INTRODUZIONE
A chi si
accinge a praticare una attività di primo soccorso non
possono sfuggire nozioni relative ai traumi degli occhi
spesso gravi e invalidanti proprio per una carente
informazione e per il mancato e specifico soccorso che tali
lesioni richiedono. A tale proposito le seguenti sintetiche
note hanno lo scopo di mettere a fuoco alcune evenienze
frequenti e il comportamento da tenere di fronte ad un
occhio traumatizzato. Mi sembra opportuno ribadire come a
guidare tali interventi debbano sempre essere chiamati in
causa il buon senso, l’attenzione e la determinazione
assieme alle competenze specifiche. Nella descrizione si
danno per acquisiti alcuni concetti elementari di anatomia
dell’occhio che potranno essere approfonditi da chi lo
riterrà opportuno su qualunque enciclopedia medica o testo
scientifico a carattere divulgativo. Classificheremo i
traumi oculari a seconda che l’agente vulnerante sia di
natura meccanica, chimica o fisica.
Traumi di natura chimiCA
Gli occhi
sono spesso il bersaglio di svariate sostanze che venendone
a contatto lo danneggiano a volte gravemente e
irreversibilmente. Spesso un primo intervento risoluto e
mirato può evitare gravissime conseguenze alla vista fino
alla cecità. Le causticazioni della superficie oculare
(palpebre, congiuntiva, cornea) sono essenzialmente di due
tipi: da sostanze acide e alcaline. Tra le sostanze acide
numerose sono quelle incriminate (scoppio della batteria
dell’auto, acido muriatico o simili per uso domestico,
solventi a contenuto acido usati nell’edilizia e
nell’industria). Classica causticazione da sostanza alcalina
è quella da calce viva molto frequente nei lavoratori del
settore edilizio. I residui di calce hanno la caratteristica
di fissarsi sulla superficie congiuntivale prolungando
l’azione lesiva anche dopo un primo e superficiale lavaggio.
Si rende pertanto necessario il sollecito intervento dello
specialista. Qualunque sia la sostanza incriminata il
paziente vittima di una causticazione oculare si presenta
spesso agitatissimo, in preda a violento dolore e con uno
spasmo reattivo delle palpebre. In tali circostanze è
assolutamente necessario aprire l’occhio serrato e porre
l’infortunato immediatamente sotto un getto d’acqua a
pressione moderata, risciacquando a lungo la zona colpita.
Il lavaggio oculare immediato sul luogo dell’incidente
spesso è una manovra che salva la vista. L’operatore non
dovrà farsi irretire dal rifiuto o dalle urla di dolore
dell’infortunato e dovrà eseguire tali manovre con decisione
e delicatezza allo stesso tempo, essendo il bulbo oculare
una struttura vulnerabile.
Fatto
questo è necessario trasportare l’infortunato presso il
primo pronto soccorso oculistico e consegnarlo alle cure
dello specialista non trascurando di applicare una garza
umidificata con acqua fresca durante il trasporto. Assieme a
tali fattispecie, possiamo annoverare tra i traumi di natura
chimica sull’occhio le punture di insetti (api, vespe,
calabroni, ragni) in soggetti particolarmente sensibili e le
reazioni allergiche da contatto (detersivi, cosmetici) che
spesso possono costituire un’evenienza così drammatica e
spettacolare da determinare la necessità di un primo
soccorso. Nel primo caso Il paziente ci apparirà dolorante e
con la parte lesa (palpebre) arrossata e gonfia spesso in
maniera mostruosa . Sarà necessario accertarsi che l’insetto
non sia rimasto in loco o che il pungiglione non sia sempre
infisso. In tal caso sarà necessario rimuoverlo con estrema
delicatezza. Successivamente medicare con una garza sterile
previamente bagnata con acqua fresca e trasportare dallo
specialista.
