O.L.F.A
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ANNO
VI/VII. NN. 29/30 NOVEMBRE-DICEMBRE/GENNAIO-FEBBRAIO 2002/2003 FERRARA
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IMRE KERTÉSZ,
IL PRIMO PREMIO NOBEL UNGHERESE PER LA LETTERATURA
«Era
ora che un ungherese ricevesse il Nobel», scrive la russa Izvesztyija,
aggiungendo che perň era meglio Esterházy. Qualcun altro in patria č dello
stesso parere, altri preferirebbero Nádas. Non manca chi sospetta la solita
trama ebraica, mentre tutti i giornali tedeschi unanimemente elogiano la scelta
che i 18 membri dell'Accademia Svedese hanno scelto («Per un'opera - che pone
l'esperienza fragile dell'individuo contro l'arbitraria barbarie della storia»)
tra concorrenti come Philip Roth, John Updike, Thomas Pynchon, (USA) J. M.
Coetzee (Sudafrica) e Nuruddin Farah (Somalia).
Il
Frankfurter Rundschau scrive: dopo alcune scelte discutibili - Dario Fo (1997),
Kao Hszing-csiang (2000), V. S. Naipaul (2001) finalmente una scelta eccellente
che significa una precisa indicazione verso l'Europa dell'Est. Il Die Welt
parla di «Antenne intellettuali verso l'Est», aggiungendo che con
l'allargamento dell'Unione fra poco troveremo diverse localitŕ che portano nomi
legati all'Olocausto. Se qualcuno vuole comprendere il significato
dell'allargamento deve misurarsi con la catastrofe della divisione del
Continente. Il premio a un ungherese significa un tentativo di unificazione a
livello intellettuale e non solo economico-militare.
Nella
ditta di vendita per corrispondenza di volumi AMAZON, in un solo giorno la
notizia ha fatto saltare al primo posto delle vendite (dal 745°) la versione
inglese del libro «Sorstalanság».
Con
questo premio sembrerebbe che dividendo i premi Nobel per gli abitanti,
l'Ungheria sarebbe al primo posto mondiale. Ecco gli altri:
Lénárd Fülöp 1905 fisica
Bárány Róbert 1914 medicina
Zsigmondy Richárd 1925 chimica
Szent-Györgyi Albert 1937 medicina
Hevesy György 1943 chimica
Békésy György 1961 medicina
Wigner Jenő 1963 fisica
Gábor Dénes 1971 fisica
Wiesel, Elie 1986 pace
Polanyi, John C. 1986 chimica
Oláh György 1994 chimica
Harsányi János 1994 economia
Kertész Imre 2002 letteratura
Links per approfondimento:
http://www.hungary.org/users/hipcat/nobel.htm
The Hungary Page - Hungarian Nobel Prize Winners
http://www.kfki.hu/~cheminfo/hun/teazo/nobel/nobeldij.html
Ma
chi č veramente Imre Kertész? Finora ben pochi lo
conoscevano e il libro, scritto negli anni settanta, a suo tempo fu boicottato dal
regime comunista. Solo ora acquista la notorietŕ. Tra l'altro Kertész č l'unico
realmente «sopravvissuto all'Holocaust» che riceve il Nobel.
Settantatré
anni, ebreo, fu deportato ad Auschwitz quando era adolescente. La versione
italiana č intitolata «Essere senza destino», pubblicata dalla
Feltrinelli nel 1999. «Tutta la mia opera č scritta in ungherese ma č la lingua
tedesca quella che poi mi ha fatto conoscere» - ha ricordato il neo vincitore
che ritirerŕ il premio a Stoccolma il 10 dicembre, anniversario della morte di
Alfred Nobel avvenuta nel 1896 -. Perň il premio Nobel č anche un
riconoscimento per tutta la letteratura ungherese. In Germania il libro da anni
č lettura obbligatoria nelle scuole, chissŕ se lo diventerŕ anche altrove?
Kertész, che vive a Berlino, ha ricevuto con gran gioia la notizia: «Considero
un privilegio eccezionale essere primo tra gli ungheresi» ma aggiunge -, «spero
che ciň richiamerŕ maggiore attenzione sugli scrittori magiari, tra cui anche
Krudy, mio ideale».
L'autore
nel suo primo libro parla di un giovane che viene portato in un campo di
concentramento, dove riesce ad adeguarsi alla situazione e sopravvivere. Il suo
atteggiamento, alquanto inusuale, č quello di trovare «naturale» la vita del
campo, come i giorni feriali nei quali non mancano anche momenti di felicitŕ.
