Canale è un paese di circa 5.000 abitanti in provincia di Cuneo, al confine con la provincia di Asti. Ecco alcuni suggerimenti per i visitatori che vogliano conoscere Canale:
IL CASTELLO
Sorge sul sito di un più antico "castrum". Viene edificato dai Roero tra il 1380 e il 1390.
Perviene alle forme attuali nel '700 su iniziativa dei Malabaila, tuttora proprietari.
CHIESA DI SANTO STEFANO
L'attuale Parrocchia, fu ricostruita dai Roero nel XIV secolo e ampliata verso la fine del XVII secolo. L'elegante facciata barocca, ricoperta di intonaco negli anni '30, è del 1726.
CHIESA DI SAN BERNARDINO
Chiesa della Confraternita dei Battuti Bianchi, sorse sull'area dell'antico fossato nella seconda metà del XVI secolo. Fu ricostruita nelle attuali forme barocche nel XVIII secolo.
Conserva un pregevole crocifisso ligneo della metà del XV secolo.
CHIESA DI SAN GIOVANNI
Chiesa della Confraternita dei Battuti Neri, eretta nel 1601. La torre campanaria del XIII secolo è quanto rimane dell'antica cinta muraria.
CHIESA DI SAN VITTORE
Antica Pieve, ora in posizione isolata, era in passato adiacente ad uno degli insediamenti più antichi della conca di Canale.
ROCCHE E OASI DI SAN NICOLAO
Di grande interesse naturalistico-ambientale sono inoltre le Rocche e l'oasi naturalistica di San Nicolao.
Per ulteriori informazioni: http://digilander.iol.it/canaleecologia
Breve storia di Canale:

La prima citazione della "Villa Canales" risale all'anno 861.
Nel corso del 1200 la forte ostilità tra Asti e i Biandrate si trasforma in guerra e gli abitanti sono dispersi, confluendo in parte in Canale "nuovo".

Nel 1290 i Biandrate sono resi vassalli del Comune di Asti che realizza in tal modo la completa sottomissione di Canale.
Dal 1379 il feudo di Canale viene donato ai fratelli Antonio e Domenico Roero.

All'inizio del 1500 i Malabaila acquisiscono dai Roero quote del feudo, del quale arriveranno ad avere la completa signoria nel 1654.

Nel corso del '600 gravi sciagure colpiscono Canale: in concorrenza con la peste del 1630, infatti, un esercito di 23.000 francesi attraversa la valle diretto a Casale Monferrato e la successiva guerra civile trasforma la piana del Borbore in accampamento di armate francesi o spagnole, con notevoli guasti al castello, all'abitato e alle cascine.