PREMESSA
La prima stagione del Fantacalcio della nostra Lega è sicuramente la più interessante e ricca di episodi, non solo perché rappresenta l’inizio di questa lunga avventura che ci unisce e ci lega ancora oggi dopo quasi quindici anni, anche se lontani geograficamente e impegnati nei ruoli “adulti” che la nostra vita ci propone, ma perché, in qualche misura, ha cambiato il modo, in tutti noi, di considerare il calcio e soprattutto la “domenica calcistica”.
Vi ricordo che ai tempi dei nostri inizi (stagione 1992 – 1993) non esistevano anticipi e posticipi e le emozioni, calcistiche e fantacalcistiche, erano tutte raccolte e concentrate nella giornata della domenica e precisamente dalle ore 15:00 alle ore 16:45 (minuto più, minuto meno).
Storia
Come nasce la nostra lega?
La lega nasce i giorni seguenti la scoperta di questo gioco denominato “il gioco più bello dopo il calcio” e la scoperta si può fare risalire ad una lontana domenica di novembre nel 1992, e precisamente il 22/11/1992, giorno del Derby Milan – Inter 10° Giornata di andata (Risultato finale 1-1).
E’ proprio durante questa mia trasferta a San Siro (all’epoca ero carabiniere e non pagavo nemmeno il biglietto) che ho scoperto l’esistenza del gioco, da alcuni tifosi che, seduti qualche gradone sottostante al mio, pareva seguissero più le vicende delle altre partite (goal e marcatori al tabellone di fronte a noi) rispetto al derby che si stava giocando in quel momento proprio sotto i nostri occhi.
Alla mia timida, ma incuriosita, richiesta del perché di questo loro strano interesse per partite che non avevano nemmeno influenza con la classifica di Milan e Inter o con il derby di Milano, e quale fosse la ragione di ciò che stava succedendo, mi è stato perciò spiegato che il motivo di tutto ciò altro non era se non il FANTACALCIO!
Cominciarono così a raccontarmi, con la stessa passione che provo io oggi a raccontarlo ad altri ignari del tutto, il perché di questo loro comportamento e, mano a mano i tasselli del loro racconto venivano uniti e spiegati, tutte o quasi tutte le regole del gioco venivano sviscerate, anche grazie alle mie domande incessanti e mirate.
Ho perciò tenuto a memoria quanto appreso e il giorno dopo ho chiamato Gianluca e Fabrizio, entusiasta per aver avuto tutta questa serie di informazioni e per il Derby, pareggiato grazie ad una clamorosa rete con un tiro cross (sbagliato) di Gigi De Agostini con mega-papera da parte di Antonioli (allora inesperto portiere rossonero!)
Ancora oggi ricordo con affetto la risposta, tra il raggiante e lo stizzito, che Giangi mi diede dopo che per quasi un’ora avevo sciorinato tutte le regole apprese senza prendere fiato (quasi a cercare di trasferire la mia debole memoria in quella sua): “ Come abbiamo fatto a non pensarci noi, come abbiamo potuto non inventare noi una cosa simile!?”
Così nacque tutto, mettendo le regole memorizzate ed altre inserite secondo il nostro buon senso, nero su bianco. Poi seguì il regalo di natale di Sergio (mio fratello) che acquistò il libro ufficiale della Federazione Italiana Fantacalcio comprensivo di tutte le regole che, ancora oggi, sebbene con qualche modifica apportata nel corso degli anni, regolamenta il nostro campionato.
La prima regola, del nostro “Statuto” (così avevamo deciso di chiamare il foglio che legiferava sulla nostra lega) era il tassativo divieto di giocare per soldi. Si stabilì, infatti che sarebbero stati distribuiti dei premi (coppe o medaglie) ma non soldi. Si temeva che diventasse tutto esageratamente competitivo e che venisse meno lo spirito che volevamo dare a questa iniziativa.
