SI RIAPRONO LE PORTE DELLA CHIESA PARROCCHIALE

Il 22 dicembre 2000 è stata revocata l'ordinanza di chiusura dell'edificio di culto

 

Alla mezzanotte del 24 dicembre 2000, sono state riaperte alla popolazione le porte della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, con una nuova ordinanza che annullava quella di inagibilità per la precarietà del tetto della navata centrale. Gli ortonesi dopo aver vissuto il disagio di non aver avuto la possibilità di poter continuare la professione di fede nel loro abituale luogo di culto, hanno potuto nuovamente varcare le porte del luogo sacro.

Operando attivamente alla riapertura ogni persona si è sentita responsabilizzata, contribuendo nel proprio piccolo perché ciò avvenisse nel tempo programmato. Nei giorni addietro a questa data così importante, si sono formati dei gruppi di lavoro nei quali ognuno si è impegnato a portare a termine il proprio compito, offrendo disponibilità di tempo per raggiungere lo scopo finale.

Le donne si sono organizzate per la pulizia dell’edificio, resa necessaria dalla polvere accumulatasi a causa sia della chiusura sia dei lavori. Gli uomini si sono occupati invece della realizzazione del presepio, portando ciascuno il materiale che occorreva: la Natività è stata rappresentata nella cappella di San Generoso. Sullo sfondo del presepio è stata collocata una miniatura della facciata della chiesa con le porte aperte, mentre davanti alla capanna è stato costruito un muro con le pietre del tetto non riutilizzate, a significare che l’apertura dell’edificio di culto deve essere per gli ortonesi un segno di speranza che si affianca all’analogo significato che da sempre riveste la Nascita di Gesù.

Il gruppo liturgico insieme a don Francesco ha organizzato la cerimonia che si è svolta nella notte Santa. Alle 23.30 circa davanti all’ex teatro, provvisoriamente adibito a chiesa, si sono radunati molti ortonesi residenti e non, che portando delle fiaccole hanno formato una commossa processione: si sono avviati verso la chiesa accompagnati dalla lettura di salmi appropriati alla situazione, come segno di un popolo che attraverso la luce riprende il cammino verso la propria abitazione, perché la "chiesa" è la casa di tutti i fedeli. Terminata la celebrazione della messa don Francesco ha invitato tutti i presenti, molto numerosi, a tornare nel locale dell’ex teatro per partecipare al ricevimento organizzato per festeggiare la riapertura della chiesa di San Giovanni Battista: tutti hanno potuto gustare il panettone, dei dolci fatti in casa, il "vin broulè" e lo spumante. I lunghi mesi di chiusura sono stati molto dolorosi, e questo ritorno nella chiesa ha riportato nell’animo di tutti la fiducia per guardare al futuro con più ottimismo.

 

Tiziana Conte