S. ONOFRIO, UNA FESTA DAL TONO PIÙ PACATO

Un gruppo di volontari del rione S. Onofrio ha organizzato la festa in onore del Santo.

Lo spettro di un anno senza feste, senza l’otto settembre, aleggiava minacciosamente nell’aria fin dall’inizio del 2008. A ridosso della festa di S. Antonio Abate, infatti, non si era ancora costituito un Comitato feste. Che tragedia!

Fortunatamente un gruppo di giovanissimi volenterosi, con buona pace di tutti, si faceva carico di organizzare esclusivamente i festeggiamenti in onore di S. Antonio.

Così il problema dell’assenza di un Comitato si ripresentava per la festa di S. Generoso. Ancora una volta, però, all’ultimo momento, la tragedia veniva evitata: a S. Generoso si tributava il giusto onore, in una bella giornata di maggio, grazie ad un Comitato, purtroppo momentaneo.

Un Comitato feste per il resto dell’anno non esisteva ancora.

Si avvicinava l’estate e con essa la festa di S. Onofrio. Forse proprio questo Santo, al quale Ortona rende un culto antichissimo, mal sopportando l’ozio e il menefreghismo cui si stavano abbandonando i suoi fedeli, si sarebbe adoperato affinché Gli fosse dedicata la tradizionale festa di luglio. Quest’ultima aveva luogo il giorno 19.

Gli abitanti dell’omonimo rione provvedevano ai preparativi della festa, che si svolge vicino alla chiesetta del Santo, nel quartiere più antico di Ortona. In un caldo pomeriggio d’estate si celebrava la Messa, seguita dalla processione, che tradizionalmente si snoda all’interno del rione S. Onofrio. Nel tardo pomeriggio e in serata la festa religiosa lasciava il posto a quella profana, che prevedeva la degustazione di gustosi panini con porchetta e prosciutto e di penne al sugo.

La festa di S. Onofrio procedeva con un tono diverso rispetto a quello degli anni precedenti, più pacato. Una festa sobria, senza fronzoli, senza troppo clamore e con una partecipazione più scarsa del solito.

In mancanza di musica e balli, i rumori di una calda sera d’estate costituivano l’unico sottofondo al calmo parlare della gente…

Di lì a qualche giorno quel terribile spettro di un’estate senza feste sarebbe stato allontanato.