L'intenzione in questo capitolo è di presentare in modo semplice la teoria della notazione musicale, fornendo le basi che permettono di trasformare una serie di simboli convenzionali in note (o pause) di una certa durata.

-Rigo musicale

Le note sul rigo musicale in chiave di basso si leggono in maniera diversa da quelle sul rigo in chiave di violino usato da molti altri strumenti (chitarra, flauto, tromba...).



Se conoscete già il nome di una nota sul rigo in chiave di violino potete aggiungere 2 note e ottenere quella in chiave di basso. (es. Do in chiave di violino = Mi in chiave di basso, ecc.). Usate tale metodo una sola volta per fissare le note, poi imparatele a memoria e cercate di sviluppare un certo automatismo tra nota sullo spartito, nome della nota e tasto sul manico del basso. (esercizi di lettura 1,2 MB).

-Durata delle note e delle pause

Le note musicali possono avere maggiore o minore durata. La pausa è un silenzio la cui durata è indicata da un simbolo.

-Il punto di valore

Il punto messo di fianco alla nota, aumenta la nota stessa della metà del suo valore.

 

-La legatura di valore

La legatura tra due note uguali le unisce in un solo valore complessivo.

Terzine

Sono gruppi di tre note ( )che equivalgono in durata a due note della stessa figura.
Es. Una terzina di ottavi occupa lo stesso tempo di due ottavi regolari cioè un quarto, ma lo divide in tre note.


Toni e semitoni

Osservando la tastiera di un pianoforte si nota che i tasti neri non sono disposti continuamente; ciò perché si è convenuto di porre nei tasti bianchi le note naturali (Do Re Mi Fa Sol La Si) e nei tasti neri quelle alterate (Do#/Sib, Re#/Mib, ecc.), dopo aver fissato le note naturali decidendo che tra Mi - Fa e Si - Do vi fosse un semitono di differenza, mentre tra tutte le altre note vi fosse un tono (=2 semitoni). In questo modo una ottava (es. da Do a Do)  è divisa in 12 suoni (semitoni).



Per poter dividere i toni in due semitoni si ricorre all'uso delle alterazioni:

  • Il Diesis # innalza la nota di un semitono

  • Il Bemolle b abbassa la nota di un semitono

  • Il Bequadro annulla le alterazioni (rende la nota naturale)

Le alterazioni sono momentanee quando sono messe davanti alle note che si vogliono alterare e durano per tutte le note successive entro la battuta (il bequadro annulla le alterazioni)
Es.

Le alterazioni sono costanti quando sono messe fra la chiave e il tempo, e hanno sempre valore.
Es.