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Cantanti italiani dalla A alla Z

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I NOMADI


 





AUSCHWITZ


Intro: Do Sol

Do La-
Son morto con altri cento,
Fa Do
son morto ch'ero bambino:
Re- Sol Do
passato per il camino,
Re- Sol Do
e adesso sono nel vento,
Re- Sol Do (Sib Sol)
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve:
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone,
ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come può l'uomo
uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,
ancora non è contento
di sangue la belva umana,
e ancora ci porta il vento.

Do La-
Io chiedo quando sarà
Fa Do
che l'uomo potrà imparare
Re- Sol Do
a vivere senza ammazzare,
Re- Sol Do
e il vento si poserà,
Re- Sol Do
e il vento si poserà,
Re- Sol Do (Fa Do)
e il vento si poserà.




 

CAMMINA CAMMINA



Do Re-
Cammina Cammina, quante scarpe consumate,
Sol Do
quante strade colorate, commina cammina.

Do Re-
Tante dimenticate, dal ritmo del lavoro,
Sol Do
segnate dalle ruote di antiche età dell'oro.
Do Re-
Vicoli tenebrosi, tra bidoni e fango,
Sol Do
viali peccaminosi, con un passo di tango.

Cammina Cammina, quante scarpe consumate,
quante strade colorate, cammina commina.

Verso ogni direzione, attraversano città,
sorprese da un lampione, poi perse nell'oscuritaà,
strade sospese, tra terra mare e cielo,
aspre e sinuose, abbracciate dal gelo.

Cammina cammina, quante scarpe consumate,
quante strade colorate, cammina cammina.

Bianche scorciatoie, danzano nei prati,
s'inoltrano nei monti, ricordano passati,
vanno a Ponente, corrono fra il grano,
vanno ad Oriente per perdersi lontano.

Cammina cammina, quante scarpe consumate,
quante strade colorate, cammina cammina.

Vanno verso Nord, disegnano confini
scendono poi a Sud, segnano destini,
rimangono nel cuore, quelle strade sotto il sole,
bello e ritornare, ma andare forse è meglio.

Cammina cammina, quante scarpe consumate,
quante strade colorate, cammina cammina.




 

CANZONE PER UN'AMICA



Intro: Mi- Si- Do Sol Re Sol Do Sol Re Sol

Sol Re Mi-
Lunga e diritta correva la strada,
Do Sol Re
l'auto veloce correva;
Sol Do Mi- Do
la dolce estate era già cominciata,
Sol Re (Sol Re Sol)
vicino lui sorrideva.

(Do Sol Re Sol Do Sol Re Sol)

Forte la mano teneva il volante,
forte il motore cantava.
Non lo sapevi che c'era la morte,
quel giorno che ti aspettava
quel giorno che ti aspettava

Non lo sapevi che c'era la morte
quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano
venga e ci prenda per mano.

Non lo sapevi, ma cosa hai provato
quando la strada è impazzita,
quando la macchina è uscita di lato
e sopra un'altra è finita
e sopra un'altra è finita.

Non lo sapevi, ma cosa hai sentito
quando lo schianto ti ha uccisa,
quando anche il cielo di sopra è crollato,
quando la vita è fuggita
quando la vita è fuggita.

Dopo il silenzio soltanto è regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita,
ma ti ha incontrato la morte
ma ti ha incontrato la morte.

Vorrei sapere a che cosa è servito
vivere, amare, soffrire,
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire
se presto hai dovuto partire.

Voglio però ricordarti com'eri,
pensare che ancora vivi,
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi
che come allora sorridi.

End: Mi- Si- Do Sol Re Sol Do Sol Re Sol




 

C'E' UN RE



Intro: Mi- Re Mi-

Mi- Re Mi-
Mentre il fucile urla fuoco tutto il giorno
Mi- Sol Re Sol
volano avvoltoi nel cielo blu attorno,
Do La- Re Sol
avanza il battaglione, brilla il ferro e l'ottone,
Mi- Do Re Mi-
e cadono sull'erba mille bravi cittadini.

Mi-
C'è un re, c'è un re
Re Mi-
che non vuol vedere,
Sol
c'è un re, c'è un re
Re Mi-
che non vuol sapere.

Mentre il cannone lancia lampi nel cielo,
rullano tamburi incalzano zampogne,
insieme nella polvere, sangue e sudore,
e cadono sull'erba mille bravi contadini.

C'è un re, c'è un re
che non vuol vedere,
c'è un re, c'è un re
che non vuol sapere.

C'è un re che dorme rapito dalle rose,
non si sveglia nemmeno quando madri silenziose
unite nel dolore a giovani spose,
gli mostrano un anello con inciso sopra un nome.

