IL PRIMO ANNIVERSARIO DEL GRANDE INCENDIO

Il fuoco dello scorso anno è ancora vivo nei nostri ricordi.

 

Quando una famiglia celebra un anniversario, lo fa per ricordare un evento particolarmente lieto o uno particolarmente triste. A questo secondo caso si riferisce per la comunità ortonese la data del 24 luglio, ormai legata indissolubilmente al terribile incendio che proprio in questo giorno del 2007 ha circondato il paese con il suo abbraccio di morte, provocando danni notevoli all’ambiente circostante e meno gravi, fortunatamente, all’abitato. Certo, d’estate le cronache italiane riportano spesso notizie di incendi, ma quando ti tocca da vicino è un’esperienza sconvolgente. Neppure a memoria dei paesani più anziani si era mai verificato un evento di questa gravità, che ormai resterà per sempre negli annali della storia ortonese.

Il fuoco, che la notte precedente faceva appena capolino sopra la Sfessa, la mattina, aiutato da un vento insistente, aveva oltrepassato il fiume ed era arrivato repentinamente a lambire minaccioso le prime abitazioni a “Casa Calla”. In breve tempo si è propagato per tutto il perimetro dell’abitato, minacciandolo da ogni punto. La rapidità con cui è accaduto il tutto e l’intervento tardivo dei soccorritori, impegnati contemporaneamente su vari fronti per tutto l’Abruzzo, hanno chiamato a raccolta tutti gli “abili al servizio” che si trovavano in paese che, equipaggiati come meglio potevano, si sono precipitati nei punti maggiormente minacciati per cercare di contenere le fiamme e per provvedere al resto della popolazione. Trovarsi in una situazione tale vuol dire lottare contro tanti nemici: il calore, ovviamente, poi il fumo denso e acre, che vela la vista e mozza il respiro, un impotente terrore ad ogni aggiornamento sulle nuove zone che il fuoco ha conquistato, l’angoscia al pensiero delle peggiori conseguenze possibili, la lucida consapevolezza che gli sforzi umani, per quanto eroici, siano ben poca cosa di fronte a un avversario così subdolo e potente.

Ciascuno ha messo a disposizione le proprie energie e in relazione all’età, alla forza, alle capacità, alle necessità del momento ha cercato di dare un contributo, piccolo o grande che fosse, alla lotta disperata per la salvezza del paese. Tutti hanno manifestato un affiatamento, uno spirito di collaborazione, una dedizione eccezionali, che difficilmente emergono nel quotidiano, ma sono evidentemente caratteristiche ben presenti nell’animo e hanno solo bisogno di una spinta per scuotersi dal torpore.

Oltre che dal pericolo comune, le persone coinvolte erano unite da un corale sentimento di rabbia verso il responsabile di quel disastro (nessuno aveva visto il piromane in azione ma tutti erano certi della sua scellerata responsabilità) e invocando contro di lui, oltre la giustizia degli uomini, l’ira di Dio e anche peggio, trovavano un comprensibile sfogo alle sensazioni di quei momenti e nuova energia per continuare.

Già quel giorno infatti non appariva realistico pensare che il responsabile sarebbe stato individuato, e così è stato, ma questo può passare in secondo piano di fronte alla vittoria di Ortona sul fuoco. Certo, il nemico si è preso diversi ettari di bosco, quel fondale verde che arricchiva la bellezza del panorama, campi, alcuni beni materiali, ma il bilancio poteva essere ben più drammatico e di questo il paese ha voluto ringraziare i suoi invocati Protettori celesti con una Messa celebrata a Sulla Villa nei giorni seguenti.

 

Tanto fervore di attività non si è esaurito in quel 24 luglio ma, decantati i sentimenti negativi, si è incanalato in iniziative volte a rimediare alla desolazione della nera morsa intorno al paese e a riportare la situazione sotto controllo. Già nei giorni immediatamente successivi è nata l’idea del comitato “Un bosco per Ortona”, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi da destinare a progetti di recupero ambientale. Questi obiettivi si sono concretizzati in un bel servizio su quanto è accaduto, andato in onda in novembre su RAI 3, e già in due Feste dell’Albero, durante le quali tanti volontari hanno messo a dimora nuove piante nella zona della Circonvallazione, gravemente colpita dall’incendio.

Inoltre, è stato istituito il Nucleo di Protezione Civile comunale, formato da tanti volontari del posto. Nella nostra terra, fortunatamente, per una mano criminale ce ne sono decine pronte a lavorare generosamente per il bene comune.

Il primo anniversario del grande incendio è stato celebrato pubblicamente il 26 luglio 2008 con varie iniziative. Per ricordare è stata organizzata una passeggiata alla Sfessa, nei luoghi maggiormente devastati dalle fiamme, e una conferenza presso il centro Verde dal titolo “Raccontando l’incendio”. A queste iniziative è seguita una bella manifestazione enogastronomica per le vie del paese, dal tono più leggero delle precedenti ma ugualmente significativa, come per simboleggiare il ritorno alla normalità dopo la grande paura.

L’anno che è trascorso da allora non ha minimamente sbiadito il ricordo di quest’evento ed è ancora viva l’eco del timore e dell’angoscia che hanno oppresso in quel giorno il cuore degli ortonesi, sia che fossero presenti, come me, sia che partecipassero informandosi da lontano. Resta ancora oggi al paese uno sfondo annerito a cui l’occhio si rifiuta di abituarsi, che ogni volta vorresti cancellare con un gesto della mano come uno scarabocchio da un foglio, ma che resiste ostinato. La natura è stata offesa pesantemente e le cicatrici saranno visibili ancora per molto, continuando a far riflettere chi le osserva sul grande patrimonio andato in fumo, come purtroppo continua ad accadere ogni estate in tutta Italia.

24 luglio, anniversario di un evento triste che, però, ha messo in luce molti aspetti positivi della gente di Ortona: l’energia, l’altruismo, la capacità di sacrificarsi per il bene di tutti, l’amore e il rispetto per i luoghi e la natura della propria terra. L’auspicio è che il futuro riservi molte altre occasioni, liete però, in cui queste qualità possano tornare a far parlare di sé!

 

                                                                                                                                                            Anna