Il protagonista non trova nulla di «anormale» o scandaloso nella situazione,
poiché non conosce la nostra veritŕ. Forse č proprio la mancanza di una
indignazione morale o di una protesta metafisica che il tema richiederebbe, che
offre la multiforme veridicitŕ al libro. Nel campo le grandi problematiche non
esistono, sia i carnefici che le loro vittime sono alle prese con dei problemi
pratici quotidiani. Il messaggio di Kertész č che la vita č adattamento. Quella capacitŕ del prigioniero di
trovare il proprio posto ad Auschwitz non č differente da quanto accade nella
vita di ogni giorno e nella comunitŕ. Le opere di Kertész pongono la domanda:
puň esistere e pensare un individuo in una societŕ nella quale tutti quanti si
sono sottomessi al potere?
Biografia: Nasce
nel 1929, a 14 anni deportato ad Auschwitz.
Maturitŕ nel '48 a Budapest. 1948-50 collabora alla rivista Világosság
(Illuminazione), operaio di fabbrica nel '51 e dal '53 scrittore free lance. Il
primo romanzo Sorstalanság, solo dopo anni vide la luce ed ebbe risonanza. Sue
opere sono tradotte in numerose lingue, lui stesso traduce dal tedesco Freud,
Hoffmannstahl, Nietzsche, Wittgenstein. Nel 1983 riceve il Premio Milán Füst,
nel 1989 quello di Attila József, Nel1992 č la volta del Premio Soros, e nel
'96 del «Márai». Il Premio Kossuth č del 1997. Nel 1995 Premio Letterario alla
Fiera di Brandenburgo, nel 1997 ottiene il Gran Premio a Lipsia, soprattutto
per Sorstalanság. Per i meriti di diffondere la cultura tedesca, nel
1997 riceve il Gran Premio «Friedrich Gundolf» dell'Accademia delle Lettere e
delle Poesie Tedesche. Nel maggio 2000 Premio Herder, in ottobre il Die Welt
gli conferisce un premio, e nel 2001 riceve il «Pour le Mérite», il massimo riconoscimento che si puň
dare in Germania agli artisti.
Le opere:
Sorstalanság - Budapest, 1975
[Essere senza destino], A nyomkereső: Due romanzi -
Budapest, 1977 [Il segugio], A kudarc - Budapest, 1988
[L'insuccesso], Kaddis a meg
nem születetett gyermekért -
Budapest, 1990 [Kaddis per un bambino non nato], Az angol lobogó - Budapest, 1991
[La bandiera inglese], Gályanapló
- Budapest, 1992 [Diario delle galere], A
holocaust mint kultúra: három előadás - Budapest, 1993 [Holocaust come cultura in tre relazioni], Jegyzőkönyv / Kertész Imre és
Esterházy Péter - Budapest, 1993
[Verbale], Valaki más:
[cronaca del cambiamento] - Budapest, 1997
[Qualcun altro], A
gondolatnyi csend, amíg a kivégzőosztag újratölt - Budapest, 1998, [Il silenzio momentaneo, nel
mentre il plotone ricarica i fucili], A száműzött nyelv - Budapest, 2001, [La lingua esiliata]
Un regista
belga sta realizzando un film tratto da «Kaddis per un bambino non nato».
Una esperienza personale: La notizia mi
raggiunse mentre mi trovavo in Ungheria e allora acquistai immediatamente il
libro. Portatolo a casa, incominciai a leggerlo solo settimane dopo, notando
immediatamente che «l'avevo giŕ letto». Non lo ricordavo piů. Di lě a pochi
giorni ricevendo in regalo l'edizione italiana, esclamai: ma certo, l'avevo
preso in prestito dalla Biblioteca Ariostea. Solo che qualcosa non combinava;
l'aspetto esteriore e l'esposizione risultava alquanto differente. Dopo poco
scoprii che il mio testo magiaro era in versione «canovaccio per un film». Di
fatto in Ungheria coesistono le due versioni, delle quali trovo piů
interessante quella per il film. Piů dialoghi, scritto con piů interruzioni, in
25 capitoli, risulta maggiormente vario.
(Novembre
2002)
Rif. 2002-ĺrs Nobelpris i
litteratur tilldelas den ungerske författaren Imre Kertész.
Nota:
Il presente articolo sarŕ ripubblicato anche sulla rivista ferrarese
«UnPoDiversi» nel mese di Gennaio prossimo.
[Ivan Plivelic]