C'è un re, c'è un re,
che non scende dal trono,
c'è un re, c'è un re
che non fa nessun dono.

C'è un re, c'è un re
che non scende dal trono,
c'è un re, c'è un re
che non fa l'ultimo dono.




 

CRESCERAI



Intro: Do Sol Re- Do Mi- Fa Sol Do

Do Mi- Fa
Per giocare un aquilone
Sol
un gesso bianco,
Do Mi- Fa Sol Do
il vecchio muro
Do
bastava un niente
Mi- Fa
per sorridere
Sol
una bugia
Do Mi- Fa Sol Do
per essere grande.

Do Sol
Crescerai, imparerai
Re- Do Mi- Fa Sol Do
crescerai, arriverai
Do Sol
crescerai, tu amerai.
Re- Do Mi- Fa Sol Do
La la la, la la la la


Bastava un niente
un campo verde
una corsa e poi
a pescar sul fiume
bastava un niente
per sorridere
una bugia
per esser grande.

Do Sol
Crescerai, imparerai
Re- Do Mi- Fa Sol Do
crescerai, arriverai
Do Sol
crescerai, tu amerai
Re- Do
ma il rimpianto rimarrà
Sol Do Mi- Fa Sol Do
di quella età, di quella età.

Crescerai, imparerai
crescerai, arriverai
crescerai, tu amerai
crescerai, arriverai
crescerai, imparerai
crescerai, arriverai
crescerai, tu amerai
crescerai, imparerai.




 

DIO E' MORTO



Intro: Fa Do

(Fa/Do)
Ho visto
Do
la gente della mia età andare via,
La-
lungo le strade che non portano mai a niente,
Fa
cercare il sogno che conduce alla pazzia
Sol
nella ricerca di qualcosa che non trovano,
Do
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
La-
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
Fa
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
Sol
essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà,
Do
è un Dio che è morto:
Fa Sol Do
ai bordi delle strade Dio è morto,
Fa Sol Do
nelle auto prese a rate Dio è morto,
Fa Sol Sol
nei miti dell'estate Dio è morto.

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso ha mascherato con la fede,
nei miti eterni della Patria o dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto cio che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto,
è un Dio che è morto:
nei campi di sterminio Dio è morto,
coi miti della razza Dio è morto,
con gli odii di partito Dio è morto.

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni
e poi risorge.
In ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto.

End: Do Fa Do Sol Do Fa Do Sol Do Do Fa Sol Do




 

GLI AIRONI NERI



Intro: Sol

Sol Re La Mi- (Sol)
Gli aironi neri, attraversano il cielo,
Sol Re La Mi-
l'inverno bianco, scende dal nord,
Sol Re La Mi-
l'estate gialla, s'è nascosta nel mare,
Sol Re La Mi-
il vento freddo, sta correndo sui prati.

Sol Re
Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche,
La Mi-
camminiamo sulla strada, e l'estate ancora dentro,
Sol Re
con un sogno di maree, e di corpi caldi al sole,
La Mi-
e di voci nella notte, notte chiara.


Re- La-
Tu che conosci il mare, portami via con te,
Mi La-
dove la gente veste solo dei suoi colori,
Re- La-
tu che conosci il mare, e il vento suo padrone,
Mi La- (Sol)
riempi quella vela e rompi quelle onde.

La nebbia grigia, ha riempito le strade,
lampioni persi sulla riva del fiume,
l'estate gialla, c'è rimasta negli occhi,
la pioggia bianca, copre le strade d'argento.

Ma io e te amica mia, con le mani nelle tasche,
camminiamo sulla strada e l'estate ancora dentro,
con un sogno di maree e di corpi caldi al sole,
e di voci nella notte, notte chiara.

Tu che conosci il mare, portami via con te,
dove la notte è chiara e il cielo è più vicino,
tu che conosci il mare e le stelle come guida,
prendi quel timone e insegnami la via.

End: Re- La- Mi La- Re- La- Mi La- Sol La- Sol La-




 

GORDON



Intro: Mi- Re Mi- Re

Mi- Do
Ritorna al tuo pianeta Mongo
Mi- Re Mi-
torna al tuo sole Gordon
Mi- Do
non vagare per universi bui
Mi- Re Mi-
di una falsa coscienza

Sol Si
Non andare nel freddo
Mi- Do
di un niente che speranza
Si
più non ha.

Hai staccato il tuo segnale
che ti legava alla Terra
ti sei levato dalla rotta
dell'astronave guida
credi di poter andare da solo
nel vero al di là.

Per i pazzi non c'è più pace
e tu sei pazzo Gordon
dentro il freddo non c'è vita
e tu sei morto Mongo
un fantasma opalescente
maledetto nel ricordo della sua gente.




