ORTONA 2000

Una esperienza ricca di soddisfazioni nonostante i risultati.

 

Quando nel bel mezzo di una ‘cocomerata’ a Sulla Villa raggruppi, timidamente, i compagni, gli amici, e proponi loro di rifare la squadra non sai se ti dicono ‘si’ perché realmente sono convinti di quello che stai dicendo o perché sono così tanto storditi dall'alcool da non reggersi in piedi e ciondolano annuendo istintivamente con la testa.....

 

Col passare del tempo ho capito chi diceva 'si' sul serio e chi invece lo diceva a causa di qualche bicchiere di troppo......Il giorno dopo ero elettrico, non mi sembrava vero....le telefonate, i fax, le raccomandate, gli incartamenti da consultare.... sotto le feste di settembre il 'sogno' ha preso forma....grazie soprattutto al contributo, economico e non solo, del paese. La squadra ha avuto cosi modo di iscriversi al campionato, il suo decimo campionato...e pensare che si rischiava di non raggiungere la doppia cifra...certo per l'importanza del traguardo Ortona e l'Ortona si sarebbero meritati tutt'altro clima...tutt'altro progetto, anche tutt'altra voglia.......ma non sempre le cose vanno come avresti voluto...

 

La stagione per forza di cose si presentava diversa dalle altre...probabilmente sarà diversa anche da tutte quelle che seguiranno (perchè mi auguro che ne seguiranno...); ad inizio estate, infatti, Aurelio Rossi, vicepresidente e autentico tuttofare rassegna le proprie dimissioni lasciando cosi la sua carica, un ruolo cucito su misura per lui, cosi attento e scrupoloso....verrà poi sostituito da Pietro Di Benedetto. Anche il mister, Antonio Sforza, dopo alcuni episodi decide di lasciare la squadra. L'Ortona 2000, in extremis, viene comunque iscritta. Una squadra orfana di elementi fondamentali, come Arcangelo, Davide, Pierino, come Mattia (tralasciando la colonia di Cerchio, che dopo una toccata e fuga dalle nostre parti è approdata in seconda categoria). Gli allenamenti iniziano dopo le feste quando le altre squadre sono al lavoro quasi da un mese, la preparazione è approssimativa, i minuti nelle gambe inesistenti....la rosa è incerta, composta dai giocatori rimasti, più qualche graditissimo ritorno come Paolo Moretti in porta, Peppe Villanucci in attacco, Angelo 'Pit' e Stefano a centrocampo...sono tornati Giuliano, Sandro, Emiliano, Giuseppe...a poche settimane dall'inizio del campionato troviamo anche il mister, Tonino Silvagni.....più che un mister un “uomo da spogliatoio”, una persona che non avrà conoscenze tecnico-tattiche e che forse nemmeno dal punto di vista della preparazione può portare quel qualcosa in più....ma che cerca di fare il suo lavoro con entusiasmo, con voglia. Del resto per stare in terza categoria non serve necessariamente essere dei fenomeni e quest'anno poi in cui tutto è nato, o meglio rinato, all'ultimo minuto, serviva una persona che prima di tutto sapesse portare entusiasmo e che fosse il primo ad entusiasmarsi, una persona che sapesse gioire e farci gioire delle più piccole cose....e in questo Mister 'Patata' va solamente ringraziato: confusionario come pochi, ha saputo portare una buona dose di leggerezza, la voglia di stare insieme per giocare; in mezzo a tante difficoltà - (perché di difficoltà ce ne sono state milioni) - la squadra ha saputo fare gruppo.

 Non è tanto che gioco a Ortona, ma ogni anno ci siamo detti di avere un bel gruppo...poi però puntualmente tutto si rovinava, quando non arrivavano le vittorie, quando c'erano i primi attriti... quest'anno invece credo di aver davvero capito cosa sia un gruppo...il sapersi sacrificare, il VOLERSI sacrificare con i compagni e per i compagni, per la squadra, per cercare di raggiungere qualcosa insieme....vedere ragazzi di vent'anni (o meno) ridere e scherzare con quei terribili quarantenni quali possono essere Sandro o Sabatino o Villanucci (che i quarant'anni l'ha superati da un decennio!!)...vedere Giuliano dare consigli a Carlo...Paolo che cerca di insegnare qualcosa a Michele (..vederlo soddisfatto quando Michele in partita mette in pratica quelle cose…) il nostro cercarci al di fuori del campo, stare insieme per una cena, per una festa, sentirsi in mezzo la settimana per aggiornarci, restare anche un paio d'ore al bar dopo le partite per parlare, ridere...il confrontarci a viso aperto...anche il nostro prenderci in giro…

