indignazione e rabbia in tutto l’Abruzzo - 3 ottobre 2007

L’orso Bernardo, simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, è stato ucciso insieme alla sua compagna, ad un altro orso e a due bellissimi esemplari di lupo.

La “mattanza” è stata scoperta dalle guardie del parco in una zona ricadente nel comune di Gioia dei Marsi ma molto vicina a Pescasseroli.

Gli animali sono stati quasi sicuramente avvelenati anche se, per stabilire con certezza la causa della morte, sarà necessario l’esame autoptico.

La notizia della morte di Bernardo ha suscitato indignazione e rabbia in tutto l’Abruzzo ma anche in ambito nazionale, tanto che il WWF ha stabilito una taglia di 10.000 Euro per chi denuncia i colpevoli.

L’orso Bernardo insieme all’orso Generoso e all’orsa Gemma era un cosiddetto “orso confidente”, un animale, cioè, che si avvicinava ai centri abitati, superando la naturale paura dell’uomo, facendo razzia di galline.

Anche Ortona  non è stata risparmiata dagli attacchi dell’orso e, per questo motivo, alcuni volontari, insieme all’associazione “Amici dell’Orso Bernardo” di S. Sebastiano avevano già iniziato a risarcire di galline e polli gli allevatori del paese, organizzando anche dibattiti e informative su questa specie di orsi, l’orso marsicano appunto, specie rara ed in via di estinzione.

La scomparsa di Bernardo è una perdita gravissima per il nostro territorio, come è altrettanto grave quella di tutti gli animali che vigliaccamente vengono uccisi con il veleno.

Nella speranza che ci siano più controlli, che le persone siano più sensibili sul tema della tutela degli animali e dell’ambiente, salutiamo Bernardo e la sua compagna con tanto affetto.

a giuseppe garibaldi (1° ottobre 1907) - 1 ottobre 2007

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Ore 11:00 – Inizia la Santa Messa in onore di S. Antonio Abate. Così come ieri, anche oggi molti sono i fedeli che prendono parte alla celebrazione, diversamente dagli altri anni in cui, essendo spesso un giorno lavorativo, non tutti quelli che vorrebbero essere presenti riescono ad essere ad Ortona già dal primo giorno di festa. La messa viene officiata da due sacerdoti.

Il cielo è nuvoloso e l’aria è gelida, sembra di essere a novembre piuttosto che nei primi giorni di settembre, e pensare che solo una settimana fa c’era l’afa anche ad Ortona.

In questo clima quasi invernale, al termine della celebrazione religiosa, si svolge la tradizionale asta che oggi è molto veloce e si chiude alle ore 12:15 per la somma di Euro 200,00.

La statua di S. Antonio appare sul sacrato, i portatori la sollevano per metterLa in spalla, la piazza applaude commossa. Inizia la processione per le vie del paese tra canti, preghiere e le musiche della fanfara dell'Associazione Nazionale Bersaglieri.

Alle ore 13:15 il corteo giunge al piazzale del Vascone dove si ferma per ascoltare una bella batteria pirotecnica: la pioggia del giorno quattro ha lasciato il freddo ma ha permesso che gli spari si svolgessero regolarmente, per la soddisfazione di molti ortonesi da sempre appassionati di batterie pirotecniche e di fuochi d’artificio.

Ore 13:40 - La Statua del Santo viene riportata nella parrocchiale dove il sacerdote impartisce la benedizione solenne. Il corteo si scioglie e gli uomini si recano a Ca’ d’Alfonso, per il consueto aperitivo.

Buon pranzo a tutti.

Ore 16:00 – Al piazzale del vascone inizia una simpatica gara di pesca organizzata dal Comitato Feste. In molti, soprattutto i giovanissimi, cercano di “pescare” le trote che numerose si vedono “nuotare” dentro  l’abbeveratoio ma è molto difficile riuscirci. Tra le risate e il divertimento di tutti, alcuni concorrenti decidono di pescare con le mani e così fanno andando anche a finire dentro l’acqua e facendo un bagno che, visto il clima di oggi, non sappiamo fino a che punto sia stato gradito e salutare.

Ore 18:00 - Il cielo è sempre più nuvoloso, fa freddo ma la temperatura è leggermente aumentata rispetto ad oggi infatti, comincia a piovere.

Intanto nel piazzale del vascone, nonostante la pioggia, si stanno ultimando i preparativi per la gara podistica che avrà inizio alle ore 20:00. Vengono distribuite bottiglie di acqua e bicchieri di plastica da riempire per dare da bere agli atleti. 

Ore 20:00 - E’ tutto pronto per partire. I concorrenti vengono invitati a posizionarsi sul punto di partenza, dietro la fanfara dei bersaglieri. Lo speaker comincia a fare il conto alla rovescia.

L’inizio della corsa è preceduto da un minuto di silenzio in ricordo di Domenico Maggi, giovane ortonese prematuramente scomparso, al quale è dedicata la gara di oggi.