 

HO DIFESO IL MIO AMORE



Intro: Mi- Re Mi- Re Mi-

Mi- Re
Queste parole
Mi- Re
sono scritte da chi
Do Sol
non ha visto più il sole
Fa Mi-
per amore di lei.

Io le ho trovate
in un campo di fiori.
Sopra una pietra
c'era scritto così:

La
"Ho difeso
Do
ho difeso
Mi- Re
il mio amore
Mi- Re Mi-
il mio amore"

C'era una data
l'otto di maggio,
lei era bella,
era tutto per lui.

Poi venne un altro,
gliela strappa di mano
cosa poi sia successo
lo capite anche voi.

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore.

Questa è una storia
che finisce così
sopra una pietra
che la pioggia bagnò.

Son tornato una notte
e ho sentito una voce,
il grido di un uomo
che chiedeva perdono.

Ho difeso
ho difeso
il mio amore
il mio amore...




 

IL FIORE NERO



Do Fa
Così quando il sole muore
Sol Do
fiore perdi il tuo colore
Fa Sol
le qualità che ti hanno reso vero
Do Fa/Sol Do
ma chi lo dice che il fiore è nero.

Do Fa
Come un popolo sotto l'oppressione
Sol Do
come un asino sotto il bastone
Do Fa
come un bimbo sotto l'educazione
Sol Do
come uno schiavo sotto il padrone.

Do Fa
Così quando il sole muore
Sol Do
fiore perdi il tuo colore
Fa Sol
le qualità che ti hanno reso vero
Do Fa/Sol Do
ma chi lo dice che il fiore è nero.

Come il corpo sotto la morale
come il lavoro sotto il capitale
come il diverso sotto l'uguale
come l'imprevisto sotto il normale.

Così quando il sole muore
fiore perdi il tuo colore
le qualità che ti hanno reso vero
ma chi lo dice che il fiore è nero.

Come Dio sotto la religione
come l'amore sotto la convenzione
come la realtà sotto l'illusione
come un mattone sotto la distruzione.

Così quando il sole muore
fiore perdi il tuo colore
le qualità che ti hanno reso vero
ma chi lo dice che il fiore è nero.




 

IL PAESE



Do
Grandi risaie e filari di pioppi
Fa Do
e all'orizzonte montagne maestose
La- Sol
non si può dire che sia il paradiso
Fa Do
ma è il paese dove son nato.

La gente è chiusa e un poco scontrosa
ma quando ama sa amare davvero
ci sono senz'altro dei posti migliori
ma è il paese dove son nato.

Fiumi e canali sono le sue vene
e il cielo azzurro è la sua mente
sudore e fatica sono il suo corpo
è il paese dove son nato.

Ricordi antichi sono le memorie
pane e lavoro sono le speranze
non si puo' dire che ci sia molto
nel paese dove son nato.

Ma se l'orizzonte è tutto d'oro
e la mia gente canta durante il lavoro
mi sento nel cuore un grande amore
per il paese dove son nato.



 

IL PAESE DELLE FAVOLE



Intro: Fa Do Mi La-
Fa Do Mi La-

La- Do
Peter pan non lotta più
Mi La-
ha venduto il suo pugnale,
La- Do
Capitan Uncino manda Wendy
Fa Do
a battere sul viale,
Fa Do
l'isola incantata
Mi La-
è già stata lottizzata,
Fa Do
e Alice nelle bottiglie
Mi La-
cerca le sue meraviglie.

(Fa Do Mi- La- Fa Do Mi- La-)

Paperino sta in catena
e lavora di gran lena,
Paperina ha compassione
vende baci a Paperone,
Qui quo qua sono andati via
vanno a rischi nell'autonomia
e voi intellettuali
ne avete gia' discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.

Don Chisciotte non è contento
ma lavora in un mulino a vento,
Alibabà e i quaranta ladroni
hanno gia' vinto le elezioni,
Hansel e Gretel hanno fondato
una fabbrica di cioccolato,
e Alice nelle bottiglie
cerca le sue meraviglie.

Gli stivali delle sette leghe
pagan bollo e assicurazione,
le scope delle streghe le ha
abbattute l'aviazione,
Pollicino è nella CIA
gli fan far la microspia,
e voi intellettuali
ne avete gia' discusso
a che serve poi menarla
con la storia del riflusso.

Cenerentola ha una Jaguar
e un vestito molto fine,
ogni volta che c'e' un prince
leva scarpre e mutandine,
la matrigna vecchia arpia
prende i soldi e mette via,
e voi intellettuali
non avete mai discusso
di come torna l'onda
alla fine del riflusso.




