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Le Ricerche
fine pagina I gioielli

I gioielli, in quanto a qualità di fattura, raggiunsero il loro apice intorno al 2000 a.C. e perciò durante il Medio Regno.
Si riteneva che la pelle degli dei fosse d'oro, mentre le ossa erano fatte di argento. La dea Hathor era anche chiamata "la dorata".
Oro, argento ed elettro erano i materiali più usati. In Egitto l'oro era diffusissimo. In un documento un sovrano straniero invita il faraone ad inviargli dell'oro per completare un lavoro, affermando che "tanto in Egitto l'oro è come la polvere". L'argento, invece, era meno reperibile e perciò veniva importato dall'Asia, mentre turchese e lapislazzuli erano ricavati dalle varie miniere nel Sinai, a Punt ed in Nubia. Altri lapislazzuli provenivano addirittura dall'attuale Afghanistan. Gli antichi egizi usavano anche l'elettro che è una lega di oro e argento realizzata artificialmente molto diffusa nel Nuovo Regno. Gli Egizi erano ottimi chimici: la loro conoscenza dei materiali e le tecniche per lavorarli erano molto avanzate. Una prova è l'oro rosa, ottenuto mescolando oro e pirite o ossido di rame.
In fatto di gioielli, gli artisti dell'antico Egitto amavano comporre i loro lavori con varie pietre di diverso coloro. Tra le preferite vi erano la corniola rossa (proveniente dal deserto del sud), i lapislazzuli blu (importati dall'attuale Afghanistan) ed il turchese (dalle miniere del Sinai). Inoltre altri colori e materiali erano ottenuti chimicamente come dimostra una sorta di vetro non trasparente inventato nella V dinastia che entrerà in uso nel Medio Regno. Questa particolare lega era considerata molto pregiata dagli orafi egiziani.
La capitale degli artigiani gioiellieri era Menfi. Il mestiere veniva tramandato di padre in figlio e Ptah era il dio protettore. L'oro veniva lavorato a fili oppure a lamine. Nei laboratori l'oro arrivava sottoforma di lingotti o di grossi anelli per poi venire fusi soffiando in canne che alimentavano il fuoco. L'oro cosiì colato veniva messo negli stampi e quindi lasciato raffreddare. Esistevano diverse tecniche di lavorazione. Le più diffuse sono:

Tecnica
Descizione
Granulazione Piccoli granuli d'oro saldati sulle parti lisce del gioiello.
Cloisonè Lamina d'oro opportunamente piegata per dare la forma del disegno.
Cera persa  
Smaltatura Fatta a caldo e a freddo.

Molti sono gli esempi che testimoniano la grande abilità degli artisti egiziani in questo campo: la collana di Hathor (chiamata menit) e la corona di Khnumit (considerata un prodigio di fattura ed eleganza). Tra i vari tesori rinvenuti, oltre al famosissimo tesoro di Tutankhamon, vi è il tesoro di Psusenne I, faraone della XXI dinastia.
I gioielli erano anche utilizzati per premiare i valorosi in combattimento. A questo proposito era stata coniata la mosca d'oro. Fu ritrovata anche nella tomba di una regina, Akhotep, che divenne regina a Tebe durante l'assenza del marito e dei figli partiti per la guerra contro gli Hyksos.
Alcuni gioielli venivano indossati per proteggersi da eventi negativi. I nekau, piccoli pesci portati al collo o tra i capelli, proteggevano la persona che li portava dagli annegamenti.
Gli orecchini compariranno solo nel Nuovo Regno, probabilmente importati dall'Oriente, mentre gli anelli conosceranno la loro diffusione nel Medio Regno.

Gli anelli
Nell'antico Egitto erano molto diffusi gli anelli. Venivano portati sia dagli uomini che dalle donne. La tradizione vede un anello offerto come ricompensa nell'antichissima leggenda di Osiride quando Iside, per arrivare in tempo al Tribunale degli Dei, offrì il suo anello al traghettatore Anti perchè la portasse sull'isola dove veniva svolto il processo.

Tipo
Descrizione e significato
matrimoniali Singolo o multiplo filamento. Veniva portato sull'anulare sinistro perchè questo dito, chiamato "dito del cuore", è l'unico tra le dieci dita ad avere un collegamento diretto con il cuore.
a corona Molto diffusi nel Medio Regno e nel Nuovo Regno erano legati alle dee Uto e Nekbet e perciò rigorosamente d'oro.
con scarabeo Era disposto orizzontalmente su una montatura in oro.
con occhio di Horo Trasmette forza, vigore, protezione, sicurezza e buona salute. Realizzati in oro, lapislazzuli e corniola.
con geroglifici Regalati in occasione dell'arrivo dell'anno nuovo in segno di buona fortuna.
in ferro Rappresentano la costellazione dell'Orsa Maggiore; il ferro simboleggia il dio Seth.
con lapislazzuli Servivano per allontanare il male.
con il turchese Richiamano la dea Hathor e simboleggiano la speranza ed il rinnovamento.
con pietre verdi Simboli di vita, fertilità e resurrezione
in rame Piuttosto rari. il rame simbolleggia le divinità guerriere.
in argento Legati alla luna e al mito dell'eterna giovinezza. Si credeva che le ossa degli dei fossero fatte di argento.

Gli anelli venivano usati anche durante il rito della mummificazione. Le mani, infatti, erano oggetto di particolari attenzioni come riporta il "Rituale dell'imbalsamazione". Le mano sinistra veniva stesa e avvolta in bende di lino e quindi veniva fatto passare un anello, dopodiche la si cospargeva di 36 sostanze rappresentanti i vari aspetti di Osiride. Lo stesso trattamento veniva fatto anche per la mano destra con la sola differenza che sulla striscia di lino che ricopriva la mano sinistra erano raffigurati Iside e Hapi, mentre sulla mano destra vi erano Ra e Amsu. Il passaggio dell'anello aveva un significato di protezione divina. Nella tomba di Tutankhamon furono ritrovati moltissimi anelli sulla sua mummia tra cui due in calcedonio verde dei quali uno con scarabeo in turchese e l'altro doppio con raffigurazioni dell'ureo. Splendido è un anello in oro massiccio a forma di cartiglio raffigurante il re in ginocchio intento ad offrire doni alla dea Maat.

Le corone
Le corone, nell'antico Egitto, erano riservate solo alle divinità e ai sovrani. Ce n'erano di diversi tipi:

Tipo
Descrizione
Hedjet La corona bianca dell'Alto Egitto.
Deshret La corona rossa del Basso Egitto.
Pschent La doppia corona, simbolo dell'Egitto unificato.
Khepresh La corona azzurra dell'incoronazione. Chiamata anche corona della guerra o della vittoria.
Nemes Fazzoletto che richiama le ali del falco Horo che discendono ai lati del viso fino alle spalle.
Atef La corona del dio Osiride fatta di un fascio di papiri con ai lati due piume e sulla testa il sole.
Khat Telo opportunamente piegato.
BIBLIOGRAFIA
Lezioni seguite presso l'UniTre di Arona (NO) e tenute dalla prof. Lidia Pedrini
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