L'Angolo della Poesia

- Io so che adesso -

 

Nella neve che brucia

nascondo il mio viso

ora soltanto un soffio

basta a strapparmi il cielo

 

sono come un faggio

denudato dall'inverno

con il peso delle mie radici

avvinghiate alla terra

 

ad ogni fiocco

tremo

inutilmente vivo

e non so neanch'io perchè.

 

marzo 2010

Vincenzo Buccella

 

Siamo solo “materiacosciente” immersa in altra materia, cosciente e non. Questo io credo. Solo un insieme di cellule che si comportano ubbidendo a ben precise leggi chimiche e fisiche. Un ammasso di atomi, ordinati quanto si vuole, che vengono innescati alla vita e infine, esaurito il loro ciclo, si trasformano in altra materia.

Non ho quella Fede che mi permette di sperare in un'altra vita. Per dopo vedo soltanto che più non sarò e di questo non mi spavento affatto perché, dopo, il mio essere materia, semplicemente e naturalmente, sarà trasformato in altro.

Quello che mi spiazza è assistere al passaggio da uno stato all'altro di materia quando e se non è naturale nè il tempo nè il modo in cui questo passaggio avviene.

E' questo che mi fa assolutamente paura e mi spinge ad immedesimarmi in chi è costretto a subire questa innaturalità.

Rispetto l’opinione di chi può rifugiarsi al riparo sicuro della Fede, ma rimango fermo nella mia posizione. L’atroce disumanità di certi lutti non può, a mio parere, essere il disegno di un Dio infinitamente buono.

Non è la morte ad angosciarmi, ma quel senso di impotente abbandono che si impadronisce di chi resta.