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Apprendimento sociale e sviluppo della personalità.  

Nel delicato processo di sviluppo della personalità, Kohlberg individua: alcune fasi relative allo sviluppo morale.

Secondo la teoria “evolutivo-cognitiva”: esistono delle regole di elaborazione delle informazioni

Lo sviluppo della “competenza” è correlato soprattutto: allo sviluppo cognitivo.

Secondo una concezione “tradizionalista” del processo educativo: viene esaltato il valore formativo del sistema premio-punizione.

L’eccesso degli incentivi “esterni”, in campo educativo, può provocare: una sorta di coercizione.

L’effetto di “generalizzazione” consiste: in una modalità di risposta che provvede a ricompense uniformi.

Parliamo di “discriminazione”, a livello degli schemi comportamentali, quando: il comportamento viene rinforzato in presenza di certi stimoli e non di altri.

La “stimolazione avversiva”: è provocata da punizioni che non sempre possono essere facilmente descritte.

La ricerca sugli effetti della punizione ha dimostrato che: una stimolazione “avversiva” può accelerare il processo educativo.

Nell’ambito del processo educativo, un “rinforzo” continuo: aumenta la velocità di apprendimento delle risposte.

Nell’analisi delle caratteristiche della personalità è emerso che: l’ansia può dipendere da fattori genetici.

Un comportamento “aggressivo” può essere definito, in termini di valori: antisociale.

Il processo di “autovalutazione” ha inizio: nell’infanzia.

Il desiderio di riuscire in un compito (detto anche “successo”): è strettamente collegato al desiderio di acquisire competenze.

Gli psicologi che contestano la “teoria degli stadi”: considerano lo sviluppo cognitivo come un processo continuo.  

L’evoluzione della personalità, come processo, è più facilmente comprensibile: sulla base del principio dell’identificazione.

Durante il processo definito “identificazione riferita al comportamento”: il soggetto agisce secondo un preciso “modello” che percepisce simile a lui.

Nel processo definito “identificazione riferita al motivo”: prevale la tendenza ad emulare i genitori in base ad una disposizione generalizzata ad agire come un altro individuo.

Il processo di identificazione attraverso il quale il bambino si identifica col genitore del suo stesso sesso riguarda, in particolare: l’identificazione riferita al processo.

L’apprendimento che si verifica tramite l’ “osservazione” comporta: la ripetizione e la sistematizzazione di quanto osservato.

Per poter essere imitato, un modello deve possedere: oblatività, potere e controllo delle risorse, somiglianza con l’osservatore.

Nell’ambito del processo cognitivo e dell’apprendimento sociale, le “variabili personali”: forniscono indicazioni circa il modo in cui il singolo soggetto elabora schemi specifici di comportamento.

Il concetto di “competenza” si riferisce: all’insieme di abilità individuali.

Nell’ambito della cultura occidentale, l’ “aggressività” rappresenta, in particolare: una variabile della differenziazione sessuale.

Le così dette “reazioni difensive” rappresentano, per certi versi: un mancato adattamento alle nuove contingenze.

Il concetto di “identità” legata al ruolo sessuale si identifica: con la percezione dell’individuo della propria appartenenza sessuale.

Gli studi relativi al concetto di “dipendenza”, in rapporto alla differenziazione sessuale, hanno rilevato che: non è stato possibile riscontrare differenze di rilievo a livello di scuola materna.

A livello di funzionamento intellettuale e cognitivo, dagli studi effettuati su giovani americani è emerso che: le ragazze dimostrano una maggiore capacità verbale.

In merito alla “capacità analogica” degli individui è stato dimostrato: Che non c’è differenza tra maschi e femmine.

Uno degli effetti negativi prodotto dagli “stereotipi sessuali” riguarda la propensione delle donne ad evitare il successo.