INTERVISTA AL VICEPRESIDENTE

Ortona dei Marsi, 22 maggio 2004 ore 15:45 – Casalotto bivio Aschi

 

Il campionato è finito da venti giorni e per un punto della situazione abbiamo pensato di fare qualche domanda al Vicepresidente dell’Ortona 2000, Aurelio Rossi. Aurelio senza pensarci troppo si è prestato ad una chiacchierata sui temi più importanti che hanno coinvolto la Società Sportiva Ortona 2000 in questa stagione appena conclusa. L’appuntamento era alle ore 16:00 ad Aschi, poi mentre salivamo in paese ci siamo incrociati con il Vicepresidente che per un contrattempo ci ha invitati a registrare l’intervista giù al bivio tra Aschi e la provinciale. Arrivati vicino alla cabina dove si aspetta la corriera, ci siamo accomodati tutti dentro la mia macchina e dopo una rapida lettura delle domande ho acceso il registratore.

 

Undicesimo posto su quindici squadre, la classifica riassume un campionato pieno di difficoltà. Troppi punti persi con superficialità.

Abbiamo perso troppi punti per un’inezia alcuni per poca attenzione del portiere che la sera faceva tardi e il giorno dopo in campo stava poco sveglio. C’è stato qualche errore di troppo da parte della squadra dopo una partenza brillante. Poi sono cominciate le difficoltà: gli infortuni e le troppe squalifiche. Abbiamo collezionato un numero impressionante di squalifiche, ciò non è accaduto durante le precedenti stagioni. Il salto di qualità consiste nell’essere consapevoli che essendo tesserati con la Federazione bisogna attenersi alle regole, anche se a volte accadono episodi negativi provocati da qualche arbitro che possono provocare nervosismo. Bisogna accettare tutto perché sono cose che fanno parte del gioco. Eravamo partiti bene, tutti andavamo d’accordo, ad un certo punto il giocattolo si è rotto, non riesco a capire perché. L’assenza di un portiere di un certo livello ha determinato in molte partite la sconfitta per un gol di differenza. Tra l’altro, a parte la sconfitta “tennistica” con il Goriano, la maggior parte delle partite sono state perse con un risultato di misura, questo sta a significare che nonostante tutti i problemi la squadra ha sempre combattuto con impegno.

La squadra ha risposto alle attese? Cosa si aspettava di più dal team dal punto di vista tecnico?

Quest’anno la squadra, a mio avviso, ha disatteso un po’ quelle che erano le aspettative. Io credevo che dopo il bel campionato dello scorso anno, dal punto di vista disciplina, dopo aver chiarito le posizioni con il tecnico Antonio, la sua serietà è indiscussa, avremmo avuto la possibilità di fare un bella stagione. Pensavo che questo potesse dare un apporto maggiore ed avere buoni risultati con un buon piazzamento in classifica. Per quanto riguarda il team tecnico, inizialmente andava bene, poi abbiamo cominciato a perdere qualche colpo, forse tra Antonio e Ferdinando c’è stato qualche incomprensione, pero questo è giusto chiederlo a loro. Inizialmente Ferdinando è stato più presente, poi è mancato per molte partite e poi è stato di nuovo presente. Non so se tra loro c’è stato qualche problema, come ho già affermato, bisognerebbe chiederlo a loro. Mi auguro che il prossimo anno si possa riproporre con maggiore impegno.

Quali sono stati i punti deboli della squadra? E i punti di forza?

Come ho già detto in altre occasioni il portiere è stato il punto debole della squadra. Questo non perché non sia bravo, ma perché le ore piccole del giorno prima, chiaramente ciò vale per la maggior parte dei giocatori, lo rendevano distratto e in molte occasioni abbiamo subito gol che potevamo evitare. È come se ad un certo momento si fosse spento l’interruttore e quindi fosse mancata la luce. Comunque la sua serietà non è stata mai messa in discussione.

Veri punti di forza non ci sono stati. Gli anni passati il punto di forza era il nostro capitano che pur essendo il libero della squadra, giocava bene a tutto campo ed era una sicurezza per la difesa.

