pagina a cura del prof. Antonio Caporale

Impariamo a conoscere meglio il nostro nuovo preside: come lo vedono i suoi alunni da due diverse angolazioni

Il dirigente scolastico dell'I.C. "Amedeo Maiuri" di Napoli

dott. Vincenzo Spina

La scuola che sogna il nostro Preside.

Alcuni giorni fa, due alunni di ogni terza sono andati ad intervistare il nuovo dirigente scolastico. Tra questi c’ero anche io; era un privilegio per me conoscere in anteprima le idee, le opinioni, i pensieri del nuovo preside ed ho saputo cose davvero molto interessanti, tra cui i nuovi progetti e le ristrutturazioni che vuole attuare. Non è un preside come tanti che vedono la loro scuola come la migliore in assoluto. Lui ha in mente un modello di scuola dell’eccellenza da imitare. La scuola dei suoi sogni, ma anche dei nostri, dopotutto!

Sostiene che gli piacerebbe dirigere una scuola tipo quelle americane, quei college con giardini in cui fare ricreazione, le scalinate ampie, le uscite d’emergenza attrezzate, i campi da tennis, calcio, pallavolo, le piscine ed altro ancora.   

Una scuola a più piani, insomma molto ampia, un istituto con molteplici aule attrezzate per laboratori, corsi di recupero, attività ricreative, un’aula teatrale, con un palcoscenico, un sipario, sedie per chi vuole assistere alle prove o ad uno spettacolo; un’aula musicale, con strumenti di musica moderni e funzionali; un’aula multimediale riservata ai corsi d’informatica e alla redazione del giornale della scuola, con computer, stampanti e accesso ad Internet aggiornati e pratici; una grande palestra coperta dove praticare le attività motorie, quando fuori fa troppo freddo o c’è maltempo e non si possono praticare attività all’aperto.

Questo sogno si potrebbe realizzare se ci fossero abbastanza fondi, ma soprattutto c’è il problema degli spazi che sono del tutto insufficienti. Tutto si potrebbe sviluppare in altezza anche se è improbabile rendere possibile questo progetto per la mancanza di strutture.

Non ho mai avuto un colloquio con altri presidi o, comunque, l’occasione di conoscerli da vicino, ma sono certa che non sarebbero stati come lui.  La figura del preside di solito può apparire come quella di un uomo severo, stressato, antiquato e talvolta un po’ antipatico. Invece il nuovo dirigente sembra del tutto diverso, più gentile e calmo ma allo stesso tempo fermo e determinato a realizzare tutto ciò che ci ha preannunciato.

La cosa che mi ha colpito di più del nuovo dirigente scolastico è stata la sua pazienza, la sua calma e la sua sicurezza che ci ha fatto sentire a nostro agio, importanti e privilegiati nell’ ascoltare le sue parole e sono convinta che quest’ultimo anno per noi e gli altri anni a venire per le classi seconde e  prime saranno ottimi sotto la guida del nuovo preside.

Chiara Pizi  III A

 

Intervista al nuovo preside  dell’I.C. Maiuri di Napoli

Tante idee innovative, ma soprattutto un progetto per la sicurezza dei ragazzi nel loro quartiere

Martedì 8/11/2005, insieme ad altri alunni di tutte le terze, abbiamo intervistato il nuovo preside. Avevamo un lungo elenco di domande da fargli ma in particolare le risposte a due di esse hanno  soddisfatto le nostre aspettative. Gli abbiamo chiesto le sue impressioni di primo impatto sull’istituto.

Lui ha risposto che aveva sempre desiderato lavorare alla Maiuri perché la considera una delle scuole migliori del Vomero. In precedenza ha lavorato in diverse scuole e si è identificato in molti alunni che ricevevano suoi richiami o sue punizioni. Il preside non è sempre stato un preside! Era un ragazzo come noi, con ogni scusa per defilarsi dallo studio e  considerava il suo preside un vecchio scorbutico. Chi l’avrebbe mai detto che un giorno sarebbe diventato proprio il nostro preside? Lui è il primo a chiederselo: non avrebbe mai immaginato di diventare in futuro il dirigente di una scuola.

Gli abbiamo poi chiesto se aveva in mente di far partecipare la scuola a differenti attività culturali. Lui ha risposto di sì, ha detto che ha già in programma per noi un progetto chiamato “Progetto Pollicino”. Quanti di noi, attraversando strade buie o deserte, provano un certo senso di timore, soprattutto se ci si imbatte in tipi non molto raccomandabili? Lui, con il suo progetto, vuole far fronte proprio ad emergenze di questo tipo. Il progetto consiste nel farci sentire sicuri, protetti nel nostro quartiere. La scuola e diversi negozi del quartiere si accordano perché noi ragazzi, appena percepiamo una situazione  poco raccomandabile, possiamo entrare in un punto vendita e usufruire del telefono senza alcun problema, in tutta sicurezza e con negozianti attorno a noi disponibili a rassicurarci e ad avvisare i nostri genitori, magari per farci prelevare da essi esattamente nel locale in cui ci siamo rifugiati.

Il preside avrebbe in mente grandi progetti per la nostra scuola, ma il problema è la mancanza di spazi e di strutture: di certo non si può costruire il college americano dei suoi sogni qui al Vomero!

Un’ultima cosa molto interessante:

ha intenzione di pubblicare le circolari e gli avvisi per i genitori direttamente sul sito della scuola ed ha rinnovato  quello esistente istituendone un altro nuovo.

Siamo rimasti molto soddisfatti dell’intervista che ci ha concesso e ci ha fatto davvero piacere conoscere le sue opinioni e le sue idee.

 

Cristiano Ferraro   III A            

   Chiara Pizi   III  A               

 Lorenza Zagli   III D

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