 

IL PILOTA DI HIROSHIMA



Intro: La- Mi- Do Re- Sol Mi- La-

La-
Fuori nel mondo chissà dove
Mi-
o su nel cielo fra gli eterni eroi,
Re- La-
ma nel fondo di un profondo eterno
Re- La-
vive un uomo, vive il suo inferno.

La sua bocca più non parla,
le sue notti non le dorme più
sta nascosto dietro il suo pensiero,
muore un uomo, muore senza il vero.

Sol
Il pilota di Hiroshima,
La- Mi-
un duro alla maniera di John Wayne,
Re La-
Ray Ban scuri, il lavoro era guerra,
Sol
ma negli occhi
La-
quel bimbo sulla terra.

Fuori nel mondo chissà dove,
nel riflesso del cielo nello stagno,
striscia ancora la scia di vapore
del suo aereo e di quelle ore.

Il pilota di Hiroshima,
un duro alla maniera di John Wayne,
Ray Ban scuri, il lavoro era guerra,
ma negli occhi
quel bimbo sulla terra.

Sente battere le ali,
sente il freddo tutto intorno a sè,
vede luci di luce più abbagliante,
di quel sole esploso in un istante.

End: Sol Sib La Mi La-




 

IL SERPENTE PIUMATO



La-
Il serpente piumato vola alto nel cielo
Mi La-
nell'aria si spande una dolce nenia,
La-
parla di fumo d'incoscienza di sogni,
Mi La-
è un flauto che suona, quello di Medellin.

Lo hanno sentito tutti nel mondo,
uomini donne ragazze e bambini,
seguono ignari quel dolce richiamo
quel sentore di cose, antiche e irreali.

Fa La-
Ma il serpente piumato ha un altro volto,
Fa La-
quello feroce di un condor spietato,
Do Sol
che si butta inesorabile sulla sua preda,
La- Sol La- (La- Sol La-)
e la stritola con artigli d'acciaio.

La nenia penetra fin dentro le case,
si insinua subdola nelle coscienze,
risveglia mostri sempre pronti a colpire,
uccide amore e solidarietà.

Correte a comperare paradiso perduto
date un calcio alla noia dei giorni,
seguite il volo del serpente piumato
seguite la nenia del flauto di Medellin.

Ma il serpente piumato ha un altro volto,
quello feroce di un condor spietato,
che si butta inesorabile sulla sua preda,
e la stritola con artigli d'acciaio.

I venditori di morte fanno buoni affari,
perché la domanda è sempre in aumento,
con dollari sporchi costruiranno ospedali
per chi ha seguito quel grande miraggio.

E tu madre non lasciare andare tua figlia,
ha grandi occhi azzurri e capelli biondi
fa che non ascolti mai quella nenia,
e dille si può vivere nella realtà.

E dille che il serpente piumato ha un altro volto,
quello feroce di un condor spietato,
che si butta inesorabile sulla sua preda,
e la stritola con artiglia d'acciaio.




 

IL VECCHIO E IL BAMBINO



Intro: Re- Do Sib La

Re-
Un vecchio e un bambino
Do
si preser per mano
Sib
e andarono insieme
La
incontro alla sera.
Re-
La polvere rossa
Do
si alzava lontano
Sib
e il sole brillava
La
di luce non vera.

Fa Do
L'immensa pianura sembrava arrivare
Re-
fin dove l'occhio di un uomo
La
poteva guardare,
Fa Do
e tutto d'intorno non c'era nessuno:
Re- La
solo il tetro contorno di torri di fumo.

I due camminavano,
il giorno cadeva,
il vecchio parlava
e piano piangeva.
Con l'anima assente,
con gli occhi bagnati,
seguiva il ricordo
di miti passati.

I vecchi subiscon
l' ingiuria degli anni,
non sanno distinguere
il vero dai sogni,
i vecchi non sanno
nel loro pensiero
distinguer nei sogni
il falso dal vero.

E il vecchio diceva,
guardando lontano:
"Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti,
immagina i fiori,
e pensa alle voci e pensa ai colori,

E in questa pianura
fin dove si perde
crescevano gli alberi
e tutto era verde,
cadeva la pioggia,
segnavano i soli
il ritmo dell'uomo e delle stagioni."

Re-
Il bimbo ristette,
Do
lo sguardo era triste,
Sib
gli occhi guardavano
La
cose mai viste,
Re-
e poi disse al vecchio
Do La
con voce sognante: "Mi piaccion le fiabe,
Re La Re La Re (...)
raccontane altre."




