Immagini dei meccanismi dell'Orologio

  Castello del Meccanismo centrale - veduta da W: a destra è visibile la lunga asta lignea del pendolo di Luigi De Lucia; in primo piano il settore della soneria del II Moro; a sinistra il dispositivo di soneria dei 132 rintocchi.
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  Castello del Meccanismo centrale: in primo piano il settore della soneria del II Moro.
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  Castello del Meccanismo centrale - veduta da N: a sinistra il settore della soneria del I Moro; a destra il dispositivo di soneria dei 132 rintocchi.
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  Pianta del Castello del Meccanismo centrale. Risulta evidente la singolarissima disposizione cruciforme dei quattro treni del tempo e delle sonerie. A destra, adiacente al settore di alloggiamento del sistema del 'Tempo', è situato il pendolo, mosso dal braccio di trasmissione orizzontale (dis. Alberto Peratoner)
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  Prospetto grafico del Castello centrale dell'Orologio. Visibile a destra il pendolo originale di Luigi De Lucia, mosso da un braccio di trasmissione orizzontale
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  Il grande quanto raffinato pendolo di Luigi De Lucia, la cui lente rivestita in lamina d'ottone lucidata a specchio riflette la scena nella stanza al primo piano della Torre, già soggiorno degli orologiai temperatori.
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  L'asta lignea del pendolo di Luigi De Lucia
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  Alberto Peratoner, durante il consueto intervento di revisione della sospensione del pendolo
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  Alberto Peratoner, durante il consueto intervento di revisione della sospensione del pendolo
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  L'originario ponte di supporto della sospensione del pendolo, ritrovato nella primavera del 1998 da Alberto Peratoner nell'intercapedine sottostante il meccanismo centrale.
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  Disegni della relazione di Giovanni Doria e Annibale Marini, redatta nel 1856, appena due anni prima dell'intervento di Luigi De Lucia. Essa ci conferma in modo incontrovertibile l'esistenza del braccio di trasmissione orizzontale già per il pendolo ferraciniano, che quindi si trovava nella stessa posizione di quello di De Lucia.
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  Il raffinato scappamento realizzato da Luigi De Lucia nel 1858, del tipo a caviglie
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  Dettaglio dello scappamento realizzato da Luigi De Lucia nel 1858: si notino le estremità delle palette dell'àncora, a declinazione curva
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  Braccio esterno o di uscita dell'àncora: vi si trova incisa la firma di Luigi De Lucia, in eleganti caratteri corsivi.
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  Lo scappamento del De Lucia ripreso nel corso di un intervento di Giovanni Peratoner (1918-1986); a sinistra si nota il sovrapposto castelletto dell'apparato dei numeri automatici, aggiunto dal De Lucia.
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  Il treno del Movimento centrale, o del 'Tempo', con il gioco di scappamento del De Lucia.
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  Veduta frontale del settore della soneria del II Moro (posizione SW): visibile in primo piano la ruota spartiora o camma di ripartizione, a intervalli crescenti per la regolazione del numero di rintocchi, in cicli da 1 a 12.
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  Veduta laterale del settore della soneria dei 132 rintocchi: visibile il tamburo di avvolgimento del cavo e la doppia serie di caviglie fissate ai due lati della ruota motrice, a comando del moto alternato dei due martelli minori fissati presso il bordo della campana.
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  I quattro pesi in piombo nella loro posizione di 'caduta' originaria, dimensionati sull'energia necessaria alle diverse funzioni. Da sinistra a destra, i pesi del tempo, della soneria del II Moro, dell'apparato dei numeri automatici e del I Moro.
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  Il gruppo dei ruotismi del Quadrante astronomico. Procedendo dal centro osserviamo: le due ruote fisse, le due ruote dei cicli differenziati lunare e annuale, la ruota maggiore del ciclo giornaliero. In posizione eccentrica le ruote di sviluppo dei cicli differenziati lunare e annuale (dis. di Alberto Peratoner).
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  La ruota eccentrica di sviluppo del ciclo annuale, in posizione eccentrica rispetto al complesso dei ruotismi del Quadrante astronomico, imperniata su un raggio della ruota a ciclo giornaliero e ingranantesi sulla ruota fissa a caviglie; una seconda ruota di sviluppo trasmette il moto differenziato ottenuto alla ruota del ciclo annuale.
