RICORDIAMO POPPEDIO SILONE

Esposta la stele funeraria della famiglia di Quinto Poppedio Silone

 

Si è tornato a parlare di Storia nella rinnovata cornice della "Palestra" di Ortona. In una fredda serata di fine Dicembre l’associazione "la Cerqua", in collaborazione con il Comune di Ortona dei Marsi, ha infatti curato l’esposizione della Stele Funeraria di Quinto Poppedio Silone, in una sala del palazzo comunale, a cui ha fatto seguito un congresso sul tema "Ortona dei Marsi e la più antica storia del mondo" nella sala multimediale del Centro Verde che il Parco Nazionale sta attrezzando nei locali dell’ex scuola.

La nostra vallata vede così nuovamente alla ribalta la figura della famiglia Poppedia come pretesto per gettare un rapido sguardo su un arco di storia che arriva fin nella notte dei tempi e cioè ad un periodo detto del Paleolitico Superiore che viene datato tra i 14000 e i 17000 anni fa.

Gli interventi dei relatori Prof. Giuseppe Grossi, valente collaboratore del Dipartimento di Scienze Storiche dell’Università di Pisa, e dell’Avv. Umberto Irti, presidente dell’associazione "Archeo Club" di Avezzano, hanno infatti ricordato come la zona di Ortona dei Marsi, sebbene ancora poco studiata, mostri diverse tracce di insediamenti che per le loro caratteristiche sono sicuramente da ascrivere a quel protoappenninico così ben documentato in altre aree della Marsica. Particolare interessante e nuovo per i molti uditori è stata la notizia del ritrovamento, nella zona est della circonvallazione di Ortona, di antiche basi murarie che potrebbero, per dimensioni e forma, essere riconducibili a quelle di un antico edificio templare.

L’evento, impoverito nei tempi dai numerosi interventi dei politici ed amministratori invitati per l’occasione, ha avuto comunque il suo momento fondamentale nella presentazione della stele funeraria con i suoi rimandi a pagine di storia vecchie di duemila anni. La stele che porta impressa la scritta:

POPPEDIA. P. F. SECUNDA

FILIAE. OSSA. SITA. FITAE.

M. F. MATRI. OSSA. SITA.

rimanda infatti alla famiglia di appartenenza di un importante esponente della vita politica nell’antica Roma: Quinto Poppedio Silone valente assertore della politica di estensione della cittadinanza dell’Urbe al popolo Italico e generale al comando delle forze dei Marsi, dei Peligni, dei Vestini, dei Marrucini, dei Frentani nelle succesive lotte ricordate come "Guerre Italiche" o "Guerre Marse" contro i Romani.

Plutarco nella sua "Vite parallele" traccia la presenza di quest’uomo nella vita politica della Roma di Druso e il grande storico di Roma Tito Livio, a quanto risulta dalla sua monumentale opera sulla Storia di Roma, deve aver parlato diffusamente di Poppedio Silone se negli indici si leggono queste parole. " Silo Pompaedius dux Marsorum auctor eius rei in proelio cecídit (Silone Poppedio condottiero dei Marsi primo responsabile dell'avvenimento cadde in battaglia) ".

Il monumento funerario, ritrovato nel 1814 presso la contrada "le Rosce", posto a ricordo della moglie e della figlia del Condottiero, torna nel suo territorio di appartenenza dopo un lungo periodo di permanenza presso il Museo Civico di Avezzano a cui era stata donato dalla famiglia Buccella, ed è ora possibile visitarlo presso un apposito spazio ricavato nei locali del palazzo comunale. L’esposizione della stele ed il congresso, che ha visto intervenire numerosa la popolazione, hanno dato modo di sottolineare il valore di questo monumento non solo artistico ma anche morale.

La testimonianza nell’ottocento della vendita di carbonari intitolata a Poppedio Silone e, più vicino a noi, di Ignazio Silone che del condottiero prese il nome (lo scrittore di Pescina è stato tra l’altro ricordato con un ricordo personale nell’intervento di Ottaviano del Turco), ci restituiscono ancora una volta un’eredità di impegno e di coerenza politica di cui Quinto Poppedio Silone rimane nonostante i duemila anni trascorsi ancora un valido esempio.

 

Angela Maggi