 

IL VENTO DEL NORD



Intro: Fm Cm Fm Cm

Fm
Lascia che mi sieda in silenzio al tuo fianco,
Cm
e comanda alle mie labbra un nome,
Fm
se gocce di rugiada ti cadono dagli occhi,
Cm
comanda alle mie labbra un nome,
Bbm Fm
le stelle stanno, lontano chissà dove,
Bbm Fm
le stelle vanno, lontano chissà dove.


Fm Cm
Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cercherò,
Fm Cm
tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti troverò,
Bbm Fm
se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei,
Bbm C Fm
se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei...

Cm Fm
Il loto nasce nel sole lo sai ma poi,
Cm
da millenni scompare a noi,
Bbm Fm
quando da lassù, soffia il vento del nord,
Bbm Fm
quando da lassù, soffia il vento del nord.

Nella notte solitaria lungo il tuo cammino io ti cercherò,
tra le meccaniche del mondo e i templi di Bombay ti troverò,
se tu lo vuoi, ti dico dove tu sei,
se tu lo vuoi, ti rivelo il segreto del cammino al suono degli dei...

Il loto nasce nel sole lo sai ma poi,
da millenni scompare a noi,
quando da lassù, soffia il vento del nord,
quando da lassù, soffia il vento del nord.

Il loto nasce dal sole lo sai ma poi,
da millenni scompare a noi,
quando da lassù, soffia il vento del nord,
quando da lassù, soffia il vento del nord.




 

I MIEI ANNI



Intro: Fa Do Sib Do

Do
Ho corso questi anni
Sib (Do Sib)
come gli ultimi che avevo
Do
con la paura davanti
Sib (Do Sib)
della gioventù che perdevo
Fa
con lo sfasciarsi delle assi
Do
della barca fra la corrente
Sib
misto di coscienza e illusione
Do
resta il niente.

Ho corso questi anni
senza mai guardarmi indietro
passando fra tanta gente
come una tazza di vetro
filtrando tutti i raggi
con la limpida corazza
stando bene attento
a non rompere la tazza.

Ho corso questi anni
mescolando rabbia e amore
e non so se il bilancio
sia stupore o rancore
ma ho la sensazione
di aver mistificato
che non rimpiango niente
del passato.

Ed ora che le rapide
sembrano finire
si addolcisce la rabbia
ma non riesco a dormire
e mi domando se
comincio a invecchiare
o sto cambiando
modo di lottare.

Lottare.
Lottare.

End: Fa Do Sib Do




 

IO VAGABONDO



Intro: Do Sol La- Sol Do Sol La- Sol

Do Sol
Io un giorno crescerò
La- Sol Do (Sib Fa)
e nel cielo della vita volerò
Do Sol
ma, un bimbo che ne sa
Fa Sol La-
sempre azzurra non può essere l'età.
Fa Re- Sol Do
Poi, una notte di settembre mi svegliai
Do Fa
il vento sulla pelle
Sol Do
sul mio corpo il chiarore delle stelle
La- Re-
chissà dov'era casa mia
Sol Mi
e quel bambino che giocava in un cortile

Do Sol La-
Io, vagabondo che son io
Sol Do
vagabondo che non sono altro
Sol La-
soldi in tasca non ne ho
Sol Do (Sol Mi)
ma lassu' mi è rimasto Dio...

Si, la strada è ancora là
un deserto mi sembrava la città
ma un bimbo che ne sa
sempre azzurra non può essere l'età.

Poi, una notte di settembre me ne andai
il fuoco di un camino
non è caldo come il sole del mattino
chissà dov'era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile

Io, vagabondo che son io
vagabondo che non sno altro
soldi in tasca non ne ho
ma lassù mi è rimasto Dio
Vagabondo che son io...




 

I RAGAZZI DELL'ULIVO



Intro: La-

La- Do
In quei disegni senza piu' serenità
La-
niente aquiloni, solo amare realtà,
Sol La-
niente più azzurri che colorano il cielo
Sol La-
solo pastelli che sporcan tutto nero.

In quei disegni senza più umanità
niente sorrisi solo gedti di libertà
niente più prati, ma strade con barriere,
solo guerrieri che agitano bandiere.

Sol Mi-
Ma questa guerra è uno strano gioco,
La- Mi-
consuma gente, vite a poco a poco,
Fa La-
con i sassi contro quelle bombe
Sol La-
quelle grida contro quegli spari.

In quei disegni senza più semplicità
persiane chiuse, solo graffi di verità,
niente cortili così pieni e rumorosi
solo figure e volti timorosi.

Ma questa guerra è uno strano gioco,
consuma gente, vite a poco a poco,
con i sassi contro quelle bombe
quelle grida contro quegli spari.

In quei disegni senza più serenità
niente aquiloni solo amare realtà
niente più azzurri che colorano il cielo,
solo pastelli che sporcan tutto nero.