Traumi di natura meccanica
Per
lesioni oculari di natura meccanica si intendono tra le
altre quelle di natura contusivo-concussiva, le ferite
lacere, lacero-contuse, da taglio, da strappamento e i corpi
estranei variamente localizzati all’interno del sacco
congiuntivale o infissi sulla superficie corneale. Le ferite
delle palpebre o del bulbo oculare richiedono tutte un
immediato invio del traumatizzato in sede specialistica per
il rischio, ad esempio in una ferita perforante, di
infezione del bulbo con conseguente perdita anatomica e
funzionale dello stesso in poche ore. Da temere in tal senso
è l’azione del temibile piocianeo, un germe presente
in particolare nei terreni e negli ambienti ad igiene
precaria. Il traumatizzato oculare potrà avere una perdita
della vista anche senza lesioni evidenti così come potrà
presentarsi con l’occhio variamente lesionato nelle sue
componenti anatomiche con presenza o meno di emorragie, di
corpi estranei perforanti e non. In tali condizioni è
necessario far sdraiare il paziente in posizione supina,
tenerlo immobile con entrambi gli occhi bendati con garza
sterile non medicata e trasportare presso uno specialista
avendo cura di non muovere il paziente durante il tragitto e
di invitarlo a tenere gli occhi chiusi. In caso di ferite
perforanti del bulbo, non tentare mai di estrarre o di
rimuovere gli agenti perforanti. Un classico trauma
meccanico dell’occhio è il corpo estraneo anch’esso di varia
natura che può alloggiarsi sia in sede congiuntivale (parte
bianca dell’occhio) sia in sede corneale (parte centrale più
scura) con esiti spesso più gravi. Il paziente con un corpo
estraneo nell’occhio può a volte ritardare molto la
richiesta di soccorso, spesso perché ritiene che possa
andare via da solo. Molto perniciosi sono i tentativi di
rimuovere i corpi estranei da soli o attraverso l’intervento
del volenteroso amico di turno. Spesso tali traumi sono
infortuni sul lavoro subiti da operai che lavorano il ferro
o il legno mediante frese, torni, mole o altro. Molto spesso
non vengono osservate le più elementari norme sulla
prevenzione di tali infortuni (occhiali protettivi) che
pertanto si verificano di frequente. Davanti ad un soggetto
con un corpo estraneo in un occhio è necessario per primo
soccorso accertarsi, attraverso una osservazione accurata
con una buona illuminazione, delle dimensioni, della sede ed
eventualmente del numero dei corpi estranei presenti. Per
fare ciò è necessario porsi di fronte al paziente e farlo
guardare nelle varie direzioni. E’ necessario tener conto
che spesso tali corpi estranei, spesso quelli metallici si
conficcano sulla superficie della cornea o sotto le
palpebre, sedi dove non può essere tentata una rimozione. Se
il corpo estraneo è evidente e si trova sul bordo palpebrale
o poggiato sulla congiuntiva può essere delicatamente
rimosso attraverso la punta di un fazzoletto inumidito. Se
ciò riesce, lavare l’occhio con acqua corrente e inviare
comunque dallo specialista. Se si trovano difficoltà non
insistere, chiudere l’occhio con un bendaggio leggero e
trasportare l’infortunato. Va tenuto presente che spesso
tali pazienti tendono per il dolore a serrare le palpebre,
rendendo difficoltose tali manovre e a strofinarsi l’occhio
con energiche ditate che aggravano la situazione. Invitare
pertanto a non toccarsi l’occhio e cercare di aprire
delicatamente le palpebre per eseguire le manovre prima
accennate.
Traumi di natura fisica
Per
completezza si fa cenno alle radiazioni ultraviolette le
quali possono provocare lesioni oculari superficiali molto
dolorose che potrebbero determinare l’intervento di un
operatore di primo soccorso. I raggi solari riflessi su di
una superficie brillante (neve, spiaggia) possono, se
l’esposizione è prolungata e diretta, alterare la superficie
corneale determinando una cheratite fotica (da luce)
estremamente fastidiosa sebbene non grave e risolvibile con
l’intervento dello specialista. Tali pazienti in genere dopo
una giornata di spiaggia o sulle piste da sci, nelle ore
serali e notturni non riescono a riposare per il violento
dolore spesso in entrambi gli occhi e si rivolgono al
soccorso. Lesioni analoghe possono essere determinate dalla
fiamma ossidrica (saldatura) per cui si consiglia sempre di
non osservare un operaio che salda mediante l’impiego di
tale utensile. In tutti questi casi tranquillizzare la
persona, consigliare una posizione supina, immobile con gli
occhi chiusi e possibilmente bendati con compresse di garza
sterile bagnate con acqua fresca.
BIBLIOGRAFIA
1.
B. J.
Shingleton, P. S. Hersh, K. R. Kenyon : Eye trauma, Mosby-Year
Book, Inc., 1991
2. P.
Martini, R. Bonanni et aa : Il danno alla funzione visiva,
traumatogenesi e valutazione, STMLA, Arezzo, 18 novembre
1989
3. R.
Frezzotti, R. Guerra : Oftalmologia essenziale, CEA, Milano
1982
AUTORE
: Alessandro Perrone
PUBBLICATO SU
:
SEMINARIO
TENUTO AL I° CORSO DI ISTRUZIONE PER VOLONTARI DELLA CROCE
ROSA DI BISIGNANO - BISIGNANO (CS), LUGLIO 1996 |