L'uomo della notte

Dalla rubrica  info/psiche lui, Io Donna, allegato al Corriere della Sera, 24/07/04. E’ possibile scrivere a Claudio Risé, rubrica Psiche lui, Io donna, RCS Periodici, via Rizzoli 4, 20132, Milano; oppure collegandosi al sito www.claudio-rise.it  

Reali o leggendarie, le apparizioni che popolano i sogni vanno prese sul serio. Perché ridanno slancio alla vita mettendo in moto energie inconsce.

Nelle sue risposte (e nel suo ultimo libro, quando  racconta delle apparizioni di Parsifal nei suoi sogni), lei spiega come i personaggi dei sogni possano modificare la nostra storia. Io però (donna di trentasei anni, medico), vengo visitata di notte non da un  personaggio leggendario,  ma da un gran bel ragazzo. Un infermiere che in ospedale, una sera mi ha presa, e mi ha baciata. Ho chiuso lì, perché sono innamorata di mio marito, e delle mie figlie. Allora lui ha invaso le mie notti. Prima come amante appassionato, poi, dopo il concepimento della mia ultima, desideratissima figlia, come il compagno che mi aiuta, il saggio che mi ascolta. Sempre lui. Lui è come sarei stata io da maschio: ribelle, libero, selvaggio. Che fare di questo visitatore notturno?

Giulia, Genova

Cara amica, i personaggi “forti” dei sogni, vengono per dirci qualcosa, per fare entrare nella nostra coscienza forze che avevamo lasciato latenti nella personalità. Possono essere figure dell’inconscio collettivo, ed in questo caso sono carichi anche delle energie e dei significati che la tradizione leggendaria ha visto in loro. Ma possono anche, come nel suo caso, avere il volto di personaggi reali, incontrati nella vita. La loro natura è duplice. Da una parte, come lei stessa nota parlando del suo visitatore notturno: “è un’immagine del mio inconscio, una  mia  parte maschile che ha il volto di un “eterno fanciullo”. Ma poi aggiunge: “Già. Ma non sono soddisfatta fino in fondo, mi sfugge qualcosa…..” Ciò che le sfugge, cara amica, è l'altro aspetto di questa figura. Che non è solo una rappresentazione psicologica del suo lato maschile, ma  l'attivazione nella sua psiche di un fascio di emozioni e di energie risvegliate dall'incontro col suo bell'infermiere. Di quali energie si tratti lo può già capire  guardando attentamente nella sua vita, dopo quell'incontro. L'intensità  e la libertà del quale hanno certamente contribuito ad attivare una nuova spinta vitale, da cui è nata la sua amatissima ultimogenita, e a  rivitalizzare il suo rapporto col marito, di cui  questa "desideratissima" bimba è appunto uno dei frutti. E' la  sinergia tra aspetto psicologico interiore (qui: il suo lato maschile), e le emozioni e spinte vitali legate alla figura che compare nel sogno, che dona  nuove energie e direzioni nella vita del sognatore, spingendo verso un suo sviluppo felice. Ciò che il sognatore deve fare è soprattutto prendere sul serio queste apparizioni notturne, ed accettarne i doni, che puntualmente si producono nella vita reale. Quali essi siano lei già  me lo racconta, nella sua lunga lettera. Innanzitutto il breve ma psicologicamente intenso incontro con questo giovane ha rotto –è lei a riconoscerlo - un tratto esageratamente materno nella relazione  col marito, creando  tra di voi una nuova distanza, necessaria a rinnovare e rafforzare tra voi il rapporto d'amore, che nella con/fusione simbiotica tende a spegnersi.  E poi, come lei dice, queste visite notturne "mi hanno fatto ritrovare com’ero a 15 anni, selvatica, e tornare alle cose che sento più mie: i sentieri di campo, e un senso etico e spirituale impregnato di rispetto per la natura vivente". Si tratta di forze, energie, ed orientamenti psicologici, fisici e spirituali che lei aveva evidentemente bisogno di ritrovare per vivere con pienezza la sua vita di donna adulta. Giacché é difficile vivere una maturità felice ed equilibrata, se non abbiamo accanto a noi  la nostra parte fanciulla, con la sua vitalità e la sua libertà.

      Claudio Risé

   

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