 

LA MORALE



Do Fa
Ho visto ho visto
Sol Do
uccidere Cristo
Do Fa
e non ho potuto
Sol Do
proprio fare niente
Do Fa
per salvare
Sol Do
l'agnello innocente.

Certo certo
era un santo
era senz'altro troppo intelligente
ecco perchè
ammazarlo e per niente.

Il piccolo uomo
l'ha assassinato
per coprire la sua impotenza
la sua incapacità
e la sua falsa coscienza

Giuda Iscariota poi l'ha venduto
per renta denari
di prestigio sociale
ed è diventato anche
esempio morale.

Ho visto ho visto
uccidere Cristo
e poichè sono pazzo
folle e un po' cretino
non riesco
ad assolverne l'assassino.
ho visto ho visto
uccidere Cristo
e non ho potuto
proprio fare niente
per salvare
l'agnello innocente.




 

MA CHE FILM LA VITA



Intro: La- Sol Sol La- La- Sol Sol La-

La- Mi-
Grazie a mia madre per avermi messo al mondo
Do La-
a mio padre semplice e profondo,
Fa Do
grazie agli amici per lo loro comprensione,
Fa Do
ai giorni felici della mia generazione,
Sol La-
grazie alle ragazze, a tutte le ragazze.

Grazie alla neve, bianca e abbondante,
a quella nebbia, densa e avvolgente,
grazie al tuono, pioggia e temporali
al sole caldo che guarisce tutti i mali,
grazie alle stagioni a tutte le stagioni.

La- Sol
Ma che film la vita
Fa
tutta una tirata,
Re- Sol
storia infinita, a ritmo serrato
La-
da stare senza fiato.

Ma che film la vita
tutta una sorpresa
attore e spettatore,
tra gioia e dolore,
tra il buio ed il colore.

Grazie alle mani che mi hanno aiutato,
a queste gambe che mi hanno portato,
grazie alla voce che canta i miei pensieri,
al cuore capace di nuovi desideri,
grazie alle emozioni a tutte le emozioni.

Ma che film la vita,
tutta una tirata,
storia infinita, a ritmo serrato
da stare senza fiato.

Ma che film la vita
tutta una sorpresa,
attore e spettatore
tra gioia e dolore,
tra il buio ed il colore.




 

MA NOI NO!



Intro: La- Sol La- La- Sol Do
La- Sol La- La- Sol Do

La-
Ma noi, ma noi, ma noi, occhi chiusi guai,
Re- Sol Do Sol
bisogna stare attenti, bisogna stare attenti,
La- Sol La- (Sol La- Sol La-)
a quello che si vede, a quello che si sente,

La-
Ma noi, ma noi, ma noi, occhi chiusi mai,
Do Sol La- Do Sol La-
lusinghe e vanità, lusinghe e vanità,
Sol Mi- La- Sol Mi- Fa
no non sono una realtà, no non sono una realtà.

La-
Bambini imparare o tacere
Mi-
studenti imparare a imparare,
La- Sol
ragazzi ragazze sognare
Fa
e da grandi imparare a subire, SUBIRE!

Ma noi, ma noi, ma noi no, buoni come il pane,
ma cattivi come un cane, cattivi come un cane,
se gli fregano il suo pane, se gli fregano il suo pane.

Ma noi, ma noi, ma noi no, bocca chiusa mai
miserie e ambiguità, miserie e ambiguità,
no non sono uno realtà, no non sono una realtà.

Soldati imparare a sparare,
studenti imparare a marciare,
uomini donne sognare
e da vecchi imparare o morire, MORIRE!

La-
Mo noi, ma noi, ma noi no bocca chiusa mai
Re- Sol Do Sol
ci viene di parlare, Ci viene di parlare
La- Sol La- (Sol La- Sol La-)
qualche volta anche urlare, qualche volta anche urlare.

La-
Ma noi, ma noi no noi no, bocca chiusa mai,
Re- Sol Do Sol
ci viene di pensare, ci viene di pensare,
La- Sol Fa
qualche volta anche cantare, qualche volta anche cantare, CANTARE




 

NOI NON CI SAREMO



Intro: Do Sib Do Sol Do Sib Do Sol

Do Sib Do Sol
Vedremo soltanto una sfera di fuoco,
Do Sib Do Sol
più grande del sole, più vasta del mondo;
Fa Do Sol (Do)
nemmeno un grido risuonerà...

E catene di monti coperti di neve
saranno confine a foreste di abeti
mai mano d'uomo le toccherà,
e solo il silenzio come un sudario si stenderà
fra il cielo e la terra, per mille secoli almeno,
ma noi non ci saremo, noi non ci saremo.