Quest’anno il nostro capitano ha avuto una stagione un po’ particolare: il lavoro e qualche altro problema ha inciso sulla sua concentrazione. Parlo solo di concentrazione perché per il resto il capitano non si discute. Speriamo che il prossimo anno possa giocare molto più sereno e quindi la difesa tornerà ad essere il nostro punto di forza.

Quanto ha influito la febbre del sabato sera sui risultati domenicali?

Io penso il settanta per cento, anche se scherzando negli spogliatoi ho detto ai giocatori che dopo nottate di divertimenti, entrare in campo e giocare con molto impegno, significa essere veramente forti. Mi piacerebbe un pizzico di serietà in questo senso. Non pretendo che vadano a dormire a mezzanotte, ma neanche alle cinque o alle sei di mattina. Se andassero a dormire prima, avrebbero benefici la salute, la società sportiva, i tifosi e l’Ortona in senso lato, perché quando si vince si fa bella figura ovunque si va, quando si perde un po’ meno. Comunque tutto sommato a parte la partita contro il Goriano, in cui abbiamo perso per dieci a zero, abbiamo sempre tenuto. In questo incontro, a parte il risultato “tennistico”, abbiamo visto alcuni giocatori che si sono risentiti di essere andati in panchina. Io penso che chi va in panchina non deve permettersi di dire: “…domenica prossima non gioco!”. Quello che è successo a Goriano non deve più accadere. Siamo stati costretti a mettere in campo il Presidente, sessant’anni, Patrizio, infortunato, Silvio assente per motivi di studio e poi gli assenti a seguito di provvedimenti disciplinari. Certo abbiamo la lingua molto lunga, se riuscissimo a stare zitti in campo prenderemmo meno squalifiche.

Alcuni potenziamenti al team potrebbero determinare un salto di qualità tecnico?

Abbiamo un ottimo centro campo che se potesse essere schierato tutte le domeniche credo sarebbe uno dei più forti del torneo. Purtroppo abbiamo dovuto fare a meno di Sabatino che è stato squalificato e lo recupereremo molto tardi, di Antonino che ha avuto problemi al ginocchio e quindi non è più venuto tranne l’ultima partita. Il prossimo anno ci ha assicurato che tornerà a giocare a tempo pieno e quindi poter impiegare un giocatore come Antonino, che tra l’altro può essere impiegato anche in altri ruoli, sia in attacco che in difesa, penso che darà maggiori garanzie a tutta la squadra. Abbiamo avuto la sorpresa di aver preso un ragazzo, Fabrizio Melone, che in attacco è stato forte anche se all’inizio quando è mancata la squadra è venuto meno nel gol. Le occasioni ha continuato ad averle, ha segnato la bellezza, mi pare, di quattordici quindici reti. Mi devo complimentare con lui, è stato un ragazzo serio e attaccato ai colori dell’Ortona, quindi gli va reso merito per come ha giocato. Tra l’altro è stato selezionato nella Rappresentativa, insieme a Francesco Asci, anche se non ha potuto giocare per problemi di lavoro. Qualche potenziamento? Attualmente non lo so, si parla di prendere qualcuno forse dal Pescina, comunque è tutto da verificare. Intanto dobbiamo organizzare una riunione quanto prima, con i giocatori, per capire cosa vogliono fare l’anno prossimo. Si tratta di decidere se cambiare la politica societaria e, pur di fare la squadra, prendere i giocatori anche da fuori, ma a questo punto non è più la nostra Ortona. Personalmente non sono favorevole, due o tre pedine potrebbero essere inserite ma sempre legate al gruppo ortonese. L’esperienza precedente che abbiamo avuto con i giocatori di S. Benedetto, ma… non lo so se è da perseguire questa strada. Anche perché il problema più serio è la panchina, se prendi giocatori da fuori sei costretto a farli giocare sempre, perchè altrimenti non vengono. Ovunque si va quando si sta in panchina si sta scomodi. Dal più bravo al meno bravo in panchina si soffre, gestire la panchina è molto difficile e questa è una delle incombenze che ha il tecnico. Per questo motivo avevamo affiancato Ferdinando al tecnico, inizialmente ha funzionato poi un po’ meno. Nulla toglie che si possa ripetere questa esperienza con più impegno.