Quello che mi rimarrà dentro sarà forse la capacità di fare gruppo, il nostro esserci improvvisamente compattati dopo le prime due (quasi disastrose) partite....la reazione del secondo tempo con Luco, in un sabato pomeriggio che dopo il primo tempo ci vede sotto, in casa, 3-0 e che ci vede gioire al 93' per il gol di Riccardo che ci porta sul 3 a 3, la vittoria su Trasacco la giornata seguente, un 2-0 firmato dai due giovanissimi, dal futuro assicurato, Giuliano e Villanucci, a coronamento di una partita di sacrificio, sotto la pioggia, a tratti sotto la neve, una partita in cui esce fuori il gruppo...poi i pareggi interni con Pratola e Sulmona, la sconfitta 3 a 1 a Pratola, contro la capolista, tutte partite in cui esce fuori la forza del gruppo, anche nel momento della sconfitta...tutte partite in cui diamo tutto...in cui escono fuori il carattere, la grinta, l'orgoglio di una squadra ferita...tutti momenti in cui le fatiche di settembre, le ansie, sono ripagate.

Poi con Introdacqua la svolta in negativo: dopo un primo tempo dominato in cui stavamo demolendo gli ospiti 3 a 1 grazie ai gol di Mattia, Riccardo e Franco, nel secondo tempo un arbitraggio scandaloso e la nostra solita incapacità di gestire partita e nervi ci portano a gettare una partita praticamente vinta....con due rigori inesistenti gli avversari pareggiano e poi allo scadere si portano in vantaggio....da lì qualcosa si rompe....

Il girone di ritorno è avaro di soddisfazioni, alla prima partita strappiamo un pareggio nel 'derby' casalingo contro i Casali, dopo di che solo brutte figure...con Barrea e Luco veniamo travolti, in coppa giochiamo senza troppa voglia facendo ruotare gli uomini...alla ripresa del campionato con Trasacco perdiamo una partita finalmente combattuta, che ricorderemo soprattutto per il brutto infortunio di Villanucci colpito duro da un avversario e portato in ospedale....di lì in avanti sconfitte con Pratola e Pacentro e pareggio 2 a 2 a Sulmona, con i padroni di casa che riacciuffano il pari su rigore nei minuti di recupero…poi ancora una sconfitta a Introdacqua, e un pareggio all’ultimo minuto con Scanno….

 

Da quel 23 agosto di tempo ne è passato...di cose ne sono successe...! Io per primo mi sono trovato in una cosa più grande di me...troppo più grande di me.... fortunatamente ci sono persone che non mi hanno lasciato solo, e c'è chi anche dall'esterno mi ha aiutato come e appena ha potuto...

 

La stagione non è stata delle più esaltanti, anzi, tutt'altro...abbiamo vissuto un anno immersi in un mare di difficoltà, abbiamo saputo fare buone cose, abbiamo dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, che siamo un vero gruppo....ci sono stati episodi che hanno messo a repentaglio il proseguo del cammino, hanno messo a dura prova le nostre certezze, le convinzioni...anche l'importanza che avrebbe dovuto avere la squadra nella nostra lista delle priorità.... Abbiamo saputo soffrire contro squadre troppo più forti di noi, attrezzate per vincere, abbiamo saputo reagire, abbiamo preso sberle (calcisticamente parlando) che non scorderemo mai...ma l'abbiamo fatto sempre lottando....abbiamo messo sul campo, su ogni campo, che abbiamo calcato la voglia...abbiamo dato l'anima!

Quando dai i primi calci a un pallone, quando giochi in piazza la domenica, dopo la messa, quando ti avvicini al calcio... ci sono tante cose che non vedi, che non sai, e che nessuno ti insegna....non t'insegnano cosa vuol dire 'soffrire' su un campo, non ti insegnano a sacrificarti per i compagni e per la squadra...certe cose le capisci dopo, col tempo.. quando ti ritrovi sotto la neve, al freddo...quando un gruppo di amici lascia tutto e tutti per quella maglia... per quei colori...per quel paese! Sotto le feste mi dicevano:...."ma chi te lo fa fare....ti prenderai solo incazzature....delusioni....ma ne vale davvero la pena?". Su un po’ di cose avevano ragione...di incazzature me ne sono prese tante, e tante altre me ne prenderò da qui alla fine...di delusioni ne ho avute....ma è stata un'esperienza che non mi pento ne mi pentirò mai (spero) di aver fatto. Ho avuto la possibilità di conoscere meglio molte persone con cui prima solo distrattamente scambiavo un saluto, ho rivalutato, nel bene e nel male, molte persone… e, cosa più importante, nel mio piccolo ho avuto la possibilità di 'restituire' qualcosa a chi mi ha cresciuto...a chi mi ha dato tanto senza chiedere mai nulla in cambio…a chi mi conosce da sempre…Ortona.