La giornata dell’asta fu fissata in uno dei giorni successivi alle vacanze di Natale di quell’anno. Possiamo tranquillamente ipotizzare che il giorno si possa inserire nella prima settimana di Gennaio 1993. Si svolse a casa di Fabrizio che, con Gianluca e il sottoscritto, aveva trascorso pomeriggi interi sfiorando l’invenzione di un gioco che potesse essere la simulazione più vicina possible al calcio manageriale. All’epoca la nostra passione era il Subbuteo (e forse lo è tuttora!) e riuscivamo a mescolare l’attività agonistica del gioco da tavolo con quella più squisitamente fantastica e originale della gestione di squadre assortite con nomi provenienti da campionati e squadre diverse. Non dimentichiamo che ci collochiamo storicamente ai tempi dei giochi di simulazione al computer (Superstar Soccer, Calcio Manager e altri ancora).
La prima lega raccoglieva gli amici più vicini e legati come noi da questa passione. Non ricordo la disposizione al tavolo (che da supporto del classico tappeto verde del Subbuteo, passava inesorabilmente alla scrivania della sala riunioni del “Gallia” – storico albergo milanese nei pressi della Stazione Centrale e sede del Calciomercato – quello vero), ma ricordo ancora oggi l’impeto e l’impegno con cui noi tutti ci cimentavamo. Fabrizio, Gianluca (già citati) Peppo (che da anni “gioca contro” senza vincere un campionato o una coppa), Paolo Dondo, Vittorio Rosso, Pallina (che ha lasciato il gioco dopo un po’ di stagioni ma non gli amici), Alan (autentica mina vagante dell’Asta), Giorgione Ugoccioni (soprannominato lo “zio” per i suoi capelli bianchi già al liceo ed oggi più dedito alla sua bella famiglia che al gioco più bello del mondo – dopo il calcio).
Nel corso degli anni si sono aggiunti e alternati altri amici (Ciocca, Bone, Mauro, Christian) ma lo zoccolo duro è rimasto.
Posseggo ancora il foglio dove, a matita, sono state fissate le regole per l’Asta iniziale e ne riporterò nel seguito di questo documento il testo integrale.
Curiosità
Non tutti sanno che Lega “FIGA” è di fatto l’acronimo di Federazione Italiana Giovani Allenatori. Questo delle sigle è sempre stato un gioco che Gianluca ha amato fare e anche all’epoca non si è “esmiso” “esemutto” “esemirso”…………insomma anche all’epoca, forse più di oggi, non ha trovato il modo di esimersi.
Questa è di fatto una curiosità abbastanza nota, ma non tutti sanno invece che il vero nome del PK è Pikappa FC (per una lunga storia che lega il cognome di mio padre e quello di mia madre sul citofono dell’appartamento di Via Papacino e sui quali Pallina per anni ha fatto ironia).
Anche il nome Takalabala è in realtà “Tacalabala”. Il nome di questa squadra è stato ereditato a suo tempo da Christian quando ha sostituito Pallina passato a cose più “mature”. Tacalabala è il titolo di un libro di Helenio Herrera (che ha pubblicando un estratto inedito tratto dai suoi quaderni di appunti e diari, comprensivi di idee, osservazioni e soprattutto massime) che Pallina ha voluto come “urlo propiziatore” del suo undici.
Anche le odierne “Kakkole” all’inizio si chiamavano “Kakkola FC”. Caccola era infatti il nome del gatto di Stefano Bonelli, detto Bone, eminenza occulta di questa squadra prima ancora di farne parte ufficialmente (almeno così mi sembra di ricordare). In quel primo anno Fabrizio e Vittorio costituivano un “Biunvirato” alla testa dei nero-verdi dato che gli studi e il lavoro portavano Fabry in giro per il mondo.
Oggi Fabry non è piu’ con noi (almeno non piu’ fisicamente) ma sono convinto che da lassu’ osserva divertito il nostro afffannarci a rincorrere medie, valutazioni e statistiche di giocatori semi-sconosciuti.
Le squadre hanno una loro divisa ufficiale. L’idea era nata dal fatto che si potesse costruire un vero e proprio album di “figu” con le squadre della nostra lega. Ho ancora le riproduzioni degli Album Panini che il giornale “l’Unità” faceva uscire ogni lunedì mattina col giornale (quando mai avrei comprato l’Unità sennò!!??).
Gli album servivano per poterne realizzare uno con i volti delle squadre della Lega F.I.G.A. Il progetto non è mai stato realizzato per la complessità dell’operazione ma soprattutto per la scarsa voglia, smorzatasi come spesso accade dopo un entusiasmo iniziale.
Nell’ottica di poter riprodurre gli ”scudi oro” o le “caricature” dei simboli di ogni squadra tutti i presidenti avevano all’epoca fornito colori ufficiali e simboli.