Quali giocatori si sono contraddistinti per serietà e tecnica?

Fabrizio Melone è da elogiare, era stato dipinto inizialmente come un ragazzo a cui non piaceva impegnarsi e invece ha dimostrato di essere un ragazzo tecnicamente bravo e attaccato ai colori dell’Ortona. Per quanto riguarda la serietà dei giocatori, a parte la partita con il Goriano, è sempre stata dimostrata. Purtroppo qualche incomprensione è capitata con le telefonate tra il mister e i giocatori, nella nostra zona i cellulari non prendono bene il segnale e quindi qualche volta non è stato possibile convocare telefonicamente i giocatori. Qualche equivoco è nato proprio per questo motivo.

Per gli allenamenti, inizialmente si facevano in maniera regolare, poi sempre meno. Secondo me, l’allenamento va fatto soprattutto il venerdì, perché alcuni giocatori tornano da Roma e quindi possono allenarsi con il resto della squadra. L’allenamento è importante, infatti si è visto: le altre squadre durante il campionato sono cresciute da un punto di vista atletico, noi siamo scesi di tono. Questo fa la differenza in campo.

Come hai vissuto il “ricatto” a cui qualche giocatore ha sottoposto il mister: “…se vado in panchina la prossima volta non gioco!”?

In modo categorico non ammetto ricatti da nessuno e tanto meno dai giocatori. I ragazzi devono capire quanto sia difficile tenere in piedi una squadra, anche se di terza categoria, in un ambiente come il nostro dove la collaborazione non c’è. La buona volontà è di pochi, la maggior parte delle persone all’inizio sembra che vogliano partecipare, poi durante l’anno si perdono perché ognuno ha i propri impegni personali. A lavorare intorno alla squadra si resta in pochi. I ragazzi, quindi, dovrebbero avere un minimo di rispetto per queste poche persone che ogni domenica stanno con loro e non li lasciano mai soli. Questa è la nostra società, non abbiamo una forza superiore a questa. Poi se arriveranno altri con più soldi ben vengano, oggi questo passa il convento. Pertanto pretendo che i ricatti non si debbano fare. E poi alla fine giocano tutti, forse qualcuno un po’ meno. Non è facile gestire la cosa. Abbiamo tesserato giocatori non al massimo da un punto di vista tecnico, gli abbiamo dato la possibilità di far parte del gruppo, ora se fanno un po’ di panchina non devono offendersi. A testimonianza che non c’è stato un grande attaccamento alla squadra lo si vede dal fatto che nessuno dei giocatori in tribuna ha mai voluto fare il guardalinee, ha sempre preso la bandierina o il presidente o in sua assenza il sottoscritto. Mai un giocatore che si sia offerto. Per me ancora qualcosa manca.

Quest’anno come è stato il rapporto tra il mister e i giocatori?

Senza dubbio è migliorato rispetto all’altro anno perché si sono capiti, forse si è parlato pure di più, però ancora bisogna lavorare molto. Ho visto che la maggior parte dei giocatori lo hanno capito, si tratta di un carattere particolare ma allo stesso tempo si tratta di una persona brava e seria. Se il carattere non si capisce allora si va allo scontro. Quest’anno nessun giocatore è venuto da me a dire “…se c’è Antonio vado via”, sono sicuro che non si verificherà neanche in futuro. Nell’ultima partita il mister ha fatto un’azione che va elogiata, mi riferisco al comportamento che ha avuto nei confronti di Giuliano, facendolo giocare nell’ultimo incontro di campionato con i suoi amici compagni di squadra. Sia io, sia i giocatori, abbiamo apprezzato molto questo gesto. È sicuramente un segno positivo per l’anno prossimo.

Secondo te il mister ha saputo gestire la panchina?