Al di là di come finirà questo campionato, al di là del fatto che potremo o meno levarci qualche soddisfazione in queste ultime giornate, al di là dei risultati, di qualche figura o prestazione che avremmo evitato volentieri, io mi sento di dire grazie...anzi....GRAZIE...ai ragazzi, al mister, non come giocatori, ma come persone, grazie a chi non ha mai mollato, a chi pur sapendo di stare fuori è sempre venuto, e sempre con il sorriso; a chi per esserci è partito da Roma, a chi ha lasciato a casa la famiglia, i figli...a chi ha lasciato i figli a casa a Roma ed è partito (per non farci mancare nulla), a chi tornando da Torino ha impiegato quelle poche ore di libertà per venire a darci una mano invece di passarle con gli amici, con la famiglia, invece di starsene buttato in casa....grazie a chi ha sacrificato un po’ del suo tempo, dello studio, del lavoro, delle amicizie, grazie a chi ha preferito 11 maschietti sudati, esauriti e sporchi alla propria ragazza....grazie a chi ha trattato la squadra come "un'amante" raggiungendola appena possibile... grazie anche a chi è venuto perché non avrebbe avuto nulla di meglio da fare, ma l'avrebbe preferito al freddo e alla pioggia...GRAZIE....perché dopo una batosta non vi siete tirati indietro, perché non c'è stato arbitraggio scandaloso o risultato pesante che vi abbia fatto passare la voglia di giocare e lottare...GRAZIE... perché quando la gente vi chiede che senso ha farsi i chilometri per andare a giocare partite già perse in partenza rispondete con un sorriso, consapevoli del fatto che gli altri non potranno mai capire cosa vuol dire essere attaccati ad un paese, a un pallone, a una maglia....consapevoli del fatto che Ortona è Ortona...e non c'è niente al mondo di lontanamente paragonabile....GRAZIE perché portate addosso i segni di ogni battaglia...perché gli altri non potranno mai capire che i graffi, i tagli, le ginocchia rovinate, i dolori sono il segno del vostro impegno, la prova del vostro sacrificio, sono il segno evidente che non vi siete risparmiati, che non avete ceduto un centimetro all'avversario, sono il segno che nonostante il freddo, la pioggia, il fango.. voi c'eravate!! Che ne sanno loro....quelli che dicono 'ma come ti va' o più spesso... 'ma lascia perde, come te pija' ...che ne sanno loro di quello che uno prova a giocare con gli amici di sempre, nel campetto di sempre.. in mezzo alla gente con cui sei nato e cresciuto? Che ne sanno della soddisfazione che provi quando dopo una vittoria o una bella partita entri al bar e vedi le facce di una vita che ti sorridono... i familiari, le fidanzate, gli amici, sono forse le stesse persone che facevano il tifo anche nei tornei estivi da piccoli, sono quelle persone che poi davanti ad una bella birra, ridendo ti prenderanno in giro per un errore o ti diranno che quella magia fatta in mezzo al campo non era poi cosi difficile, lo faranno sempre con il sorriso e senza fare drammi, di nessun tipo, perchè a loro non interessa più di tanto il risultato....gli basta sapere che c'è ancora qualcuno che nel suo piccolo mostra amore verso il paese. Che ne sanno quelli che leggono il giornale il lunedì, o gli amici di scuola, le ragazze...che ne sanno della soddisfazione di giocare non per una squadra ma per la tua famiglia.....che ne sanno loro?! non lo sanno......e purtroppo per loro non lo sapranno mai....perché….perché forse sembrerà retorica …ma di Ortona ce n'è solo una!!! Beh nonostante il sangue, le brutte cadute, gli infortuni, ancora una volta siamo li, siamo stati li...e cercheremo di stare ancora li.....a correre dietro ad un pallone........portando sulle spalle il nome dell'Ortona....di Ortona...cercando di onorarlo sempre, fino all'ultimo minuto!!

Ultimi, ma non per importanza i ringraziamenti a chi nonostante i risultati “non brillanti” c'è stato...a chi ha esultato e gioito con noi per un gol, a chi ha imprecato per un occasione persa....a chi c’ha seguito a Pratola, a chi è venuto a Casali d'Aschi....a chi è sceso al campo nonostante il freddo, nonostante il tempo, a chi c'è stato nonostante le varie feste...grazie a chi c'è stato sempre e a chi è venuto anche solo una volta, ma in quell'unica volta c'ha dato l'anima... GRAZIE...perché non sarete numerosissimi o rumorosi....ma sapete come farvi sentire.... grazie, come sempre...

 

NON SOLO PERCHE’ CI SIETE STATI....MA PER COME CI SIETE STATI....

 

                                                                                                                                                           Marco Celli