L'Angolo della Poesia - Io so che adesso -
Nella neve che brucia nascondo il mio viso ora soltanto un soffio basta a strapparmi il cielo
sono come un faggio denudato dall'inverno con il peso delle mie radici avvinghiate alla terra
ad ogni fiocco tremo inutilmente vivo e non so neanch'io perchè.
Siamo solo “materiacosciente” immersa in altra materia, cosciente e non. Questo io credo. Solo un insieme di cellule che si comportano ubbidendo a ben precise leggi chimiche e fisiche. Un ammasso di atomi, ordinati quanto si vuole, che vengono innescati alla vita e infine, esaurito il loro ciclo, si trasformano in altra materia. Non ho quella Fede che mi permette di sperare in un'altra vita. Per dopo vedo soltanto che più non sarò e di questo non mi spavento affatto perché, dopo, il mio essere materia, semplicemente e naturalmente, sarà trasformato in altro. Quello che mi spiazza è assistere al passaggio da uno stato all'altro di materia quando e se non è naturale nè il tempo nè il modo in cui questo passaggio avviene. E' questo che mi fa assolutamente paura e mi spinge ad immedesimarmi in chi è costretto a subire questa innaturalità. Rispetto l’opinione di chi può rifugiarsi al riparo sicuro della Fede, ma rimango fermo nella mia posizione. L’atroce disumanità di certi lutti non può, a mio parere, essere il disegno di un Dio infinitamente buono. Non è la morte ad angosciarmi, ma quel senso di impotente abbandono che si impadronisce di chi resta. |