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  Giovanni Peratoner si sporge da una finestrella sovrastante il quadrante per un intervento di rettifica del riporto astronomico
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  Settore circolare mediano, al quale è fissata la lancetta per l'indicazione oraria e zodiacale, in forma di Sole raggiante
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  Ruotino del movimento lunare ad ingranamento angolare, abilmente occultato sotto l'emisfero che, al centro del Quadrante, rappresenta il globo terrestre.
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  Ruotino piano fisso per l'ingranamento angolare del ruotino del movimento lunare.
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  Cilindri di giunzione centrale dei raggi dei settori del Quadrante astronomico. Si osservi l'affioramento scalare differenziato dei singoli cilindri cavi e la loro merlatura di innesto dei settori del Quadrante.
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  Giunzione centrale dei raggi del settore zodiacale; si nota la ruota liscia di scorrimento e supporto del cilindro cavo maggiore.
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  Coppia di ruote di demoltiplica del movimento per la trasmissione al Quadrante Nord (lato Mercerie).
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  Quadrante interno di riscontro e controllo del funzionamento. La lancetta procede in senso antiorario in quanto tale quadrante è disposto specularmente a quello sulla facciata della Torre prospiciente le Mercerie.
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  Il castelletto dell'apparato degli scatti per il comando dei numeri automatici, sovrapposto dal De Lucia nel 1858 al castello centrale cruciforme del Ferracina (1757).
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  Il castelletto dell'apparato degli scatti per il comando dei numeri automatici
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  Coppia delle Tàmbure dodecagonali a pannelli per la visualizzazione numerica di ore e minuti. Al centro si nota l'albero di trasmissione del moto per il meccanismo dei Re Magi, la cui rotaia di uscita scorre a livello del pavimento. Visibili a parete le leve per il sollevamento e arretramento, mediante apposita rotaia a soffitto, delle tàmbure stesse, per permettere l'attivazione della processione dei Re Magi.
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  Tàmbura dodecagonale per la segnalazione delle ore (in numeri romani, da I a XII) - veduta interna
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  Il ruotino centrale di raccordo convergente della raggiera della tàmbura Est, o dei Minuti, sede delle 12 cavigliette di appoggio della barra di sbilanciamento per la rotazione della tàmbura stessa.
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  La tàmbura Est, o dei Minuti, durante un intervento di revisione dell'apparato di arresto da parte di Giovanni Peratoner. Si noti la rotaia al livello del pavimento, alla quale vengono fissate le statue dell'Angelo e dei tre Re Magi. L'albero verticale, fissato alla ruota al centro della stanza, trasmette il moto del sistema deputato a questa funzione, situato al piano superiore.
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  La tàmbura Est, o dei Minuti. Si osservi, a parete, la leva dotata di tirante con maniglia per il sollevamento dell'apparato e la sua temporanea rimozione, mediante lo scorrimento sulla rotaia fissata al soffitto.
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  Operazioni di rimozione della tàmbura Ovest, o delle Ore, da parte di Giovanni Peratoner: sollevata dalla sua sede, essa è fatta scorrere mediante un'apposita rotaia a soffitto, fino ad una posizione arretrata che permetta la libera circolazione della processione dei Re Magi.
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  Operazione di cambio manuale dei numeri, in sostituzione degli apparati automatici delle tàmbure, nel periodo in cui queste sono dislocate in arretramento per consentire il passaggio della processione dei Re Magi (Rita Morosini, nel 1993). Il cambio manuale avveniva tradizionalmente e sino al 1997, dalle 9 alle 18, sulle finestre superiori adiacenti al Quadrante e riproduceva la cadenza delle tàmbure: ogni cinque minuti da un lato, ogni ora dall'altro.
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  Meccanismo particolare del movimento dei Re Magi, situato al piano superiore rispetto a quello di uscita della processione.
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  Statue dei Re Magi (II e III) fissate alla ruota nella posizione di uscita processionale.
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  Statue dei Re Magi (I e II) fissate alla ruota nella posizione di uscita processionale.
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  Porta di uscita della processione dei Re Magi
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  Particolare della ruota di scorrimento dei Re Magi decorrente sulla terrazzetta, in corrispondenza della porta di rientro delle statue.
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  Fase di rientro della processione dei Re Magi
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  Porta di rientro dei Re Magi, decorata con figura di angelo, a sbalzo, che in posizione di chiusura della porta è rivolto alla Vergine Maria sulla facciata.
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