Il Gonukes (che si contrapponeva al No-Nukes – tanto caro alla cultura post-moderna degli anni novanta) era, di fatto, il tentativo di alzare la voce da parte di un giovane neo-laureato in Ingegneria Nucleare (Giorgio appunto) contro una serie di convinzioni e paradigmi anti-nucleari che avevano portato l’Italia e tutti coloro che in questo avevano investito, a privarsi dell’energia alternativa data dalla fissione del nucleo (almeno credo).
Oggi Giorgio, che non fa più parte della lega, avrebbe potuto essere un importante esponente dell’ingegneria nucleare senza tutto il can can sviluppatosi in quegli anni. Il “sole che piange” si stagliava perfetto sulla divisa a scacchi rossa e bianca (simil Croazia) del suo Go-Nukes.
I Pedalatori di Dondo simboleggiavano la “squadra operaia” fatta di tanti mediani portatori d’acqua, il riscatto della classe operaia. Anche la classe operaia va in Paradiso, ma ha dovuto aspettare 12 lunghi anni prima di vedere il primo scudetto (e per adesso anche l’unico)!…………..vero Paolino?
Solo alcuni anni dopo Ligabue stravinceva le classifiche di vendita dei dischi (che nel frattempo sono diventati cd) con il pezzo: “Una vita da mediano”. Anche la divisa, che ricalca di fatto, quella della nazionale scozzese, ha un nonsocchè di ribelle anti-istituzionale!
Il Balaklava (nome che evoca un calcio rozzo, fatto di agonismo e piedi a ferro da stiro) ha una divisa di una squadra, o meglio di una Nazione “contro”) I verde – oro chiamati piu’ familiarmente “I Kosakki” del Peppo fanno simpatia a tutti e, come quelli che fanno simpatia (e io che sono dell’Inter ne so qualcosa) vincono poco o niente!
La divisa del Saracinesca è fatta a strisce tipo una…… “saracinesca” appunto. Non per altro il punto di forza della squadra di Alan è sempre stata la difesa.
Alan è sempre stato la “mina vagante” durante l’asta di lega ed ha sempre avuto ottime squadre. Il problema è che non ha mai curato abbastanza i ragazzi “in corsa” lasciandoli al loro destino troppo spesso.
Non tutti infine sanno che il vero nome del Torino ’93 è; Torino ’93 (60-90).
Credo che Gianluca, e chi lo conosce bene, possa ritrovare in questo tutta la sua ironia! L’importanza della “misura superiore” ai canoni classici di bellezza femminile non è certo un caso! Credo che sia per pudore che negli anni, ma oserei dire quasi subito, si è persa l’appendice del nome della squadra. Il ’93 è rimasto, quasi a sottolineare la data d’inizio del nostro primo campionato.

Oggi, o meglio lo scorso anno, si è unito a noi Gianluca Farris (detto Luca per la concomitanza di Gianluca Roux). Il suo entusiasmo, la sua competenza e la sua assoluta sintonia con la “pazzia” del gruppo ha portato alla Lega nuova linfa vitale.
Luca è il Presidente del Olympique Turineis che lo scorso hanno si è aggiudicato la Coppa di Lega (importante trofeo che completa con il Campionato la stagione della F.i.g.a.). Inoltre egli è redattore del Settimanale Ufficiale della nostra confederazione “La Corriera della Sporta”.
Il giornale si concentra sulle vicende calcistiche e fantacalcistiche ma rappresenta anche una lettura divertente per i temi sorvolati e trattati con sagacia ed ironia che esulano dal mondo puramente pallonaro.
Asta Iniziale e Regole della Nostra Prima Edizione
Come già scritto in precedenza, la prima Asta della Lega F.I.G.A. si svolse a casa di Fabry, in Corso Turati 53 (anche sede del nostro mini-club di Subbuteo regolarmente iscritto alla Coppa Italia 1994-1995).
Le Regole, soprattutto per determinare le modalità di Asta sono state studiate e scritte nei giorni precedenti questo evento. Qui di seguito riporto integralmente quanto scritto e deciso:
“..............................”

