PRIMAVERA PAZZERELLA

Nella stagione della rinascita, le belle giornate si alternano ad autentiche bufere invernali

 

E’ noto che il 21 marzo è la data di ingresso in una nuova stagione: la Primavera. E’ il giorno in cui nel nostro pianeta, la Terra, il periodo di illuminazione e il periodo di oscurità si equivalgono: si dice nel gergo tecnico che si entra nell’equinozio di primavera.

Ma le stagioni astronomiche e quelle meteorologiche o climatiche non sempre corrispondono e negli ultimi anni meno che mai. L’aumento complessivo della temperatura del pianeta sta cambiando il clima e di conseguenza sta modificando l’alternarsi delle stagioni cui tutti si era abituati e che di fatto scandiva il ritmo della nostra vita.

Questo cambiamento è piuttosto evidente ad Ortona, dove la popolazione, prevalentemente dedita all’agricoltura e quindi molto attenta ed interessata alle variazioni meteorologiche, oggi, non è più certa se a dicembre si è in inverno, se ad agosto si è in estate e così via.

Questo 2001 non ha voluto smentirsi e infatti la Primavera è arrivata, anche ad Ortona, con circa un mese di anticipo sulla data prevista.

Intorno al 20 febbraio il tempo si è messo decisamente al bello: ci sono state regalate della giornate bellissime, piene di sole e con alte temperature, che hanno segnato la fine della stasi invernale e il risveglio della natura tutta.

La pochissima neve rimasta sulle cime delle montagne che circondano Ortona si è sciolta immediatamente.

Purtroppo la "neve che mette i denti", quella caduta in dicembre e che a marzo inoltrato, pian pianino, si scioglieva, creava solchi nel terreno e alimentava fossi e torrenti, oggi è solo un lontano ricordo dei più anziani del paese.

Lungo i cigli delle strade e dei torrenti comunque sono sbocciate le prime violette, le prime mammole. Nei prati sono spuntate le margheritine.

La terra, seccata ed indurita dal gelo, è tornata alla vita. Nei campi sono spuntati dapprima sparuti ciuffi d’erba che, giorno dopo giorno, sono cresciuti rigogliosi fino a creare un fitto mantello, verde pallido prima, segno della vita nuova, poi sempre d’un verde più intenso e brillante.

I mandorli, i peschi, gli albicocchi sono tornati a fiorire. Che spettacolo! Questi alberi dai rami colmi di fiori rosa e bianchi dal profumo intenso ed inebriante appaiono come giganteschi fiori che si stagliano imponenti sull’azzurro del cielo e sul verde dei prati.

Sui rami dei meli, dei peri, dei ciliegi sono spuntate le nuove gemme. Sugli abeti esse sembrano tante fragoline di bosco. Le querce, gli olmi, i tigli sono tornati a riempirsi di foglie nuove.

La Primavera si sente nell’aria: sono cambiati i profumi, i suoni, i colori.

E’ tornato a rallegrarci il dolce cinguettio degli uccelli. Basta ascoltarlo per sentirsi parte della natura e dell’universo, per sentirsi vivi nella stagione della rinascita.

La Primavera naturalmente segna anche la ripresa delle attività agricole. Conclusosi il lungo sonno della stagione invernale si rispolverano gli attrezzi da lavoro.

Gli Ortonesi, che per mestiere o per diletto sono contadini, tornano al duro lavoro dei campi. Oggi poca cosa rispetto al passato: si predilige, visto che la popolazione è costituita prevalentemente da anziani e il numero delle famiglie sì è notevolmente ridotto, dedicare il tempo alla coltivazione di una ristretta striscia di terreno da destinare ad orto. Così il terreno, arato prima della cattiva stagione, viene fresato, concimato, preparato ad accogliere le nuove sementi. E finalmente si seminano patate, lenticchie, fagioli, pomodori, ceci, cipolle, agli, insalate e quant’altro.

Poi, come ormai sta accadendo ad Ortona da qualche anno a questa parte, quando tutta la natura si è completamente risvegliata e ha ripreso il suo ritmo, la classica "gelata" primaverile rovina tutto: le prime piantine di grano, le gemme, i primi fiori, tutto distrutto.

Il giorno antecedente la Pasqua, infatti, un’abbondante nevicata ci ha riportato nel freddo dell’inverno. Le temperature sono precipitate immediatamente sotto lo zero. I più anziani hanno detto "è la luna di marzo". L’ultimo scherzo del mese più pazzo dell’anno? Chissà!

 

Maria Tiziana Di Iacovo