Com’è
nato l’Oratorio
Il
Gruppo Giovani.
La prima denominazione del gruppo è giustificata dal fatto che il “Gruppo Giovani” non è nato in parrocchia in quanto non vi erano in quel tempo locali e strutture nell’ambito parrocchiale che potessero essere usufruite come oratorio.
Il
Gruppo Giovani è nato per volontà di alcuni genitori che si sono trovati nei
locali delle scuole comunali all’inizio del 1984. In quest’occasione la
professoressa Maria Luisa Gastaldi, più in veste di genitore che di docente,
riuscì a convincere i partecipanti della necessità di impegnarsi seriamente a
formare i ragazzi delle scuole medie che nelle ore pomeridiane non avevano altro
posto per ritrovarsi che la strada.
Il
primo problema da affrontare fu quindi la ricerca del locale.
Guidati
dall’instancabile Felice Giaccone, che nel frattempo era diventato il
responsabile e il trascinatore del gruppo, attraverso una richiesta formale
all’Amministrazione Comunale e al Consiglio di Istituto, sottoscritto dai
genitori interessati e grazie all’azione diplomatica dell’allora assessore
Alessandro May quale delegato alla gestione delle Scuole Medie, si ottenne il
permesso di usufruire per due giorni la settimana del locale “ex scuola
materna” di via Reano. Fu in questa sede che per quattro anni genitori ed
insegnanti si alternarono nella gestione del locale ma soprattutto nel
promuovere iniziative sociali, culturali, ed educative per i ragazzi che
aderivano; pian piano le attività crebbero: lotteria, raccolta carta per il
terzo mondo, carnevale dei ragazzi, teatro, Natale con gli anziani, danze,
giornalino.
Nell’autunno
del 1986, al gruppo dei genitori si unì Silvio Gignone: un chierico inviato dal
Seminario Salesiano della Crocetta grazie all’interessamento di Don Luciano
Brunello, allora responsabile dell’Istituto Salesiano di Avigliana, ed al
consenso di Don Aldo Vallino, parroco di Buttigliera, disponibile ad accoglierlo
in canonica.
Il
Gruppo Giovani compì così un salto di qualità, e si ingrandì. Si creò così
una nuova esigenza di spazio: occorreva trovare un locale munito di attrezzature
per giochi e riunioni disponibile per più giorni la settimana per poter portare
avanti tutte le iniziative.
Proprio
per trovare una soluzione a questo problema in un’assemblea dove furono
convocate tutte le famiglie di Buttigliera, prese l’avvio il progetto
“Oratorio”.
Don
Aldo concesse il locale ed aprì la sottoscrizione per la ristrutturazione
offrendo la cifra di un milione; tutti i genitori presenti seguirono il suo
esempio e si impegnarono in un’autotassazione ed anche nella prestazione
materiale della loro opera per costituire un fondo ed iniziare i lavori di
ristrutturazione.
Lavori
che iniziarono il 16 giugno 1987 quando un gruppo di volontari si presentò in
parrocchia armato di tanta buona volontà.
L’8
maggio 1988, in meno di un anno, l’opera fu ultimata e si inaugurò rimesso a
nuovo che venne definito “Oratorio parrocchiale”.
Per
realizzare quest’opera hanno contribuito per il 70% la mano d’opera e
l’offerta gratuita dei materiali da parte dei buttiglieresi, coinvolgendo
circa 250 famiglie.
Il
locale ora c’era, ma restava da fare la parte più importante: la formazione
dei giovani, la crescita di animatori che potessero garantire
nel tempo la continuità dell’opera iniziata.
Quest’opera
è veramente cresciuta!
Attorno
all’Oratorio sono nati tanti gruppi parrocchiali. Il Signore ha fatto il
miracolo! Indotto soprattutto da quelle persone che l’hanno tanto pregato.
Si
è servito in modo particolare dei chierici salesiani che negli anni si sono
succeduti nella formazione spirituale dei ragazzi e dei giovani:
don
Silvio Gignone dal 1986 al 1989,
don
Nanni Serione dal 1989 al 1991,
don
Sandro Coraglia dal 1991 al 1993,
don
Massimo Dal Ben dal 1993 al 1994,
don
Silvio Zanchetta dal 1994 al 1997,
Massimo
Cipolat dal 1999 al 2000,
Nicola
Toffanello dal 2000 al 2001,
Carlo Beorchia dal 2001 al 2003,
Maksym
Ryabucka dal 2003.
L’intervento
salesiano non si è esaurito solo con l’intervento dei chierici che pure sono
stati splendidi e ciascuno di essi ha portato, con il proprio carisma, la carica
spirituale e le novità che occorrevano perché l’oratorio crescesse e
rimanesse vivo. Altre strutture, sempre salesiane hanno supportato le attività:
le case utilizzate per i ritiri, i sacerdoti che si sono avvicendati nel seguire
la formazione dei chierici stessi e dei ragazzi durante i ritiri e i campi
scuola.