Al via si muovono prima i bersaglieri i quali, correndo e suonando aprono la strada al gruppo. Sono iscritti 104 atleti, ne partecipano 101. Il percorso si snoda per le vie del paese, è lungo otto chilometri (quattro giri) ed è stato “segnato” nei giorni scorsi ma, per sicurezza, dei ragazzi vengono posizionati in alcuni punti del paese per evitare che i corridori sbaglino strada. Alle ore 20:00 – la temperatura è di otto gradi, è freddissimo!

Taglia per primo il traguardo un concorrente marocchino e anche il secondo e il terzo classificato nella classifica generale sono due podisti marocchini.

Continua ad essere freddo anche se, a pochi minuti dall’inizio della corsa la pioggia, per fortuna, è cessata.

Terminata la corsa ai concorrenti assetati viene distribuito del cocomero mentre dei pentoloni vengono portati sotto un gazebo collocato davanti al comune per distribuire pasta e fagioli e penne all’arrabbiata, entrambi molto gradite da tutti.

Ore 22:00 - Dopo la cena il gruppo di partecipanti alla gara si sposta in piazza S. Giovanni Battista per la premiazione dei primi tre classificati nella graduatoria assoluta e delle prime tre donne nonché di tutti i primi tre classificati per ogni categoria.

Ecco tutta la classifica:

Classifica generale...

Classifica maschile...

Classifica femminile...

Intanto la fanfara dei bersaglieri ha iniziato il proprio concerto all’interno della parrocchiale causa il freddo e la minaccia di poggia. Dopo aver sospeso l’esibizione per consentire la premiazione, la fanfara riprende a suonare ed intrattiene l’appassionato e numeroso pubblico ortonese fino alle ore 23,30.

Una giornata intensa, ricca di momenti di grande emozione, volge al termine ma non per i ragazzi che, lungo Via Piano, nonostante il freddo, continuano la festa in compagnia di tanta birra.

Ore 17:30 – Molti fedeli si apprestano a partecipare alla celebrazione della Santa Messa del giorno della “mezza festa”, sicuramente più numerosi rispetto agli altri anni perché quest’anno si svolge un importante evento: è stata ricostituita la Confraternita della Madonna delle Grazie e oggi si svolge la cerimonia ufficiale con la benedizione delle vesti e la vestizione dei confratelli.

Ventitre confratelli, indossando la tunica bianca, dalla stanza adiacente la navata destra attraversano la navata laterale e poi quella centrale per fermarsi tutti intorno all’altare centrale dove vengono benedette le vesti.

E’ un rito toccante, fatto di parole, formule e gesti. Ciascun confratello viene chiamato per nome, si porta al centro della navata centrale e, con l’ausilio di un padrino o madrina precedentemente scelti, indossa la mantellina celeste che, insieme ad una collana con una medaglia recante l’immagine della Madonna, completa l’abito dei confratelli il quale, a sua volta riproduce quello che indossavano gli appartenenti alla  Confraternita del passato. Nella parrocchiale c’è molta emozione.

Auguri a tutti i confratelli e buon lavoro.

Ore 19:00 - Terminata la celebrazione la festa si sposta all’esterno dove, in ricordo di un’antica tradizione, vengono distribuiti i fichi e, quest’anno, anche delle ciambelle. Vogliamo  ricordare di nuovo di quale tradizione stiamo parlando.

Nell’Ottocento, la novena in onore di S. Antonio, S. Rocco e la Madonna delle Grazie veniva celebrata presso la chiesa detta della Madonna della Grazie, che sorgeva in contrada Aia, allora considerata località “fuori del paese”. Al termine della messa, mentre i fedeli tornavano ad Ortona passando per una strada di campagna che corrisponde all’attuale Via Roma, suonava la campanella dell’Ave Maria e, poiché lungo questa strada si trovavano i rivenditori di fichi che offrivano la loro merce ai passanti, si cominciò ad usare l’espressione “campanella a fiqura a fiqura”. Ogni anno, il giorno della “mezza festa” i fichi e la campana più piccola che suona, la Din Din, ricordano quello che succedeva un tempo.

Ore 21:00 – I tradizionali appuntamenti di questo giorno continuano.

Sulla cassa armonica si sta allestendo la scenografia che ospiterà la Compagnia "Il Fiore" del Casale di Aschi nella rappresentazione teatrale intitolata “La Carmen”.

Una libera interpretazione della “Carmen” di G. Bizet diventa lo spunto per ripercorrere e riproporre momenti di vita del passato, termini ed espressioni dialettali. In molti sono venuti in piazza per vedere la rappresentazione ma non tutti riescono a seguirla fino alla fine perché è molto freddo. Il repentino abbassamento di temperatura avutosi ieri pomeriggio oggi è rimasto immutato e questa sera l’aria è gelida. Speriamo che domani sia una bella giornata e, soprattutto, che sia più caldo.

Ore 9:43

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Divertente torneo di briscola vinto da Mariolino e Lucio

Il Comitato feste rende noto il programma del 6, 7 e 8 settembre 2007.