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INQUINANTI

INDICE DI QUALITA' DELL'ARIA

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GLI EFFETTI DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO SUI BENI CULTURALI








 INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA 

In Italia è custodita la maggior parte dell’intero patrimonio storico–artistico mondiale. Sono stati censiti sul territorio nazionale oltre 60.000 beni culturali (Carta del Rischio, ICR 1996).

In questi ultimi decenni, il patrimonio storico -artistico ha, in generale, subito un degrado maggiore rispetto a quello cui si è assistito in passato, tanto da indurre a ritenere l’inquinamento atmosferico una delle più importanti concause di tale processo.

Il degrado di un’opera d’arte inizia subito dopo la sua realizzazione e la velocità con cui procede dipende da fattori sia naturali che antropogenici . Questo processo è progressivo e irreversibile anche se i tempi e le modalità di impatto differiscono sia in funzione del tipo di materiale che dell’agente fisico-chimico coinvolto. La velocità di alcune reazioni coinvolte nel degrado dei monumenti viene incrementata della presenza numerosi composti con azione di catalizzatori, come metalli pesanti e particelle carboniose1. Queste ultime sono la causa sia dell’accelerazione del processo di formazione e distacco delle croste nere sulla superficie dei monumenti lapidei che del danno estetico (annerimento) della superficie lapidea.

Lo studio del fenomeno è reso complesso per le difficoltà nel separare gli effetti dei vari agenti di degrado poiché nessun fattore agisce singolarmente. L’effetto di ognuno viene influenzato dalla presenza concomitante degli altri; quindi l’esposizione ad un fattore può rendere il materiale maggiormente suscettibile alla successiva azione degli altri. L’effetto osservato è quindi il frutto di una sinergia di più fattori. Le principali cause di degrado a cui sono generalmente soggetti i materiali, possono avere due differenti origini: quella naturale (come il gelo, la cristallizzazione salina, il microclima e gli sbalzi termici) e quella antropica rappresentata principalmente dall’inquinamento atmosferico.

L’inquinamento atmosferico esplica la sua attività degradativa modificando le proprietà chimiche, fisiche e biologiche dell’aria ed inducendo alterazioni più o meno gravi agli esseri viventi ed ai manufatti esposti alla sua azione. L’impatto dell’inquinamento atmosferico sui materiali inerti quali i monumenti è ingente ed irreversibile, a causa della mancanza di sistemi di autodifesa e smaltimento dei tossici, che sono invece presenti negli esseri viventi. La legislazione italiana riguardante le problematiche relative all’inquinamento atmosferico è attualmente mirata alla sola tutela della salute umana e degli ecosistemi naturali e non tocca minimamente la salvaguardia del patrimonio storico-artistico; sola eccezione sono le opere

 

1 Le particelle carboniose sono delle particelle sferiche di dimensione variabile da meno di 1 a 10 µm, spesso con presenza di zolfo, vanadio e nichel, prodotte in maggioranza dai processi di combustione dei combustibili fossili. Esse sono presenti in concentrazioni elevate nelle aree urbane ed hanno la caratteristica di depositarsi su monumenti e materiali, formando su di essi una pellicola scura. d’arte esposte all’interno dei musei per le quali con il decreto Legislativo n.112 del 1998 si affronta, con art. 50, il problema della qualità dell’aria all’interno e le implicazioni dell’ambiente esterno sulle opere conservate.