E il vento d'estate che viene dal mare
intonerà un canto fra mille rovine,
fra le macerie delle città,
fra case e palazzi che lento il tempo sgretolerà
fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo,
ma noi non ci saremo, noi non ci saremo...

E dai boschi e dal mare ritorna la vita,
e ancora la terra sarà popolata,
fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni
e ancora il mondo percorrerà
gli spazi di sempre
per mille secoli almeno,
ma noi non ci saremo, non ci saremo...




 

PER FARE UN UOMO



Do
E cade la pioggia
Fa Do (Fa)
e cambia ogni cosa
Do
la morte e la vita
Fa Sol
non cambiano mai
La- Mi-
L'inverno è tornato,
Fa Do
l'estate è finita,
Fa Do
la morte e la vita
Sib Do
rimangono uguali,
Fa Do
la morte e la vita
Sol Do
rimangono uguali.

(Do Sib Do)

Per fare un uomo
ci voglion vent'anni,
per fare un bimbo
un'ora d'amore.
Per una vita
migliaia di ore,
per il dolore
è abbastanza un minuto.

Do
E verrà il tempo
Fa Do
di dire parole
Do
quando la vita
Sol
una vita darà,
La- Mi-
e verrà il tempo
Fa Do
di fare l'amore
Fa Do
quando l'inverno
Sib Do
più a nord se ne andrà.
Fa Do
quando l'inverno
Sol Do
più a nord se ne andrà.

Poi andremo via
come fanno gli uccelli,
che dove vanno
nessuno lo sa.
Ma verrà un tempo
e quel cielo vedremo
quando l'inverno
dal nord tornerà.

E cade la pioggia
e cambia ogni cosa
la morte e la vita
non cambiano mai.
L'estate è passata,
l'inverno è alle porte,
la vita e la morte
rimangono uguali.




 

RICORDATI DI CHICO



Intro: Do Sol Fa Do

Do Fa Do
I signori della morte hanno detto sì,
Do Sol Do
l'albero più bello è stato abbattuto,
Do Fa Do
i signori della morte non vogliono capire,
Do Sol Do
non si uccide la vita, la memoria resta.

Fa Do Sol Do
Così l'albero cadendo, ha sparso i suoi semi
Fa Do Sol Do
e in ogni angolo del mondo, nasceranno foreste.

Ma salvare le foreste vuol dire salvare l'uomo,
perché l'uomo non può vivere tra acciaio e cemento,
non ci sarà mai pace, mai vero amore,
finché l'uomo non imparerà a rispettare la vita.

Per questo l'albero abbattuto non è caduto invano,
cresceranno foreste e una nuova idea dell'uomo.

Ma lunga sarà la strada e tanti gli alberi abbattuti,
prima che l'idea trionfi, senza che nessuno muoia,
forse un giorno uomo e foresta vivranno insieme,
speriamo che quel giorno ci sia ancora.

Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
morto per gli indios e la foresta,
ricordati di Chico.

Se quel giorno arriverà, ricordati di un amico
morto per gli indios e la foresta,
ricordati di Chico.




 

RIVERISCO



Intro: Do Re Sol Do Re Sol
Do Re Sol Do Re Sol

Sol Do
Riverisco lor signori
Re Sol
sono il pagliaccio della corte
Sol Do
della mensa della casa di un
Re Sol
porcaro dell'Arconte, e ricordo
Do Re
a lor signori che per certi casi
Mi- Do
strani l'eri che diventa oggi non
Re Sol
ritornerà domani.

Calcolando si conteggia
che la roba va al denaro ma la
mano che la porta è più
importante del guadagno se la
roba sono i soldi anche i soldi
son la roba e il denaro è
un'astrazione della fabbrica di merci.

Riverisco lor signori
sono il pagliaccio della corte
della mensa della casa di un
porcaro dell'Arconte c'è chi dice
che son matto che mi chiama
menestrello sono invece solo il paggio
del buffone del castello.

Riverisco lor signori
sono il pagliaccio della corte
della mensa della casa di un
porcaro dell'Arconte e ricordo
a lor signori che per certi casi
strani l'eri che diventa oggi non
ritornerà domani.

Corre e vola il nostro tempo
va veloce come il vento se una
donna si è negata che abbia in sè
un ripensamento se campassimo in
eterno si può chiedere cent'anni
ma poichè siamo già morti
consoliamo i nostri affanni.

Corre e vola il nostro tempo va
veloce come il vento come il
vento dell'Oriente che preannuncia
un cambiamento certo non cambierà
niente però può cambiare tutto se
la pianta della vita ha gettato
un altro frutto.




