale le note non devono avere nessuna relazione tra loro). La serie viene poi riproposta con movimento retrogrado. Segue un singolare effetto pirotecnico ottenuto da una rapida successione di accordi ribattuti, eseguiti con la tambora o legati tra loro simultaneamente (anche glissando). Segue la ripresa della serie iniziale all’ottava inferiore. Brano dal sapore moderno.
4 Naif Suggestivo brano diviso in tre sezioni che si intrecciano con estrema fluidità richiamando verosimilmente alla pittura naïf (nel titolo ho omesso la dieresi sulla i per il semplice fatto che non sapevo scriverla col programma musicale che utilizzavo). Particolare l’accordatura (sesta in Re e terza in Fa#) e l’utilizzo di alcuni effetti come  note tirate, glissato e armonici.
5 Canto carnascialesco musica nata da un progetto teatrale non andato più in porto. In questa circostanza ho musicato il sonetto di Domenico de' Giovanni detto Burchiello (nato a Firenze intorno al 1404) “Nominativi fritti e mappamondi”, interessantissimo esempio di letteratura nonsense. La musica è a carattere rinascimentale e ho deciso di non armonizzarla perché,  così come il buon Burchiello avrà pensato: chi ha detto che la poesia debba avere un senso? similmente mi sono detto: chi ha detto che la melodia debba essere armonizzata? Le percussioni iniziali imitano il caratteristico rullare del tamburo particolarmente in uso tra Medioevo e Rinascimento.
6 Tarantella n.1 la tambora iniziale richiama agli effetti percussivi di cui la cultura musicale meridionale è tanto ricca. Segue un rapido effetto a campanelle che si alterna ad accordi di tonica e dominante idiomatici nella musica popolare. Conclude uno scanzonato pizzicato alla Bartók.
7 Arpeggio perpetuo è l’unico pezzo che nasce prevalentemente a tavolino più che sullo strumento. Formato da una successione di arpeggi su accordi di quindicesima (quindi su ogni accordo si susseguono tutte le sette note della tonalità). L’introduzione è caratterizzata da una progressione basata sulle due note per terze discendenti che, nella seconda parte, uniscono gli accordi che si susseguono.
8 Ghiribizzo titolo ispirato dai famosi Ghiribizzi di Paganini. La stessa idea ritmico-melodica viene riproposta prima verticalmente e poi orizzontalmente sulla tastiera della chitarra. Tra i due frammenti si inserisce un interludio a carattere meditativo caratterizzato dal basso che salo e scende di grado. Brano realizzato ed eseguito dal vivo nello spettacolo teatrale “Stranezze” con Mario Scaccia.
9 Romanza melodia accompagnata nata per lo spettacolo su Gabriele D’Annunzio “Crimina amoris” di Ugo De Vita. Precisamente era il tema per l’attrice Eleonora Duse, grande amore di D’Annunzio, eseguito nello spettacolo e nel CD “Il suono dei colori” dal soprano Antonella Paolini. Il basso fa un breve accenno al ritmo della habanera.
10 Gong tibetano nato con la sesta in Do perché stavo facendo la trascrizione di “Per qualche dollaro in più” di Ennio Morricone. Quel basso così profondo fu fonte di grande ispirazione e lo utilizzai come bordone. La cellula iniziale ripetuta a forma di rondò è formata su una scala pentafonica a cui segue una sezione con la scala diatonica maggiore, poi ancora una parte con una scala cromatica e per finire un’ultima con una scala esatonale: insomma un brano basato sulle diverse scale quindi diverse culture. Credo che nella musica come nella vita la convivenza tra diverse culture sia felice e proficua.
11 Nella cattedrale La melodia si muove con sinuosità quasi orientale mentre le ultime tre corde (con la sesta in Re) vengono impiegate come bordone imitando il suono delle campane. Nel finale viene realizzato l’accordo di Re minore utilizzando tutte e sei le corde: sulle prime tre vengono presi gli accordi in cinque diverse posizioni mentre i tre bassi sono utilizzati a vuoto. L’accordo finale abbraccia tre ottave più una quinta.
12 Pensieri notturni Un breve frammento melodico realizzato prima col pizzicato, poi con gli armonici ed infine normalmente collega le varie sezioni del brano. La melodia a carattere cantabile si intreccia con l’arpeggio e viene riproposta su quattro altezze. Successivamente due voci si muovono per moto contrario mentre la seconda e terza corda sono a vuoto. Conclude la cadenza piccarda.
13 Piccolo samba brano caratterizzato dal tipico ritmo del samba. Nelle prime battute la chitarra effettua l’imitazione delle maracas stoppando le corde con la sinistra ed effettuando la ritmica con la destra. Seguono due brevi temi che si alternano con la struttura: A, B, A’, B’, A. Brano facile e divertente.
14 Preludio in Mi m struggente melodia realizzata sulla quarta corda con particolare effetto del pollice che, per effettuare l’arpeggio, scorre sulle ultime tre corde. Singolare l’arpeggio realizzato con corde a vuoto e note tastate fino al XVII tasto.
15 Quasi un flamenco l’ostinato poliritmico si protrae per tutto il brano. Altre caratteristiche: l’ispessimento accordale da una sola corda a tutte e sei, il mi sul quarto spazio preso su tre corde diverse e l’inevitabile rasgueado finale. Diversi miei allievi mi hanno chiesto: ma perché non ha fatto proprio (anziché quasi) un flamenco?
16 Danza di lucciole facile studio sugli armonici i quali hanno richiamato alla mia mente le lucciole (il titolo che ho dato infatti è postumo al brano). Successivamente il gioco degli armonici viene realizzato in modo retrogrado. La seconda parte è caratterizzata da un doppio bordone che accompagna la melodia.
17 Eco rapida successione di note eseguite con legati che si alternano ai bassi creando un particolare effetto: trascendentale all’ascolto ma nella realtà tutt’altro che difficile. Il titolo si rifà alla ripetizione a eco (prima forte e poi piano) della semifrase. L’adagio del secondo tema, crea il contrasto e prepara il terreno alla ripresa.
18 Serenata andalusa melodia appassionata eseguita col tremolo sulla prima corda. Nel finale, l’ultimo accordo della cadenza andalusa diventa la dominante della cadenza autentica.
19 Rosa del deserto brano originalmente scritto per clavicembalo, chitarra, flauto e canto e poi ridotto per due chitarre. Nel CD “il suono dei colori” è stato registrato con la brava pianista Maria Grazia Grossi. Si riscontrano idiomi musicali di diverse aree geografiche: melodia iniziale a carattere melismatico su un tempo di 7/4, secondo tema più vicino alla cultura occidentale in 3/4 con risposte per terze che ricordano il sirtaky greco, cadenza andalusa. I vari elementi poi si intrecciano (come il secondo tema che viene riproposto con tempo 7/4) sfociando nell’incandescente presto finale. Brano dal sapore multietnico.
20 Carillon utilizzato per lo spettacolo “Poesia in concerto” del poliedrico psichiatra Dino Cafaro, prematuramente scomparso. Brano modale in tempo 3/4 ma fortemente caratterizzato dall’accento che cade all’inizio del primo tempo e a metà del secondo quarto. Diversi musicisti mi hanno chiesto perché non lo abbia scritto in 6/8: il risultato interiore e l’effetto propulsivo sono a mio avviso radicalmente diversi.
 


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Giulio Tampalini esegue in questo video il brano Gong tibetano