La panchina purtroppo è di difficile gestione. L’allenatore dal suo punto di vista pensa di aver messo sempre in campo la squadra migliore, ognuno al proprio ruolo. Ognuno di noi ha il suo punto di vista e quindi si può anche non essere d’accordo sulle scelte. Io non mi sono mai voluto occupare di aspetti tecnici, non l’ho fatto con Giuliano, non l’ho fatto con Riccardo e neanche con Antonio. Fin quando sarò nella società mi comporterò sempre così non farò mai il tecnico, anche se ho in mente la mia squadra, le mie preferenze. Quest’anno i risultati non sono stati buoni, però, alla fine, con qualche attenuante si può anche accettare com’è andata.

Quale è stato il contributo del Direttore Sportivo?

Il Direttore Sportivo fin quando è stato presente sembrava che le cose andassero bene, poi l’impegno è sceso. Ferdinando in una sola occasione è venuto da me per discutere il caso Giuliano, all’inizio del campionato. In quell’occasione ho espresso la mia opinione che difendo tuttora: ogni giocatore si deve mettere a disposizione dell’allenatore. Giuliano non è mai venuto né dal Vicepresidente né dal Presidente a manifestare la sua volontà di giocare, non l’ha mai fatto, e non ho capito perché. Il Direttore Sportivo è venuto da me e mi ha riferito che Giuliano voleva giocare. Io gli ho detto che, come tutti i giocatori, doveva andare dall’allenatore e doveva mettersi a sua disposizione, perché i rapporti è con lui che doveva averli. Doveva chiarire che non potendo fare gli allenamenti con il resto della squadra per motivi di lavoro, avrebbe pensato per conto suo alla preparazione fisica, così come hanno fatto i giocatori che stanno a Roma e a L’Aquila. Questo passo Giuliano non l’ha mai fatto, evidentemente Ferdinando non è riuscito a convincerlo.

Dopo l’incontro ad Avezzano con il Foce Nuova è stato chiesto un incontro con i giocatori e con la dirigenza. Alla riunione abbiamo discusso il problema e abbiamo deciso che Giuliano poteva giocare solo se si comportava bene. Il giocatore non si è mai fatto vedere.

Dopo questo episodio Ferdinando non si è fatto più vedere, forse per problemi con Antonio? Non lo so, bisognerebbe chiederlo a loro. Speriamo di no almeno il prossimo anno si potrà riproporre questo ruolo, magari con maggiore impegno.

Una critica obiettiva alla squadra?

È necessario un po’ più di attaccamento a questa squadra, anche quando non si gioca. Per il resto non mi sento di dire nulla, perché il fatto del sabato sera è un problema che hanno anche le altre squadre. Se i ragazzi riuscissero a contenersi sarebbe meglio, almeno si riducono le brutte figure in campo, ne vale l’immagine di Ortona. Se si capisse che loro sono gli artefici del nome di Ortona le cose andrebbero molto meglio. Io capisco che i ragazzi solo il sabato sera si possono divertire, però bisogna limitarsi.

Il prossimo anno vedremo l’Ortona 2000 in terza categoria?

Io spero di sì. Per problemi personali non sono riuscito a fare una riunione finora, conto di farne una per la fine del mese e poi quella di chiusura del bilancio per la fine di giugno. È bene anticiparne una subito, altrimenti poi i tempi per l’iscrizione al torneo diventano stretti e bisogna sempre correre.

Una cosa che mi sento di dire è che non è possibile che a fine campionato ci sono ancora dei soci che non hanno pagato la quota annuale. Questo ti dice cosa significa prendersi l’impegno di mandare avanti la società. Avevamo preso l’impegno che ogni socio avrebbe portato il contributo di un amico, invece ciò non è accaduto. Questo fa capire che da un punto di vista economico siamo sempre sugli stessi livelli, non abbiamo fatto un salto di qualità.

Mister Antonio sarà riconfermato il prossimo anno?

Mi auguro di sì. Poi dovremo sentire i giocatori. Comunque penso che al settanta per cento non ci dovrebbero essere problemi. Si tratta anche di sentire Antonio se è ancora disponibile.

Vuoi dire qualcos'altro ai lettori di Prima Pagina?

Ne riparliamo dopo la riunione, speriamo in modo positivo.

 

Ringraziamo Aurelio Rossi per averci concesso l’intervista e lo aspettiamo a fine giugno per un pronostico sulla prossima stagione calcistica.

 

 

Saverio