 

SALVADOR



Intro: Fa Sol Do Do Fa Sol Do

Do
Salvador era un uomo, vissuto da uomo
Sol Fa Do
morto da uomo, con un fucile in mano.
Do Do
Nelle caserme i generali, brindavano alla vittoria
Sol Fa Sol Do
con bicchieri colmi di sangue, di un popolo in catene.

Fa
Da un cielo grigio di piombo
Sol Do
piovevano lacrime di rame,
Fa
il Cile piangeva disperato
Sol Do
la sua libertà perduta.

Mille madri desolate, piangevano figli scomparsi
l'amore aveva occhi sbarrati di una ragazza bruna.
Anche le colombe erano diventate falchi,
gli alberi d'ulivo trasformati in croci.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.

Ma un popolo non può morire, non si uccidono idee
sopra una tomba senza nome, nasceva la coscienza.
Mentre l'alba dalle ande rischiara i cieli,
cerca il suo nuovo nido una colomba bianca.

Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.




 

SUONI



La- Fa Do Sol Re Fa Do
La- Fa Do Sol Re Fa Do
La- Mi- Fa Do
La- Re Sol La-
La- Re Sol La-




 

TUTTO A POSTO



Intro: Mi-

Mi-
Le mie gambe oramai
La Mi-
sono stanche e vorrei
Sol La
dare un po' di sonno agli occhi miei
Mi-
scende l'oscurità
La Mi-
c'è una casa più in là
Sol La
il mio viaggio adesso finirà
Mi-
e per lei

Do Re
Io vedo quella ferrovia
Sol Do
e fra i sassi la mia via
Sol Re Mi-
nel passato e nel presente corre già.
Do Re
E vanno indietro gli anni miei
Sol Do
e si fermano con lei
Sol Re Mi-
che la mente mia non ha lasciato mai

Tutto è a posto lo so
tutto è a posto perchè
quello che lasciai ancora c'è:
le colline più in là
e la strada che va
so che fino a lei mi porterà
sono arrivato

La notte azzurra intorno a me
luglio fra quei rami è
il profumo dell'estate ancora c'è
e qualche passo ancora e poi
so che mi preparerà
una cena calda
e il fuoco accenderà.

C'è silenzio tra noi
guardo negli occhi suoi
e capisco la mia ingenuità
tutto è a posto lo so
tutto è aposto perchè
tutto è come quando me ne andai
tranne lei

Ma tutto è a posto oramai
anche se ho capito che
il mio posto nel suo mondo più
non c'è
ma tutto è a posto oramai
anche se ho capito che
il mio posto nel suo mondo più
non c'è.




 

UN GIORNO INSIEME



Intro: Do Mi- La- Do Fa Sol Mi- Sol

Do Sol La- Mi-
Non dire niente
Fa La- Re-
fra un minuto il giorno nascerà
Sol Mi- (Sol)
e l'uomo che io ero morirà.

Amica mia
questa casa non è casa mia
col primo vento caldo me ne andrò.

Do Mi-
Cielo grande cielo blu
La- Do
quanto spazio c'è lassù
Fa Sol Mi- (Sol)
cammino solo e non ti sento più.
Do Mi-
Cielo grande cielo blu
La- Do
al mio fianco c'eri tu
Fa
e il giorno che nasce
Sol Fa/Do
cancella ogni segno di te.

(Fa Sol Fa/Do)

Un giorno insieme
a lanciar sul fiume i sassi e poi
capire cosa siamo in fondo noi.
Amica mia
so che forse tu non capirai
ma un uomo no,
non è contento mai.
Cielo grande cielo blu
quanto spazio c'è lassù
cammino solo e non ti sento più.




 

UNO COME NOI



Intro: Do Fa Do Fa Do Fa Do

Do Fa Do Fa Do (Fa)
Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato,
Do Fa Do Do Do
bastava un ordine e saresti stato schiacciato.

Sol Fa Do
Ma per un momento è stato come se tutto il mondo
Sol Fa Do
fosse fermo lì davanti a te, a un piccolo uomo
Fa Do Sol Do
a un grande uomo, a uno come noi.

Sarebbe facile dire che tu hai sconfitto un'idea,
come se odio e violenza avessero solo quel colore.

Ma sto pensando a tutti quelli che hanno pagato
nel silenzio e nel dolore, perché il carro armato
non s'è fermato, niente ha risparmiato.

Ti voglio dire che né politica, né religione,
danno il diritto di troncare la vita di un uomo.

Che sogna solo una casa una donna un lavoro,
di essere libero e un poco felice in un mondo migliore
fatto di gente, gente come noi.

Con il tuo esile corpo hai fermato un carro armato
bastava un ordine e saresti stato schiacciato.

Ma per un momento è stato come se tutto il mondo
fosse fermo lì davanti a te, a un piccolo uomo
a un grande uomo, a uno come noi.