Rileggendo i nomi dei giocatori del Primo Campionato si possono trovare giocatori che purtroppo non ci sono più come il povero Andrea Fortunato, scomparso giovanissimo per una gravissima malattia e Signorini, mitico capitano del Genoa del “Professor” Scoglio anche lui trapassato a miglior vita.
Ci sono anche giocatori che ancora oggi dopo più di 14 anni sono presenti nelle nostre rose:
Chiesa, Corini, Pagliuca, Panucci, Peruzzi, Maldini, Costacurta,………… e altri di cui non ricordo nemmeno la provenienza: Walzer, Spagnulo, Criniti, Bigliardi etc.
C’era ancora la regola dei 2 punti per la vittoria e la limitazione di giocatori stranieri / extracomunitari.
Ricordo, inoltre, che pur avendo io una ottima squadra (con Roberto Baggio, Signori, Zenga, Minotti, Moeller, Aldair, Papin e Casiraghi) quell’anno sfiorai scudetto (vinto comunque meritatamente da Gianluca e dal suo Torino ’93) e coppa di Lega. La finale di Coppa, persa contro il Gonukes di Giorgio che era arrivato ultimo in campionato fu una vera beffa. Mi ricordo che segnarono per lui Cuoghi e Calori (che forse avevano fatto un goal in due in tutta la loro carriera fino a quel momento!) Mi riscattai l’anno successivo con la prima “accoppiata scudetto e coppa”…………ma questa è un’altra storia.
Fantamercato
Quell’anno fu anche il più interessante sotto il profilo degli scambi spontanei tra squadre della Lega.
Alla fine del campionato ci furono trattative incessanti e accesissime tra le varie squadre. Posso ancora oggi documentare gli scambi che vennero effettuati a fine stagione.
Purtroppo, nel corso degli anni, questa fase interessantissima e molto divertente del gioco ha assunto una valenza sempre minore. Oggi si tende a tenere il “campione” stretto senza darlo in cambio né per soldi né per altri giocatori. Io, per primo, mi rendo conto che ci si affeziona alle proprie scoperte e si tende a sfruttare le loro prestazioni per l’intera durata del contratto (3 anni), e la eliminazione con le nuove regole della Federazione, degli anni di “opzione” di contratto per i giocatori, che poteva portare addirittura a 5 gli anni di permanenza consecutiva in un team, ha sicuramente smorzato la frenesia e la volontà di accaparrarsi giocatori con lo scambio.
Quell’anno le prime due squadre in classifica si scambiarono a fine anno due “pezzi pregiati” dei rispettivi centrocampo. L’Udinese Dell’Anno, protagonista di una stagione fantastica quell’anno, passò dal Pikappa al Torino ’93 in cambio del Sampdoriano Jugovich.
Altro scambio fra centrocampisti che vide protagonista sempre il Pikappa fu quello del milanista Albertini e del romanista Giannini che passarono rispettivamente al Pikappa e al Tacalabala con definizione anche di un conguaglio a favore del Pikappa (se non ricordo male). Bisogna tener presente che, all’epoca le regole di riconferma di giocatori per la stagione successiva dipendeva dalla posizione in classifica del campionato precedente che avvantaggiava clamorosamente le prime in classifica rispetto a quelle più indietro.
In questi ultimi anni gli scambi si sono “tentati” e c’è chi ancora (Peppo e Luca in testa) propone varie soluzioni ricevendo porte in faccia......ma non sempre.
Conclusioni
Questo piccolo frammento di storia è un regalo di Natale che voglio fare a tutti gli amici della Lega F.I.G.A. nonchè lettori del settimanale “IL CORRIERE DELLA SPORTA”.

Ho scritto tutto cio’ nel corso di questi ultimi anni, e oggi, che ho ripreso qusto file per inviarlo, ho dovuto aggiustare qua e la qualche cosa, perchè nel frattempo la vita è andata avanti con le cose tristi e quelle piacevoli.
Se tutto cio’ è nato ed esiste ancora nonostante la lontananza tra di noi è grazie alla passione che ci unisce e alla voglia collettiva di “non crescere mai”.
Spero che questo lungo racconto venga trasformato in un bell’articolo per il nostro giornale, magari per il numero di Natale e mi piacerebbe che fosse solo lo spunto per aggiunte future di nuovi ed entusiasmanti capitoli............la nostra storia è ancora tutta da scrivere!
Il presidente di Lega, Marco Prato.