S. generoso

Una festa religiosa, una festa senza distrazioni.

 

E’ un tiepido sabato di maggio e Ortona si appresta a festeggiare il proprio Patrono San Generoso, ma non si sentono i colpi di sparo di apertura della festa. Anzi… non c’era aria di festa, forse perché non c’è proprio la voglia di festeggiare… è passato poco più di un mese dal terremoto che ha devastato L’Aquila e inevitabilmente la mente e il cuore di ognuno di noi sono ancora provati per tutto quello che è stato, e soprattutto per quello che sarà. In segno di rispetto per quanto accaduto alla nostra terra, al nostro Abruzzo, Ortona ha voluto rendere devozione al nostro Protettore svolgendo solo il rito religioso. La devozione che ci lega a San Generoso è sempre molto forte, e la forza del legame si manifesta nell’emozionante applauso che lo saluta ogni volta, da sempre, quando, forte, maestoso e protettivo, viene innalzato sul sacrato della Chiesa verso il cielo … così è stato anche quest’anno. Ma non ci sono stati gli spari di accompagnamento durante la processione; non c’è stata la batteria pirotecnica; c’è stato solo un grande rispetto e un surreale silenzio volto ad invocare l’aiuto di San Generoso affinché continui a proteggere la nostra amata Ortona e a rivolgere il pensiero a quanti a causa del terremoto hanno perso tutto. Un gesto di umiltà che il popolo ortonese ha voluto compiere a dimostrazione del fatto che contro la forza della natura l’uomo non può nulla.

 

                                                                                                                                                           Antonella

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